LA CITTA’ DI CASERTA CELEBRA MARIO PIGNATARO ILLUSTRE FIGLIO DI “ TERRA DI LAVORO”



La citta’ di Caserta si avvia a celebrare il centenario della nascita di Mario Pignataro, figura di rilievo nel Novecento in Terra di Lavoro per il suo impegno civile, politico,  sindacale e di studioso.

Mercoledì 29 marzo alle ore 17,15, presso il Salone d’onore della Camera di Commercio di Caserta, si terrà il seminario di studi dal titolo “Economia e comunicazione – Il contributo di Mario Pignataro”, il primo evento organizzato per celebrare  questo illustre figlio della nostra terra. Nel mese di maggio, poi, e’ previsto un convegno per ricordare l’attiva partecipazione di Mario Pignataro alla Resistenza. Il percorso di studi, infine, si concludera’ agli inizi di giugno in un seminario, che si terra’ nella Sala Consiliare del Comune di Caserta e che analizzera’ l’impegno politico profuso dal Pignataro per la sua “ amatissima Caserta”.
Questi appuntamenti, organizzati dal Comitato Promotore per le Celebrazioni in memoria di Mario Pignataro, sono  promossi  dal Comune di Caserta in collaborazione con Camera di Commercio, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Caserta, Associazione Stampa provincia di Caserta e Premio “Buone Notizie”.
L’evento avrà inizio con l’introduzione del Presidente dell’Associazione Stampa della provincia di Caserta, Michele De Simone, seguita dai saluti istituzionali del Presidente della Camera di Commercio, Tommaso De Simone, del Sindaco di Caserta, Carlo Marino, e del Presidente dell’Ordine dei Commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Caserta, Pietro Raucci.
Successivamente, ci saranno gli interventi del giornalista de “Il Mattino”, Nando Santonastaso, dell’imprenditore Gustavo Ascione, e del professore emerito del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi “Luigi Vanvitelli”, Vincenzo Maggioni. Le conclusioni saranno affidate all’Assessore alla Cultura del Comune di Caserta, Enzo Battarra.

Ma non e’ tutto.Nei giorni scorsi, e’ stato avviato ufficialmente l’iter di intitolazione nella citta’ di Caserta di una strada dedicata a  Mario Pignataro.
“ Siamo profondamente orgogliosi di questo riconoscimento alla memoria di nostro padre- ha dichiarato il figlio  Arch. Prof.  Giancarlo Pignataro VicePresidente di  Italia Nostra Sez. Caserta–  che rappresenta un limpido esempio  di passione civile, lungimiranza politica, libertà e coraggio.  Possiamo definire il suo impegno come un moto dei sentimenti, nobilitato dalla forza della ragione”.

Il 7 dicembre 2006, Mario Pignataro vivra’ l’emozione piu’ grande: sara’ da mero cittadino, lunico casertano, in quanto compagni di lotta politica  agli inizi degli anni ’50, ad intrattenere un colloquio privato col Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita alla Reggia di Caserta per il rientro della Brigata Garibaldi dalla missione in Iraq.
Alla sua morte , avvenuta il 17.09.2012, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ne ricordo’ l’appassionata e generosa attività  affermando nel messaggio di cordoglio : “Pignataro, con il quale ho condiviso in anni lontani un comune impegno, ha lasciato significative testimonianze, integrate dalle ricerche di storia dell’economia di Terra di Lavoro, alle quali si era dedicato, a coronamento del suo impegno nel sindacato e nelle istituzioni”.

Si allega, qui di seguito, la biografia di Mario Pignataro redatta da Giancarlo Pignataro con Flora Pellino.Nome                   Mario
Cognome            Pignataro
Nato                      6 settembre 1923 a San Leucio (prov. Caserta)
Morto                    17 settembre 2012 a Caserta (CE)
Nazionalità          italiana
Professione        partigiano, sindacalista, politico, esperto di pianificazione commerciale, giornalista e studioso

