LA GRANDE BELLEZZA DI MODENA INAUGURA GUSTI.A.MO17: IERI IL TALK SHOW DEDICATO A CIBO E ARTE

 

 

Un distretto produttivo che detiene il primato italiano per DOP e IGP – sono 23 quelle riconosciute – un bacino territoriale che a fianco di quello agroalimentare presenta un altrettanto importante patrimonio da valorizzare e promuovere ovvero quello artistico-culturale: ieri a Palazzo dei Musei si è inaugurata con il talk show “Navigando tra cibo e arte” la seconda edizione di Gusti.a.MO17, manifestazione organizzata da Piacere Modena con il patrocinio del Comune e della Provincia di Modena e della Camera di Commercio, con lo scopo di catalizzare l’attenzione dei visitatori giunti in città per tale evento – ma anche per coloro che verranno da oggi in poi – sulla scia della grande bellezza di Modena, intesa come l’unione fruttuosa dei due principali driver di sviluppo economico.

“Gusti.a.MO17 è una operazione di marketing territoriale complessa e articolata – ha sottolineato il Presidente di Piacere Modena Pierluigi Sciolette nel saluto che ha introdotto i lavori – messa in piedi grazie alla positiva risposta che ci hanno fatto arrivare i consorzi delle denominazioni più significative per il territorio, le quali messe insieme producono un valore stimato in circa 1,5 miliardi di euro. Avere un numero così importante di DOP e IGP vuol dire avere anche una maggiore attenzione per il territorio e per il consumatore e certamente unire le forze e gli intenti è strategico per promuovere e valorizzare la città nella sua interezza, accendendo i riflettori su un nuovo modo di visitare Modena: puntiamo ad avvicinare un flusso turistico più strutturato, interessato non solo all’arte o al cibo, bensì a percorrere sentieri guidati in cui tali elementi si incontrano e si integrano l’un l’altro”. 

Un evento, Gusti.a.MO17, che si colloca in un momento strategicamente importante per la città, soprattutto dal punto di vista storico-artistico: quest’anno infatti ricorrono i 2200 anni dalla fondazione di Modena ma anche i 20 anni dal riconoscimento dell’Unesco a Patrimonio dell’Umanità del Complesso Monumentale di Piazza Grande che comprende altresì la Torre della Ghirlandina e il Duomo. L’occasione presentatasi con siffatto evento ovvero l’opportunità di unire  in un unico grande evento le due componenti più autorevoli per il territorio – la componente artistica custodita nei musei ma altresì disseminata per la città e l’offerta di gioielli enogastronomici – racconta a tutto tondo l’arte del saper fare e del buon vivere italiano di cui Modena è un eccellente esempio.

In Europa – ha affermato l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Simona Caselli - affinché un prodotto possa essere valutato positivamente per ottenere il riconoscimento, deve contenere nel dossier di candidatura una sezione in cui viene presentato il suo bagaglio storico culturale e l’Emilia Romagna, con i suoi prodotti ha molto da dire: la capacità straordinaria di gestire la componente agroalimentare ha contribuito a formare un crescente interesse oltre che per le città d’arte anche per l’Appennino. Una operazione intelligente perché promuovendo territori solitamente lontani dai circuiti tradizionali si fa un servizio all’agricoltura e ai prodotti locali”.

Nell’organizzazione dell’evento sono stati coinvolti i principali consorzi rappresentativi di prodotti tipici del territorio: il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano DOP, il Consorzio del  Prosciutto di Modena DOP, il Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena DOP, il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi DOP, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP, ilConsorzio Ciliegia di Vignola IGP, il Consorzio Produttori Amarene Brusche di Modena, il Modena a Tavola Consorzio di Ristoranti, Modenatur Incoming Tour operator & DMC e Tradizione e Sapori di Modena.

Tra i saluti istituzionali in apertura dell’incontro, anche quello del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il quale ha ribadito che “Modena è conosciuta nel mondo soprattutto per la Ferrari ma anche per il suo cibo. L’Emilia Romagna, con 44 tra DOP e IGP è la Regione con il maggior numero di prodotti a denominazione a livello europeo e la loro esportazione è capace di creare un valore di oltre 6 miliardi di euro. Investire nella sinergia tra flussi turistici interessati alla componente artistica e altri interessati all’enogastronomia, è una strategia vincente e può verosimilmente contribuire a creare valore economico aggiunto e posti di lavoro”.

Anche l’Assessore alle Attività Economiche e Turismo del Comune di Modena Ludovica Carla Ferrariha lanciato un assist al legame tra cultura e cibo, promuovendone altresì un approccio digitale: “Modena è uno scrigno che attende solo di essere aperto e se i suoi tesori stanno iniziando ad emergere è anche grazie a Piacere Modena che ha voluto e organizzato un evento come Gusti.a.MO17, in cui tutte le eccellenze del territorio si sono unite, per dare lustro e visibilità alla città. Ma anche all’utilizzo di nuove forme di comunicazione digitale come i social, dove condividere le esperienze significa attirare l’attenzione di nuovi potenziali visitatori”.

