“I Gruppi di Preghiera nella vita della Chiesa”

Carissimi Gruppi di Preghiera,

in allegato il Sesto Passo del nostro cammino annuale.

Nella catechesi “I Gruppi di Preghiera nella vita della Chiesa” troverete tanta storia legata proprio al nostro movimento laicale.

Vi ringraziamo di cuore per le testimonianze e le fotografie inviate in occasione della Giornata della Fedeltà: sono state tutte pubblicate sul sito internet (http://www.operapadrepio.it/gruppidipreghiera/il-rinnovo-delle-promesse-di-fedelta-nei-gruppi-di-preghiera ) e sulla pagina Facebook (https://www.facebook.com/media/set/?vanity=gruppidipreghiera&set=a.1563806713974663 ), ma alcune le vedrete pubblicate anche sulla rivista “La Casa Sollievo della Sofferenza”.

Iniziamo a preparare gli animi per la Festa della Carità che celebreremo il 5 maggio, anniversario dell’inaugurazione dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” e giorno che ricorda la fondazione dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio…presto riceverete notizie a riguardo.

Cogliamo l’occasione anche per anticiparvi le prime date dei Convegni Regionali, che trovate in allegato.

Siamo sempre a vostra disposizione per ogni richiesta e chiarimento.

Vi salutiamo con grande affetto

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I convegni regionali dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio
(in aggiornamento)
Seguite la strada sulla quale Dio vi ha posti
Calabria
Paola (CS)
Sabato 26 marzo 2022
Lazio
Roma
Sabato 23 aprile 2022
Emilia Romagna
Bologna
Lunedì 25 aprile 2022
Puglia
San Giovanni Rotondo
Sabato 30 aprile 2022
Pellegrinaggio dei Gruppi del Nord Italia
Caravaggio (BG)
Sabato 21 maggio 2022
Campania
Pietrelcina
Giovedì 26 maggio 2022
Sardegna
Pula (CA)
Giovedì 2 giugno 2022
Sicilia
Siracusa
Domenica 16 ottobre 2022