Mario Pignataro nasce il 06/09/1923 a San Leucio (quando era ancora Comune a sé della provincia di Caserta, poi soppressa nel 1927) e cresce in una famiglia operaia, umile ma di sani principi, composta da papà Luigi (tessitore, cavaliere di Vittorio Veneto, 1894-1973), mamma Filomena Bologna (casalinga, 1894-1960) e cinque figli (quattro maschi e una femmina), tutti con un destino segnato: poca scuola e subito a “imparare un mestiere” per contribuire a portare a casa qualche spicciolo per sostenere la famiglia.
Per Mario, però, il caso ha voluto che continuasse gli studi, fino al conseguimento, nel 1942, del diploma di Ragioniere. L’interesse, maturato tra i banchi di scuola, verso le lingue straniere (inglese e francese, e, da autodidatta, il tedesco) lo agevolerà, durante il secondo conflitto, nell’entrare a far parte del contingente militare americano di Caserta (collaborando in missioni nel Lazio e in Toscana), mentre, col nome di “Garibaldi”, partecipava alla Resistenza partigiana.
Il 1° giugno 1945 gli viene assegnato a Roma un “Attestato di Apprezzamento” in cui, tra l’altro, si legge: “La documentazione dei suoi sforzi e del suo sacrificio sono entrati a far parte dell’archivio storico dell’Ufficio Servizi Strategici del Governo degli Stati Uniti d’America”.
Il giovane Mario è reattivo alle sollecitazioni che gli vengono da più parti, così, ventenne, aderisce al Partito Comunista Italiano. Intanto, parenti e amici gli chiedono di fare qualcosa per le condizioni dei lavoratori del paese natio. Non ci pensa due volte, lascia l’impiego sicuro al Banco di Napoli di Marcianise (ottenuto appena diplomato) ed entra nel 1945 a far parte del direttivo della Camera del Lavoro di Caserta e ne diviene segretario responsabile (dal 1958 al 1961).
È fra i dirigenti delle lotte sociali del dopoguerra e degli anni ’50 in provincia di Caserta e per questa attività è più volte incarcerato e processato. Come militante comunista, nel 1947, in una riunione presieduta da Giorgio Amendola, viene eletto membro della segreteria provinciale. Nello stesso anno e fino al 1950, assume la carica di Consigliere Comunale di Caserta e poi, di nuovo, dal 1960 al 1980: memorabili sono rimasti i suoi puntigliosi e circostanziati interventi fiume sul bilancio.
La passione ideale e l‘impegno civile e politico-sindacale, però non bastavano a garantire un futuro solido ai due figli (Mena e Giancarlo) e tantomeno alla moglie Flora Pellino (classe 1929, donna forte e determinata, che negli anni giovanili

assiste e sostiene Mario, collaborando con Mimì Santamaria all’INCA di Piazza Matteotti e con Alma Stimolo all’Unione Donne Italiane di Corso Trieste, e, cosa di non poco conto, fu quella che, nonostante fosse fervente cattolica, acconsentì di sposarsi solo civilmente, perché, da un lato, alcuni parroci gradivano poco la presenza dei comunisti in chiesa e, dall’altro, perché Mario era convintamente ateo e lo sarà per tutta la vita, anche quando, per le nozze d’oro, risposa Flora con rito misto, celebrato dal vice Vescovo don Antonio Pasquariello). Cosicché appena si presentarono alternative valide vi si lancia a capofitto: fa la guida turistica per comitive di stranieri in visita alla Reggia di Caserta, intraprende la carriera di insegnante di Calcolo a macchina e Pratica professionale (utilizzando il diploma di Ragioniere) e poi, a quarant’anni, si iscrive all’Università di Napoli laureandosi nel luglio del 1970 in Economia e Commercio con una tesi su “La rendita fondiaria”.
Grazie alla sua tenacia, che sarà sempre la sua cifra, è tra i più convinti sostenitori a impiantare una sede della Confesercenti nella città di Caserta, e dal 1975 al 1980 ne diviene il primo presidente.
Dagli anni ’70 e fino agli anni 2000, diverrà uno dei più attivi esperti di pianificazione commerciale per tante municipalità del casertano e del beneventano.
Nel 1981 vince una borsa di studio dell’ISVEIMER per una ricerca dal titolo “Il modello di sviluppo casertano e la questione meridionale”.
Nel 1982 conclude il suo percorso di specializzazione presso la Scuola di perfezionamento in Studi Storico-Politici di Teramo con una tesi su “L’economia di Terra di Lavoro dal 1945 al 1980”.
Come attento e scrupoloso studioso della storia economica della provincia di Caserta, pubblica i seguenti volumi, ricchi di dati e tabelle:

  1. “L’Economia di Terra di Lavoro dal 1945 al 1985” (Collegio dei

Ragionieri, Maddaloni 1985).