Il talk show, condotto dalla giornalista e inviata di Raiuno Camilla Nata, è poi entrato nel vivo alternando le testimonianze di personalità del mondo dell’arte e dell’editoria. Il primo a prendere la parola è stato il critico d’arte Davide Dotti, il quale ha fatto un excursus storico dalla preistoria fino ad oggi citando le incisioni rupestri nelle Grotte di Altamira risalenti a 14000 anni a.C. per arrivare fino a Davide LaChapelle con Late Summer (2008-2011) passando attraverso il Banchetto nuziale di Sandro Botticelli (1480-1490), la Canestra di frutta di Caravaggio (1597-1598) e le Ciliegie di Bartolomeo Bimbi (1699). A seguire, il Conservatore dei Musei Civici di Modena Lorenzo Lorenzini, che ha presentato le opere custodite attualmente dalla città, in particolare nello stesso Museo Civico – dalla Piazza Grande di Anonimo del XVII secolo, agli elementi dimanifattura modenese, come Stampo per figure di zucchero o marzapane del secolo XVII, e oggetti della credenza nuziale di Alfonso II d’Este e Barbara d’Ungheria, e nella Galleria Estense, dove si trova uno dei dipinti più affascinanti, Quattro Nature morte con frutta dell’inizio del XVIII secolo di Pier Francesco Cittadini e Trionfi di gelatine, zucchero e marzapane del secolo XVII.

Questa introduzione storica ha poi lasciato spazio a un giro di interventi su come il cibo entra nella vita delle persone oggi, ovvero attraverso le riviste di cucina e il web di cui ha parlato Laura Maragliano, – Direttore di autorevoli riviste di settore quali Sale & Pepe, Cucina Moderna, Cucina no Problem, Guida Cucina e Giallo Zafferano – seguita dalla testimonianza diretta di Isabella Brega, Caporedattore centrale di Touring, prima pubblicazione ad aver dato valore al cibo nelle guide turistiche e a riconoscerlo come vero e proprio elemento di scelta delle destinazioni di viaggio. Tra le nuove modalità di raffigurazione del cibo in forme d’arte è da annoverare altresì la food art immortalata negli obiettivi di fotografi professionisti: a parlarne nel corso del talk show è stato Renato Marcialis, pioniere di tale forma d’arte e altresì autore della mostra Caravaggio in Cucina. Tuttavia se le foto professionali di food rappresentano un nuovo modo di rappresentare il legame tra cibo e arte, altrettanto si può dire dei luoghi tradizionalmente deputati alla preparazione ed al consumo di pietanze, sempre più spesso trasformati in vere e proprie gallerie d’arte: nella testimonianza di Beba Marsano, critica e storica dell’arte, giornalista, collaboratrice del Corriere della Sera e Style Magazine si scopre infatti che non sono più soltanto i musei o i monumenti a rappresentare “luoghi dell’arte” ma sempre più spesso ristoranti di alto livello come il Sacher di Vienna il Picasso di Las Vegas o l’Osteria Francescana di Modena accolgono i propri ospiti in ambienti arricchiti di quadri e altre forme d’arte.

A conclusione dell’incontro, ai partecipanti è stata data l’opportunità di visitare in anteprima il percorso a tema dedicato a cibo e arte, arricchito da alcune dipinti messi a disposizione in esclusiva per l’occasione da Assicoop come Natura morta con gatto e uccellino della fine del XIX secolo di Eugenio De Giacomi. La visita guidata dal Conservatore dei Musei Civici Lorenzo Lorenzini, ha fornito l’occasione per presentare altresì un nuovo progetto di turismo sostenibile, ovvero l’itinerario turistico dedicato a Gusti.a.MO17 che sarà fruibile dai turisti durante tutto l’anno e che rappresenta una azione concreta di offerta turistica integrata e diversificata tra arte e cibo per creare nuove emozioni e interessi al fine di destagionalizzare il turismo ed andare a individuare il target di turisti da intercettare. Sempre più spesso infatti, se il primo elemento di scelta è rappresentato dalla scoperta dell’arte, la seconda motivazione coincide con il cibo. Un intervento pensato per crescere nella classifica italiana di città più visitate, alzare la curva dei visitatori nei mesi invernali e di bassa stagione e per rispondere alle esigenze di un nuovo turista con desideri diversi – come vacanze brevi o turismo esperienziale di tipo verticale, dove non conta tanto il dove ma come e con chi – che la città ed in particolare il mondo imprenditoriale ha scelto di supportare attraverso Gusti.a.MO17 e il suo ricco calendario di eventi, in piazza come nelle strutture produttive tra cui acetaie, cantine, caseifici e prosciuttifici.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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