I CAPITOMBOLI DI RENZI

Matteo-Renzi

 

di Raffaele CARDILLO

I suoi capitomboli, i suoi scivoloni ormai sono divenuti proverbiali, come da buon circense si adopera al meglio per offrire spettacoli accattivanti, ma le sue esibizioni difettano sempre di originalità, è carente di quel “QUID” che gli permetta di assumere vesti più significative, più consone nel contesto sia locale che internazionale.

Riteniamo che sia poco aduso a giocare a tutto campo, i suoi difetti consistono nel guardare la palla e non alzare la testa, un intestardirsi di chi abbia una visione di gioco limitata, purtuttavia il suo <ego smisurato> contribuisce a farlo smarrire, tanto da indurlo a fare delle scelte discutibili, e, consentiteci, al limite del cervellotico, che producono, inevitabilmente, un calo e un’alienazione di consensi che lo rendono inviso a gran parte dell’elettorato.

Se ci è permesso il parallelo, alla stregua del ciabattino che voglia cimentarsi e discettare su argomenti che travalicano le sue competenze, da qui il detto latino< sutor, ne ultra crepidam>!

Noi lo riteniamo poco competente e inadeguato alla carica, e lo dimostrano tutta una serie di svarioni che, costellano il suo percorso politico dal suo insediamento a Premier.

Cominciamo da ultimo in ordine di tempo, il suo endorsement alla candidata Hillary Clinton, nelle elezioni americane, poi vinte dal competitor Donald Trump, quindi una compromissione dei rapporti col nuovo inquilino della Casa Bianca!

Per non parlare del Referendum greco sull’austerity, e sul “Remain” della Gran Bretagna: tutte previsioni non azzeccate!

Altra perla dell’<Imaginifico> sono le sanzioni alla Russia, caldeggiate dagli Usa, che ci hanno procurato danni alla nostra economia di circa 7mld di euro e, non pago di tutto questo, ha acconsentito allo schierare militari italiani ai confini dell’ex colosso sovietico, quindi un inasprirsi dei rapporti, con conseguenze future non certamente gradevoli.

Non possiamo fare a meno di non menzionare dei danni prodotti alla nostra agricoltura, vedi l’ingresso dell’olio tunisino sui nostri mercati e il sostenere il <TTIP>, un trattato che se fosse andato in porto, sarebbe stato un disastro per l’industria alimentare italiana.

Sarebbe, poi, maramaldesco parlare dei 16mld sprecati per il <Jobs Act>, senza alcun risultato apprezzabile, e dei 10mld per gli 80 euro, che dovevano a suo dire far ripartire l’economia, ma che si sono rivelati un fallimento!

Non vogliamo affondare il coltello nella piaga, ma siamo dell’avviso che sarebbe un atto onorevole quello di passare la mano, e l’occasione gli è data dalla vittoria del <NO> al prossimo Referendum Costituzionale, noi glielo consigliamo dal profondo del cuore: dopo il <cesaricidio> di Letta abbia il coraggio di lasciare, le armate di Marcantonio (M5S) sono terribilmente alle porte e <FILIPPI> è tristamente vicina!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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