GRAZZANISE: PER ORA E’ NERO IL VERO VINCITORE

    Notificate le motivazioni dello scioglimento del Consiglio comunale. Adesso dominano disagio e silenzio.

    Determinante il tenace lavoro d’indagine dell’ex Comandante della locale Stazione dei Carabinieri

 di Raffaele Raimondo

GRAZZANISE – Alla notizia, diffusasi nella serata del 7 marzo, della decisione adottata dal Consiglio dei Ministri di sciogliere il Consiglio comunale, si levò un coro di commenti per lo più improntati al rinvio dei giudizi di merito e di metodo. Una volta lette le motivazioni – si disse – sarà possibile esprimere attendibili pareri. Notificate agli interessati, lunedì 18 marzo, le fitte cartelle recanti la descrizione degli argomenti alla base del grave provvedimento, alcuni palloni si sono un po’ sgonfiati: infatti, in questi primi giorni sembra che dominino, fra ex amministratori ed esponenti politici, disagio e silenzio appena mitigati da rari, sbrigativi sbottonamenti. Comprensibile reazione, ma certamente non esaustiva. Occorrerà forse ancora del tempo e del fegato prima di poter sentire opinioni e valutazioni che contribuiscano quantomeno a distinguere i livelli di responsabilità e corresponsabilità, formali e sostanziali. S’era pure ventilata, nella “giornata della donna”, l’ipotesi di inoltrare ricorsi avverso il decreto di scioglimento, ma fino a questo momento non è dato sapere da parte di chi e sulla scorta di quali precise obiezioni. Vedremo se concretamente emergerà tale iniziativa entro i previsti termini di scadenza. Intanto resiste – nella visione di qualche esponente della maggioranza svoltista che sosteneva, fino a maggio 2012, l’ex sindaco Pietro Parente – l’atteggiamento di sorpresa, sia per la determinazione assunta dall’articolazione periferica e centrale del Ministero dell’Interno, sia per le ragioni spiegate in dettaglio (e perfino varie volte ripetute) nei documenti finora resi noti. Stando a questa interpretazione, non sussisterebbero, insomma – almeno per l’ultima fase di gestione amministrativa cominciata dopo le comunali del 2010 e interrottasi due anni dopo -, fatti ed atti sufficienti a giustificare la pesante tegola caduta sul civico consesso e sulla cittadinanza nel suo insieme. Se così fosse, non mancherebbero i tempi e le modalità per ripristinare ciò che il “responso-Cancellieri” (come l’abbiamo chiamato in una precedente nota) ha spazzato via. Frattanto, v’è da dire che dalla lettura delle motivazioni vien fuori a chiare lettere il lavoro intenso e tenace che, per un lungo periodo, hanno saputo svolgere l’ex comandante della locale stazione dei Carabinieri, il maresciallo capo Baldassarre Nero(nella foto), ed i suoi uomini, a partire dal “braccio destro”, maresciallo Luigi De Santis, attualmente al vertice della caserma di Grazzanise. Un lavoro paziente, coraggioso, istituzionalmente ammirevole, che il comandante Nero ha svolto, in costante e fertile intesa coi superiori della Benemerita e con la Magistratura, al punto che non si tradirebbe la realtà dell’intera vicenda pervenuta a sbocchi così allarmanti, se si dicesse che per ora, addizionando tutti gli accadimenti verificatisi in successione, il vero vincitore è lui. Vincitore – s’intende – di una battaglia intrapresa nell’alveo del rigoroso adempimento dei compiti d’istituto. Certo, l’opposizione consiliare ha denunciato, a più riprese e in varie sedi, scelte e comportamenti dell’ex sindaco Enrico Parente ritenuti discutibili o addirittura illegittimi, ma non è bastato. Determinante, al fine di scoperchiare le pentole (le cui piccole o grosse degenerazioni, presunte o bene accertate, sono tuttora al vaglio progressivo dei giudici), è stata proprio la fatica dei tutori dell’Ordine sempre ispirata al doveroso rispetto della legge. Onore al merito, dunque, e riconoscenza sincera che i cittadini onesti di Grazzanise conserveranno a lungo per il sottufficiale dell’Arma adoperatosi non senza sacrifici e che, alla fine, s’è silenziosamente congedato dal paese come autentico “campione di legalità”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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