Grazzanise, la scuola Gravante ricorda la SHOAH

di Giovanna Pezzera

Ancora dibattiti, riflessioni e il minuto di silenzio per ricordare la Shoah. La scuola media ‘Gravante’ di Grazzanise aveva iniziato nei giorni scorsi a preparare gli alunni a questo momento. Un approfondimento che ha avuto il suo culmine il 26 scorso quando tutti gli alunni della ‘Gravante’ hanno assistito ad una drammatizzazione di questa pagina nera della Storia dell’Umanità. La ‘Compagnia della Memoria’ si è esibita in due spettacoli consecutivi, uno per gli alunni dei plessi di Brezza e Santa Maria la Fossa ed uno per quelli del centro. Aula Magna piena di ragazzi, giovanissimi che conoscevano solo per sentito dire cosa fossero i campi di concentramento, che dinanzi alle immagini proiettate ed ai racconti interpretati con emozione e partecipazione vera e sentita, hanno lasciato cadere la patina di superficialità e menefreghismo proprie della loro età ancora tendente al gioco, da vivere all’insegna della spensieratezza e sui loro volti, nei loro occhi era tangibile l’orrore per quanto avevano modo di osservare dalle foto mostrate. ‘L’attimo’ il soggetto presentato dalla compagnia che ha chiuso la performance con questa ‘parola’: l’attimo in cui una vittima ha la possibilità di giustiziare il proprio aguzzino, l’attimo in cui si comprende che non si ha diritto di decidere sulla vita altrui, l’attimo che fa la differenza tra le persone, tra chi uccide e chi lascia vivere. Annabella Tedone; Silvia Modugno e Teodoro Franco i ‘lettori’ delle pagine tratte dai libri di Segre; Spizzichino e Fiano, tre dei pochi sopravvissuti alle torture della follia tedesca. “E’ un momento per ricordare –aveva detto la dirigente scolastica, prof.sa Farina, nell’introdurre la giornata e sottolineando come ancora oggi vi sono tante persone perseguitate e segregate- ma è soprattutto un momento di preghiera e la preghiera va fatta in silenzio’. Un momento di silenzio e di ascolto, quell’ora in cui alla ‘Gravante’ si è dato voce, grazie alla preparazione ed organizzazione della prof.sa Angela Nespoli, figura strumentale della scuola, ai racconti della sofferenza, del dolore, del terrore, della morte ma anche della vita seppure per pochi, gli stessi che hanno trovato la forza di parlarne e riportare, rivivendo quel periodo, l’orrore subito. Con coraggio, perché non si dimentichi.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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