I Giuristi per la Vita invitano gli organizzatori del Festival di Sanremo ad esaminare il test o che Rufus Wainwright e altri artisti eseguiranno, affinché in essi non si ravvisi alcun contenuto osceno o dissacratorio

Giuriti per la vita, logo 

I Giuristi per la Vita hanno appreso che alla prossima edizione del Festival della Canzone

Italiana di Sanremo prenderà parte il controverso artista Rufus Wainwright, noto, tra l’altro,

per l’esecuzione di testi osceni e dissacratori come il celebre “Gay Messiah”, in cui si parla del

«Messia che risusciterà da un film porno degli anni ‘70», del «Battista» che «non viene

battezzato nello sperma», e di altre allusioni erotiche di natura blasfema.

Poiché il predetto testo integra palesemente il reato di offese ad una confessione religiosa

mediante il vilipendio di persone, previsto e punito dall’art.403 del Codice Penale, i Giuristi per

la Vita ricordano che ai sensi dell’art. 25, primo comma, del Regolamento del Festival «gli

artisti durante le loro esibizioni non potranno assumere atteggiamenti e movenze o

usare abbigliamenti e acconciature in contrasto con i principi del buon costume ovvero

in violazione di norme di legge o di diritti anche di terzi».

Gli stessi Giuristi per la Vita ricordano, altresì, che gli organizzatori del Festival, ed in

particolare la Direzione Artistica, il Comitato di Controllo e la Commissione Musicale,

sono tenuti a vigilare e controllare il puntuale rispetto della citata norma

regolamentare, anche in considerazione della sensibilità religiosa di milioni di

telespettatori e della natura di servizio pubblico che riveste la rete emittente.

Per questo, i Giuristi per la Vita:

1) invitano gli organizzatori del Festival, ed in particolare la Direzione Artistica, il

Comitato di Controllo e la Commissione Musicale, ad esaminare attentamente il testo

dei brani che gli artisti – ed in particolare il predetto cantante Rufus Wainwright –

eseguiranno, vigilando affinché negli stessi testi non si ravvisi alcun contenuto osceno

o dissacratorio, in violazione di quanto disposto dal citato art. 25 del Regolamento.

2) diffidano gli organizzatori del Festival, ed in particolare la Direzione Artistica, il Comitato di

Controllo e la Commissione Musicale, dall’autorizzare o consentire che il cantante Rufus

Wainwright si esibisca utilizzando il controverso brano intitolato “Gay Messiah”, o altro brano

dall’identico contenuto osceno e dissacratorio;

3) avvertono che, in difetto, agiranno giudizialmente contro tutti i responsabili, sia in sede

civile (anche attraverso class action, azioni risarcitorie ed ogni altra iniziativa ritenuta utile), sia

in sede penale, mediante denuncia alla competente Procura della Repubblica.

 

IL PRESIDENTE

Avv. Gianfranco Amato

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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