GRAZZANISE: “I DUBBI DELL’AMORE†IN SCENA
Prof. Raffaele Raimondo cronista free lance
Via A.Diaz, 33 – 81046 GRAZZANISE (Caserta) Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â
tel 0823-96.42.12 – 340-500.67.64
E-mail: raffaeleraimondo1@virgilio.it           COMUNICATO-STAMPA del 17 GIU 2011
                              Sabato 18 e domenica 19 nella sala-teatro dell’Ic “F.Gravanteâ€
GRAZZANISE: “I DUBBI DELL’AMORE†IN SCENA
                              Nuovo cast per il commediografo-regista Raffaele Caianiello
GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Siamo alla vigilia della rappresentazione dell’ultimo
lavoro del commediografo-regista grazzanisano Raffaele Caianiello, le cui opere attraggono ormai diverse compagnie teatrali in vari lembi d’Italia, dal nord al sud, dalla Lombardia a salernitano.
La nuova commedia – “I dubbi dell’amore†– andrà in scena in prima assoluta sabato 18 giugno alle ore 20 con replica, domenica 19, alla medesima ora, nella sala-teatro dell’Istituto comprensivo “F.Gravante†di Grazzanise. Il cast degli attori è quasi completamente rinnovato, infatti coloro per ben quattordici anni sono stati la spina dorsale della filodrammatica “Tre Grazieâ€, interna all’omonima Associazione culturale del posto sono per la maggioranza fuori, non per scelta tecnica ma ognuno per motivi personali. Largo ai giovani allora e ce ne sono tanti: ad essi, sinceramente, il classico “In c. alla balena!â€. Preferiamo non dire alcunché sulla trama, lasciando agli spettatori (che saranno certamente numerosi) il “gusto della scopertaâ€, limitandoci però ad osservare che “I Dubbi dell’amore†s’inquadrano nel filone che sinora tanto successo ha portato all’autore: un contesto umano popolare ed esilarante che vede la famiglia ed i sentimenti umani come perni della narrazione, evidentemente con tutti gl’intrecci – talvolta mirabolanti – che la relazionalità sentimentale fa apparire inevitabili. Certo, si riderà , ci si divertirà non poco. Ma non mancheranno, come sempre nelle opere caianielliane, le riflessioni di conseguenza e la constatazione di quell’arguto “sentire†e “rapportarsi†che il teatro comico sa sfoderare, illuminando squarci di realtà che sovente ci sfuggono o sui quali la “corsa del nostro tempo†fa tabula rasa.
Â