Il singolare hobby di una simpatica ed ironica impiegata romana, originaria di Caiazzo

 

 LA MIA PASSIONE PIU’ GRANDE?  LEGGERE I NECROLOGI E MANIFESTI !

 Apre ogni mattina i giornali, per  leggere attentamente i necrologi, seguiti pure su Internet, e sui manifesti  listati a lutto, incrociati per strada, che annunciano la dipartita  di persone finite nel mondo dei più. Medita di raccogliere i più significativi: I più divertenti, ricchi di umanità, commoventi, surreali finiranno verosimilmente in un libro scritto a quattro mani con un amico.

 di Giuseppe Sangiovanni

 

 L’essere umano ha le più svariate passioni. C’è chi ama il teatro, chi il calcio, chi  il cinema, e cosi via. Passioni forti, molto sentite. Passioni a volte anche singolari. Come quella di Anna Maria Fasulo, 43 primavere, una simpatica,ironica e vulcanica signora romana, con sangue napoletano, un fiume in piena che ti travolge,  con una passione che desta curiosità: Aprire ogni mattina i giornali e leggere attentamente i necrologi, seguiti pure su Internet, e sui manifesti  listati a lutto, incrociati per strada, che annunciano la dipartita  di persone finite nel mondo dei più! La morte, uno spruzzo di vita. A sentirla parlare,  nella morte c’è vita….. Annunci, che complici nomi e cognomi diventano spesso  esilaranti. La morte, insomma, ha la capacità di far ridere. Sull’argomento fior di giornalisti hanno dedicato all’argomento libri e anche film, come  “Babbaluci”, quello scritto e diretto da Raimondo Moncada, la cui sceneggiatura è tratta dal libro “Ti tocca anche se ti tocchi”. Nel manifesto di  “Babbaluci”,  si dà il triste annuncio della dipartita di quattro donne: Concepita Avvinazzata, Benedetta Battoscopa, P. Isella Buttafuoco, Anna Camilla Forte(foto a lato tratta da una delle scene del film).La signora  Fasulo(in ufficio la chiamano contessa),  ama anche  il  trekking, la montagna ed i viaggi. Ma nella top-ten delle passioni c’è la fine della vita, che continua!  “ In ogni morte c’è vita. Il dolore espresso sul giornale o sul manifesto  è il termometro della bontà, amabilità, affezione o disaffezione del trapassato e dei parenti”- racconta  al cronista, facilitato dall’ottima perspicuitas, dall’eloquenza nel porsi della donna, impiegata in una nota  casa editrice della capitale. Come è nata questa passione?  “Oltre 30 anni fa, ho cominciato con i manifesti funebri. Ero adolescente, ed in un anno,  due-tre volte,  con mio padre Giovanni, mia madre Vanda e mio fratello, tornavamo(e torniamo ancora) al paese natio di papà, S.S. Giovanni e Paolo, amena frazione di Caiazzo, in provincia di Caserta. Casa situata, proprio al centro del paese, che affaccia sulla “Via Veneto” del minuscolo e suggestivo borgo. Di fronte casa c’era e c’è una fontanina pubblica, le cui pareti, impropriamente sono  usate, oggi come allora, come bacheca comunale per affissioni(selvagge). Al mattino, se c’era qualche “novità”, bastava aprire il portone di casa, un manifesto nuovo fresco di stampa e correvo a leggere il nome del trapassato, la prece e il dolore  dei parenti, più o meno marcato. La cosa mi incuriosiva, e pure tanto. Parole strazianti, un elenco di parenti ,  tutti  addolorati, ed io mi chiedevo:  ma sara’ vero che questi sono così  dispiaciuti?  D’estate, (allora come oggi) causa la canicola, aumentava il lavoro…. molte persone lasciavano il mondo dei  più… ed io, con “ingordigia”  andavo a leggere sempre tutto, con grande interesse.  Da ragazza, quando vedevo un funerale, sbirciavo le dediche sulle corone dei fiori, per arrivare poi agli  annunci mortuali sul Messaggero di Roma,  che leggo ogni giorno, non prima di consultare attentamente i necrologi. Quelli pubblicati da “Il Messaggero” sono unici. Inimitabili”.  Perché ? Cosa vedi negli annunci?  “Mi  piace capire,  se muore una persona umile o ricca,  un professionista, quindi con necrologi di convenienza, oppure, se è davvero una persona speciale, e allora il necrologio mi affascina, mi prende, mi coinvolge: mi immedesimo  nella famiglia e prego per il trapassato”- la spiegazione “socio-antropologica” della donna, che nutre  interesse anche  per i manifesti  listati a  lutto incrociati per le strade dei paesini visitati con la famiglia, i due pargoli(di 22 e 16 anni) e la dolce metà. “Quelli che trovo nei paesi negli appositi spazi che il comune mette a disposizione.. mi  piacciono da… morire! : quando li vedo, è più forte di me, inchiodo  sul freno bruscamente e mi fermo a leggere.  Ricordo una volta, bloccai  un matrimonio, tutte le macchine ferme, dietro di me,  perche’ io stavo leggendo l’ennesimo manifesto!  Ogni volta che qualcuno mi chiede : cosa leggi?   io felicissima rispondo:  necrologi!”.  I più divertenti, ricchi di umanità, commoventi,  i più surreali, potrebbero finire in un libro, scritto dalla signora Fasulo a quattro mani con un amico. Potevano mancare i cimiteri? “La mia dolce metà, due lauree in tasca e tanto cuore, che ha la passione  per l’arte  sacra, conosce benissimo tutte le bellissime chiese di Roma, la loro storia:  mi ha fatto fare il tour del Verano(ndr.cimitero monumentale) di Roma,  spiegando tutto. Vi piace viaggiare per il mondo? “Moltissimo!  Negli ultimi  due  anni siamo stati in India e Madagascar. Nei nostri viaggi spesso incontriamo fortuitamente cimiteri, che immortaliamo con  foto. In Madagascar, oltre a visitare il cimitero dei pirati nell ‘Ile St Marie, abbiamo avuto la fortuna di assistere ad una esumazione dopo 5 anni dalla sepoltura. In Madagascar la morte non provoca paura né dolore, poiché il regno dei defunti è strettamente connesso al mondo dei viventi . Sull’altopiano del Madagascar, i popoli Merina e Betsileo costruiscono tombe seminterrate da cui, dopo 4-5 anni, riesumano i loro morti con una festosa cerimonia. Risate e lacrime, gioia e tristezza si mescolano durante la cerimonia delle esumazioni, conosciuta anche con il nome di “Festa del Ritorno” o “Secondo Funerale”. E non mancano aneddoti particolari. “ In occasione di una settimana bianca trascorsa in Trentino, eravamo alloggiati in una suite: appena arrivati ci siamo  accorti,  che la finestra e il  balcone  “affacciavano” sul cimitero di Pejo paese. Li ho capito che non si può evitare qualcosa che ti “cerca” . Di funereo, naturalmente!   Recentemente un noto giornale inglese, si è occupato di necrologi(pubblicando un report) e miratamente di vedovi e vedove, che non “vivono” le pari opportunità. Gli uomini varcano per primi  e in maniera massiccia la soglia dell’aldilà. Uomini che vorrebbero la pari opportunità: pareggiare il conto. Uomini e donne diversi anche nel post-mortem. Se un uomo rimane solo perché muore la moglie(casi limitati), rimane marito. Viceversa, se una donna rimane sola perché muore il marito, resta vedova. L’originale osservazione è valida non solo in Italia, ma in tutto il mondo.  E’ difficile leggere un necrologio in cui si parla di un vedovo, mentre è comune leggere di vedove. Qualche dato: il Guardian(testata britannica) nel 2011 ha pubblicato i necrologi di 475 vedove e solo 50  vedovi, 729 e 114 sul Daily Mail e 918 e 147 sul The Sun. Un rapporto abissale. Numeri impressionanti. Che ti stendono!  Mortali, per l’uomo. In tutti i sensi! Il Ministro delle Pari Opportunità(ndr. Il Padre Eterno), così ha deciso: “Interrogazioni”, preghiere e imprecazioni, a nulla servono. E’ la natura. La morte è  il grande tabù della nostra epoca. La morte  è vita, uno spaccato della nostra  esistenza. Parlarne, non accorcia la vita. E’ inutile, dopo aver incrociato una lussuosissima berlina vuota(carro funebre), lasciare il volante della nostra macchina per toccare a velocità della luce i “nostri gioielli di famiglia”! Un gesto pericolosissimo che potrebbe provocare un incidente. Anche mortale!

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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