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Sesto passo
I GRUPPI DI PREGHIERA NELLA VITA DELLA CHIESA
COMMENTO BIBLICO
“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e
portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel
mio nome, ve lo conceda.” (Gv 15, 16)
La notte del Giovedì Santo nel Cenacolo, Gesù rivela e consegna agli apostoli il segreto per poter
aver Lui sempre presente: “Che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi” (Gv 15). La Chiesa
ha sempre creduto alla presenza di “Gesù in mezzo” a partire da questo segreto. Tutta la forza della
Chiesa, tutti i suoi frutti non possono che essere a partire dall’Amore reciproco. L’essere ascoltati
da Dio e ottenere la sua Presenza, non dipende dall’essere belli, buoni, capaci ed efficienti ma dalla
capacità di essere nell’accoglienza reciproca delle diversità.
Facciamo parte della Chiesa non perché abbiamo “scelto”, quindi con aspettative da compensare,
ma perché “scelti” da Dio così come siamo, per essere amati da Lui e dai fratelli. Da qui la forza e
l’efficacia della preghiera e delle opere di Carità. Chi prega nell’amore è certamente esaudito, così
si riesce ad intenerire Dio più di quanto non lo sia già.
SPIRITUALITÀ
«Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». La preghiera in comune è una
necessità per il cristiano, non è un optional o una cosa in più. Questa preghiera ha senso se noi
siamo Chiesa, corpo mistico di Cristo. La nostra disponibilità ad accogliere l’altro e a vivere un
cammino con lui o con lei è il segno che stiamo vivendo una vera preghiera, che ci porta ad una
relazione piena con il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo.
Da una lettera di Padre Pio ad Antonietta Vona (Epist. III, p. 839)
Dopo l’amore di nostro Signore, io ti raccomando quello della Chiesa sua sposa, e nostra
tenera madre; di questa cara e dolce colomba, la quale solo può far l’uova, e far nascere i
colombini e le colombine allo Sposo. Ringrazia Dio cento volte al giorno di essere
figluiola della Chiesa. Poni il tuo sguardo sopra lo Sposo e la Sposa; e dì allo Sposo
«Oh che sei Sposo di una bella Sposa», ed alla Sposa: «Ah, che tu sei Sposa di uno
Sposo tutto divino!». Abbi gran compassione a tutti i pastori e prediacatori della Chiesa,
non che a tutti i curatori di anime, e vedi, figliuola mia, come sono sparsi sopra tutta la
faccia della terra, perché non vi è al mondo provincia, dove non ve ne siano molti. Prega
Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi procurino fruttuosamente la salute delle
anime. Ed in questo ti supplico a non dimenticarti mai di me, allorché ti trovi innanzi a
Gesù, poiché egli mi da tanta volontà di non dimenticare mai l’anima tua.
L’amore per la Chiesa e la venerazione del sommo pontefice sono due coordinate entro le quali
Padre Pio vive la sua spiritualità e vuole che la vivano i propri figli e figlie spirituali. Andare contro
gli insegnamenti della Chiesa o mancare di rispetto al Sommo pontefice o al proprio vescovo,
significava, per Padre Pio, staccarsi da lui.
Sin dalla loro nascita i Gruppi di Preghiera dovevano essere seguiti da un sacerdote, era la
condizione che Padre Pio voleva che ci fosse perché avessero un riconoscimento. La presenza del
direttore spirituale garantisce che la preghiera vissuta insieme sia realmente un dono e un servizio
per la chiesa locale. Non sempre è possibile avere un direttore spirituale che pensi esclusivamente al
GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO
«Seguite la strada sulla quale Dio vi ha posti»
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Gruppo o che celebri le liturgie esclusivamente per il Gruppo, l’importante è che siano i membri del
Gruppo a riconoscersi in un determinato sacerdote, nominato dal vescovo, per aiutarli a vivere il
proprio carisma al servizio della Chiesa.
CONOSCIAMO PADRE PIO
ï‚· Il 24 settembre 1975 i Gruppi sono a Roma per il terzo Convegno internazionale al termine
del quale assistono all’udienza generale di Paolo VI che afferma «Padre Pio, fra le tante cose
buone e grandi che ha compiuto, ha generato questa schiera, fiume di persone che pregano;
che nel suo esempio e nella speranza del suo aiuto spirituale si dedicano alla vita cristiana di
comunione nella preghiera, della carità della povertà di spirito e della energia della
professione cristiana».
 Il 25 giugno 1978 poco prima della sua morte, Paolo VI nel corso di un’udienza al sacro
Collegio dei Cardinali dichiara «sono sbocciati fervidi centri e Gruppi di preghiera. Sono
piccole cellule di vita ecclesiale, spesso discrete o addirittura ignorate, che diffondono nel
nostro mondo l’ossigeno vitalizzante delle altezze spirituali».
 Il 1° ottobre 1983 Giovanni Paolo II incontra i Gruppi di Preghiera a Roma, in sala Nervi:
«voi che aderite ai Gruppi di Preghiera intendete cooperare alla realizzazione del Regno di
Dio secondo l’insegnamento di Gesú sintetizzato nel “Pater noster”: Adveniat regnum tuum!
Ciò che poi caratterizza questa vostra cooperazione è la consapevolezza che il primo
indispensabile mezzo per la dilatazione del regno di Dio nelle anime è la preghiera,
continua, umile, devota».
 23 maggio 1987 Giovanni Paolo II è in visita pastorale in puglia. A San Giovanni Rotondo
incontra i malati, i medici di Casa Sollievo della Sofferenza e i Gruppi di Preghiera.
 Il 29 settembre 1990, Giovanni Paolo II incontra nuovamente i Gruppi di Preghiera: «seguite