  1. “Una provincia che vuole risorgere: l’economia casertana dal 1986

al 1992 vista da vicino” (Collegio dei Ragionieri, Casoria 1993).

  1. “L’economia casertana dal 1993-97: idee, progetti e soggetti per

la ripresa” (Frammenti, Caserta 1998).

  1. “L’economia della provincia di Caserta dal 1998 al 2005”

(Immagina, Caserta 2006).
Il 21 maggio 2002 per il suo impegno nel sindacato riceve la targa “Un secolo di lotte e di conquiste in Terra di Lavoro” dalle mani di Sergio Cofferati (Segretario Generale della CGIL nazionale).
Il 14 maggio 2005 riceve dalle mani di Gianni Letta (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri) il Premio Beneduce assegnato ad uno dei suoi libri come “miglior studio economico e sociale”.

Il 7 dicembre 2006 vivrà l’emozione più grande: sarà, da mero cittadino, l’unico casertano (in quanto compagni di lotta agli inizi degli anni ’50) ad intrattenere un colloquio privato col Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita alla Reggia di Caserta per il rientro della Brigata Garibaldi dalla missione in Iraq.
È autore altresì dei volumi “La situazione nelle campagne e le lotte contadine nel secondo dopoguerra” (L’Aperia, Caserta 2000) e “Quando San Leucio era la città della Seta” (CGIL, Caserta 2004). È coautore dell’opuscolo “I primi anni di attività della ricostituita Camera Confederale del Lavoro di Caserta nel dopoguerra 1943-47”.
Giornalista pubblicista, si iscrive nel 1991 all’Ordine della Campania e all’Assostampa di Caserta. Per anni ha ricordato su “Il Mattino” il lº maggio degli anni del dopoguerra e ha collaborato, tra l’altro, col “Giornale di Napoli”, con le riviste “Caserta Economica”, “Caserta Economia e Lavoro”, “Frammenti”, “La Provincia di Terra di Lavoro”, “La Riflessione” e il periodico “Il Caffè”. Nel 2006 pubblica su “Meridione” il saggio “Sindacato e lotte sociali nel secondo dopoguerra in provincia di Caserta”
Nel 2011 riceve dalle mani di Carmen Lasorella (giornalista RAI) la targa di “Senatore dei giornalisti casertani” per essere stato “collaboratore di svariate testate giornalistiche, autore prolifico di saggi e volumi”.
Mario Pignataro muore il 17/09/2012 nella sua abitazione del Rione Tescione, zona periferica e popolare di Caserta, dove ha vissuto gli ultimi cinquant’anni della sua lunga e intensa vita. Una vita trascorsa tra le letture degli autori preferiti (Hugo, Dickens, Dostoevskij, Marx, Engels, Gramsci, Di Vittorio), ma anche in mezzo alla gente ad ascoltare, a chiacchierare, a carpirne gli umori, oppure nei circoli a giocare a carte. Adorava passeggiare (spesso all’alba) per le strade della sua Caserta ma amava anche viaggiare, in Italia e all’estero, sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Grande frequentatore di sale cinematografiche, subiva il fascino anche dell’Opera lirica. Instancabile presenzialista a convegni e seminari, riempie fogli sparsi di appunti e note, senza disdegnare di prendere la parola all’occorrenza. Il suo segreto è stato quello di non sentirsi mai arrivato, infatti amava dire di sé: “Sono un eterno studente!”
Tra i numerosi messaggi di cordoglio, spicca quello del Presidente della Repubblica Napolitano, che nel ricordarne l’appassionata e generosa attività ad un certo punto dice: “Pignataro, con il quale ho condiviso in anni lontani un comune impegno, ha lasciato significative testimonianze, integrate dalle ricerche di storia dell’economia di Terra di Lavoro, alle quali si era dedicato, a coronamento del suo impegno nel sindacato e nelle istituzioni”.






Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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