GRAZZANISE: ALLA COOP. “LE TERRE DI DON PEPPE DIANA” I FONDI CONFISCATI

                        

GRAZZANISE Un convegno di Libera svoltosi nel 2010

Una fase nuova aperta dal binomio Ciaramella-Nero ed affidata agli attuali commissari

GRAZZANISE: ALLA COOP. “LE TERRE DI DON PEPPE DIANA” I FONDI CONFISCATI

                        Già siglata dall’architetto Mattiello e dall’agronomo Fiorillo la consegna dei beni

GRAZZANISE – Alla Commissione straordinaria Migliorelli-Quaranta-Auricchio, cui è affidata attualmente la macchina amministrativa grazzanisana, spetta fra l’altro il controllo della puntuale applicazione di uno degli ultimi emblematici atti voluti, prima di lasciare l’incarico, dal binomio commissariale Ciaramella-Nero. Si tratta dell’assegnazione a titolo gratuito alla Cooperativa “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra” di due fondi confiscati: un terreno agricolo della superficie complessiva di m2 62.651 ed un altro di m2 32.650, entrambi ubicati il località Selva Lunga e con sovrastanti fabbricati rurali. La durata della concessione sarà di trent’anni a decorrere dall’11 marzo 2013, quando il responsabile dell’Area LL.PP., architetto Francesco Mattiello, in rappresentanza del Comune, e l’agronomo Roberto Fiorillo, a nome della Cooperativa “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra”, hanno siglato la formale consegna dei beni e la conseguente materiale immissione in possesso. Di notevole importanza, nel segno della legalità, il passo compiuto e senza precedenti “in loco”, giacché erano purtroppo rimasti senza concreti sviluppi, negli anni scorsi, le pur dichiarate intenzioni della civica amministrazione e del presidio locale di Libera di attivare interventi su terreni confiscati. Si è aperta, dunque, una fase nuova soltanto grazie alla convenzione sottoscritta il 19 dicembre 2012 fra il “concedente” Comune di Grazzanise e la “concessionaria” predetta Cooperativa alla quale ora spetta realizzare, sulle aree suindicate, produzioni agricole ed agroalimentari biologiche di qualità oppure attività agrituristiche, didattiche, di trasformazione dei prodotti agricoli, lattiero-caseari o quant’altro previsto nell’art. 5 del suo atto costitutivo. In effetti si estende anche al territorio grazzanisano l’azione che, dopo la nascita della Cooperativa avvenuta il 20 settembre 2010, partì nei Comuni di Castel Volturno, Pignataro Maggiore e Cancello ed Arnone, in collaborazione con Cia, Confagricoltura e Coldiretti. Rimane comunque aperta una questione su cui la gente aspetta chiarimenti, nel più breve tempo possibile, proprio dalla triade commissariale Migliorelli-Quaranta-Auricchio. Una questione configurata in questi termini ottativi: al di là del giusto recupero funzionale dei fondi dati in concessione e dell’alto valore sociale e civile dell’articolata iniziativa, è ipotizzabile una ricaduta economicamente positiva anche per la popolazione locale e specialmente per la fascia giovanile? In altre parole, la progettualità de “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra” e le successive sequenze operative coinvolgeranno rappresentanze istituzionali del posto, unità o gruppi di lavoratori, dando così un po’ di ossigeno occupazionale? Queste domande, a parere di molti cittadini, presto potrebbero e dovrebbero diventare oggetto di un “tavolo di confronto”, magari su spinta delle associazioni impegnate per la crescita della società grazzanisana e delle forze politiche veramente attente al miglioramento delle sorti del paese che al momento non hanno bisogno di candidati a sindaco o di liste da sottoporre al giudizio dell’elettorato, bensì di seria, costante ed efficace difesa dei superiori interessi collettivi. Basti ricordare, ad esempio, qual è, tuttora, lo stato dell’arte circa la riapertura degli uffici sanitari, la nomina del comandante della Polizia municipale, la verifica delle iniziative assunte dalla commissione consiliare di prevenzione antisismica ed il potenziamento funzionale che da anni attende il nucleo comunale di Protezione civile.                            RAFFAELE RAIMONDO

                                        

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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