”Il barbaro Matteo dichiara guerra ai poteri forti”.

 

Caro direttore,

leggo, in data odierna l’articolo apparso sul quotidiano “Il Mattino”, l’articolo in cui il Presidente del Comsigio, Matteo Renzi dichiara che “stupirà tutti per la riforma sulla scuola, iniziativa che, se rispondesse al vero, i docenti nella maggior parte dei casi applaudirebbero Renzi, perché è da oltre mezzo secolo che la scuola non assolve al compito primario che è quello di educare i giovani alla vita, ciò perché al politichese fa comodo avere una platea di ignoranti, facilmente governabili.

Nella stessa pagina del 1quotidiano leggo un altro articolo dal titolo:

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Se tale articolo rispondesse al vero, non solo chi scrive, ma anche tantissimi cittadini applaudirebbero il “barbaro”, così definito dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, perché fa paura ai poteri forti che vedono nel “barbaro” un rischio per la conservazione dello “status quo”. E’ sottolineata anche una “totale avversione di Renzi nei confronti della Confindustria e sindacato, definiti espressione “plateale del consociativismo” da lui detestato. Anche nei confronti della Banca d’Italia, il premier ha un rapporto di distacco, che nessun capo di governo ha mai avuto, pur avendole riconosciuto la dignità che merita.

Resta chiaro che se tutto ciò rispondesse al vero Renzi potrebbe essere, a mio parere, giustamente definito l’”uomo della Provvidenza”, se riuscirà a costituire la “Socializzazione delle Aziende”, riforma che porterebbe alla “Socializzazione dello Stato” anche se, come credo, sarà fortemente osteggiato, e non potrebbe essere diversamente, dai governi plutocratici.

Con tali riforme non potremmo condividere il pensiero di Corrado Alvaro, secondo il quale“la disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile”, perché con tali riforme avremmo contribuito alla costruzione di una società più giusta e più onesta.

Cari saluti

Michele Falcone

  

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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