INCONTRO CON LA NUOVA QUARTO CALCIO

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Sono ormai più di due anni che Quarto è risorta proprio come una fenice, dalle ceneri di quel maggio del 2011, quando la camorra subì il “gol più importante” che permise ad un intero popolo di riemergere, liberi dalla zavorra dei fantasmi del passato e felici di andare in quello stadio e sentirlo senza “barriere”, ma soprattutto felici di andare a tifare per una squadra che giocasse secondo lo schema della legalità. Per coloro che non lo sapessero il Quarto calcio è tra i beni confiscati da Castrese Paragliola, ex presidente del Quarto, incastrato dalle confessioni di Roberto Perrone, suo cognato, un capozona che si è pentito. Il calcio, però, non può finire fuorigioco, così con l’indispensabile aiuto di Antonello Ardituro, figura di altissimo profilo nella lotta alle mafie e PM innamorato del football, si concretizza un’idea meravigliosa insieme a Luigi Cuomo, presidente dell’associazione anti racket e con l’amministratore giudiziario Luca Catalano.

Tutti insieme, fanno risorgere la Nuova Quarto calcio. Segue una breve intervista al dirigente della società sportiva Quarto, Luigi Cuomo. 

Ci parli del progetto per la costituzione del Nuovo Quarto Calcio.

“Questa avventura comincia meno di un anno fa quando, a fine giugno 2012, la procura distrettuale anti mafia (e precisamente il dott. Ardituro) mi chiede di realizzare questo progetto che, da un lato, tendesse a recuperare la squadra (sequestrata un anno prima al clan Polverino e che come tutte le società confiscate era destinata al fallimento) e, dall’altro lato, tendesse a creare un movimento di reazione ai comportamenti e alle influenze mafiose che hanno sempre dominato il comune di Quarto. Con tali premesse è stato possibile costruire la squadra nel Luglio 2012 selezionando primariamente l’allenatore, persona eticamente ineccepibile e tecnicamente adeguata. Lo stesso percorso è stato seguito nella scelta dei calciatori”

Avete mai subito minacce o pressioni?

“Purtroppo devo dire che abbiamo subito oltre alle minacce, anche atti di danneggiamento veri e propri. Hanno cominciato col rubare le scarpette ai giocatori, poi hanno dato fuoco alle reti, infine, hanno divelto le coperture delle panchine. Poi il 29 dicembre, organizzammo una quadrangolare con scambio di coppe, magliette e gagliardetti. Un mese dopo ci hanno sottratto tutto come un’intimidazione chiara a quello che facciamo. Ci sono già indagini in corso ed abbiamo ora delle telecamere per prevenire atti simili ai nostri danni”.

Ha un qualche tipo di messaggio da dare alle autorità ed ai Quartesi per sensibilizzare tutti verso il  sostegno per la squadra?

“Credo che la maggior parte delle persone qui a Quarto stia facendo molto per sostenerci, ma ovviamente si può fare sempre di più. Le istituzioni regionali e provinciali mi dispiace dirlo non hanno mai fatto sentire molto la loro presenza, ma spero in un futuro diverso per la mia squadra, un futuro dove possiamo avere il sostegno delle istituzioni”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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