l’esempio di Padre Pio; imitate la sua costante ricerca di intimità con il Signore, poiché
questo è l’unico segreto della vita spirituale. Percorrete, come lui, la strada dell’autentica
conversione, della volontaria penitenza, e dell’abbandono fiducioso nella Provvidenza».
ï‚· Il 2 maggio 1999, la Beatificazione di Padre Pio: Giovanni Paolo II nella sua omelia
afferma: «tanti, incontrando Padre Pio direttamente o indirettamente, hanno ritrovato la
fede; alla sua scuola, si sono moltiplicati in ogni angolo del mondo i Gruppi di Preghiera».
ï‚· Il 16 giugno 2002, la Canonizzazione di Padre Pio in Piazza San Pietro: ancora una volta
Giovanni Paolo II afferma: «la ragione ultima dell’efficacia apostolica di Padre Pio, la
radice profonda di tanta fecondità spirituale si trova in quella intima e costante unione con
Dio di cui erano eloquenti testimonianze le lunghe ore trascorse in preghiera. […] Questa
fondamentale caratteristica della sua spiritualità continua nei «Gruppi di Preghiera» da lui
fondati, che offrono alla Chiesa e alla società il formidabile contributo di una orazione
incessante e fiduciosa. Alla preghiera Padre Pio univa poi un’intensa attività caritativa di cui
è straordinaria espressione la “Casa Sollievo della Sofferenza”. Preghiera e carità, ecco una
sintesi quanto mai concreta dell’insegnamento di Padre Pio, che quest’oggi viene a tutti
riproposto».
ï‚· Il 21 giugno 2009, papa Benedetto XVI giunge in visita pastorale a San Giovanni Rotondo.
In questa occasione dirà: «cari amici, Frati Minori Cappuccini, membri dei Gruppi di
Preghiera e fedeli tutti, voi siete gli eredi di Padre Pio e l’eredità che vi ha lasciato è la
santità».
ï‚· Il 6 febbraio 2016 in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, Giubileo dei
Gruppi di Preghiera di Padre Pio, papa Francesco in Piazza San Pietro afferma: «vi ringrazio
per il vostro impegno, vi incoraggio, perché i Gruppi di Preghiera siano delle “centrali di
misericordia”: centrali sempre aperte e attive, che con la potenza umile della preghiera
provvedano la luce di Dio al mondo e l’energia dell’amore alla Chiesa».
GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO
«Seguite la strada sulla quale Dio vi ha posti»
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ï‚· Il 17 marzo 2018 Papa Francesco, in visita pastorale a Pietrelcina e a San Giovanni
Rotondo, afferma: «la preghiera è un gesto di amore, è stare con Dio e portargli la vita del
mondo: è un’indispensabile opera di misericordia spirituale. e se noi non affidiamo i fratelli,
le situazioni al Signore, chi lo farà? chi intercederà, chi si preoccuperà di bussare al cuore di
Dio per aprire la porta della misericordia all’umanità bisognosa? per questo Padre Pio ci ha
lasciato i Gruppi di Preghiera».
IL MONDO DI PADRE PIO: Pregare in comunione con il Santo Padre
Una delle prime date certe relative ai Gruppi di Preghiera di Padre Pio risale al 1948, mentre già
l’anno successivo si registrava la presenza di alcuni gruppi di fratelli che si incontravano una o due
volte al mese per recitare insieme il santo Rosario. La parola Gruppo, nel momento in cui Padre Pio
volle rispondere ai molteplici appelli di Pio XII che esortava ad una preghiera in comune, fu quella
che prevalse rispetto a molte altre denominazioni, quali «falange di oranti e di penitenti», «religiosa
schiera», «comunità fraterna». Padre Pio che volle rimboccarsi le maniche e rispondere subito
all’appello accorato del Pontefice, pensò ai Gruppi di Preghiera come ad una ‘impalcatura’, ad un
sostegno costante e continuo, attraverso la preghiera, per Casa Sollievo della Sofferenza. I Gruppi,
il cui appello ufficiale per la costituzione fu lanciato nell’agosto del 1950, dovevano essere un
«modello», dovevano cioè ‘curare’ sempre attraverso la preghiera collettiva, sotto la guida di un
sacerdote e con l’approvazione del vescovo, la formazione spirituale e l’elevazione spirituale di tutti
i componenti del Gruppo, al fine di diventare esempio di vita cristiana.
PRIMO PIANO SUI GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO: In obbedienza alla Madre Chiesa
L’approvazione di un nuovo Gruppo di Preghiera spetta al Direttore generale dei Gruppi di
Preghiera, che rilascia un attestato tramite il Centro Internazionale dei Gruppi di Preghiera di San
Giovanni Rotondo. Le condizioni per la nascita di un nuovo gruppo sono le seguenti:

  • la presenza di un sacerdote che si impegni ad essere assistente spirituale del Gruppo;
  • una chiesa determinata ove il Gruppo si riunisce (sarebbe preferibile fosse la chiesa
    parrocchiale);
  • un congruo tempo di preparazione concordato con il direttore spirituale e con il
    coordinatore diocesano o regionale;
  • l’approvazione del vescovo diocesano.

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Centro Gruppi di Preghiera di Padre Pio

Casa Sollievo della Sofferenza
Viale Cappuccini 172
71013 S. Giovanni Rotondo FG
Tel. +39 0882 410486 – Tel. +39 0882 410252 
Fax +39 0882 452579

Whatsapp +39 344 1115695

e-mail: centrogruppidipreghiera@operapadrepio.it
sito internet: www.operapadrepio.it/gruppidipreghiera

facebook: www.facebook.com/gruppidipreghiera/

telegram: https://t.me/gruppidipreghierapadrepio

youtube: https://www.youtube.com/c/gruppidipreghieradipadrepio

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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