LA PADANIA 20 DICEMBRE LA FENICE LAVORA GRATIS. DE MAGISTRIS FARÀ PAGARE L’AFFITTO?

 

A Napoli chi contrasta a proprie spese il randagismo deve pagare due volte. la Padania racconta in esclusiva l’ultima avventura del rifugio la Fenice che si vedrà presto costretto a pagare l’affitto di un terreno in comodato d’uso.

A fare da esattore per il Comune e a determinare, decidere l’importo sarà una potenza immobiliare, la Romeo Gestioni spa, come ha stabilito a fine mandato una delibera dell’ex sindaco Iervolino.

Quanto? Il 10% del valore dell’area e già si parla del 50%…

La storia del rifugio la Fenice a Ponticelli è l’emblema di una battaglia che rinasce a colpi di disinteresse pubblico.

Nel 2001 il primo comodato gratuito del terreno, dove l’associazione Adla opera a proprie spese, ricorda Stefania Piazzo, con sterilizzazioni, cure veterinarie, mantenimento dei 150/170 cani ospitati.

Sostituendosi al sindaco e all’Asl.

Poi il piano regolatore nel 2004 cambia la destinazione d’uso dell’area e la Fenice si trova pirandellianamente “fuorilegge”.

Da allora è una proroga continua sino, si sperava finalmente, all’individuazione di un nuovo terreno.

La delibera fissa l’area, riconosce alla Fenice di Melina Vitale di fare tutto da sola, di fare quello che gli altri non fanno.

Gratis. Ma poi la pugnala alle spalle: deve pagare quello che un’immobiliare a cui il Comune ha appaltato la gestione di tutto il demanio e le proprietà, la Romeo Gestioni spa, stabilirà. In base alla propria sensibilità.

E il terreno? Ogni sei anni si ridiscute il tutto. Come dire, peggio che essere di nuovo provvisori.

Se poi il pizzo della camorra non era riuscito a spaventare ancora la Fenice, ci pensa la legge del Comune di Napoli a riscuotere il prezzo da pagare per il diritto di svolgere un’attività socialmente rilevante senza gravare sulla comunità?

Il Ministero della Salute si era fatto interlocutore per aprire un tavolo con l’amministrazione.

Ma pare che anche quelli di Luigi De Magistris siano sordi. Bravi….

Infine, su la Padania, una firma nuova, Lepre Marzolina, che si interroga su che cosa combinino i consigli direttivi degli Ordini veterinari quando devono prendere provvedimenti disciplinari.

Tutto fermo, a quanto pare. La domanda la giriamo alla Fnovi.

A che punto sono i solerti Ordini nel sanzionare, punire e se è il caso espellere chi si è macchiato di gravi reati?

La Padania continuerà a interpellare Fnovi e gli Ordini su questi interrogativi.

Sarà come un gatto attaccato agli attributi (…maroni!).

Puniti o impuniti i veterinari non degni, processati e condannati?

Ci risulta impuniti.

Viva l’Ordine in…dis…Ordine!

Buona lettura e buona indignazione!

Chiliamacisegua

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LA PADANIA 20 DICEMBRE

VIAGGIO NELL’ITALIA BESTIALE A CURA DI STEFANIA PIAZZO

CENTOSEDICESIMA PUNTATA

LA FENICE LAVORA GRATIS. DE MAGISTRIS FARÀ PAGARE L’AFFITTO?

 

Il Comune delibera che l’immobiliare Romeo Spa stabilirà quanto far sborsare ai volontari

*I CON(S)IGLI DIRETTIVI PUNISCONO I VETERINARI?

ANTEPRIMA

La Fenice lavora gratis. De Magistris farà pagare l’affitto?

Il Comune delibera che l’immobiliare Romeo Spa stabilirà quanto  far sborsare  ai volontari


Caro sindaco Luigi De Magistris, Lei la conoscete la storia del rifugio la Fenice a Ponticelli? Prima il Comune nel 2001 concede il comodato d’uso gratuito del terreno dove opera, mentre l’associazione Adla, che già da anni si fa carico del problema irrisolto dai sindaci predecessori, pensa a tutto il resto a proprie spese: sterilizzazione, cure, mantenimento dei cani e della struttura.

Poi nel 2004 il Comune fa cambiare la destinazione d’uso nel Piano regolatore tanto che l’asl, pur essendo tutto a norma, non può rilasciare l’autorizzazione sanitaria. Infine, a colpi di proroghe, mentre l’associazione prosegue nella sua attività di legalità sul territorio a dir poco controcorrente, visto il contesto territoriale border line in cui opera, il Comune individua un’altra area.
A farsi portavoce delle istanze dell’associazione Adla è persino il ministero della Salute, che ribadisce, grazie all’intervento della dr. Rosalba Matassa, coordinatrice della task force contro il randagismo, il ruolo sociale cardine del rifugio nella prevenzione al fenomeno del randagismo a Napoli.

E viene chiesto un incontro con la nuova giunta. Ad oggi senza alcun riscontro. Il ministero che si era fatto garante di questo incontro aspetta ancora che la giunta degni di ascolto gli interlocutori.
Caro sindaco, che accade infatti nel frattempo, dopo 15 anni di sfratti, traslochi, aree comunali concesse e poi rinnegate da strani blitz sul piano regolatore a questo rifugio gioiello che sopravvive nel degrado sociale di Ponticelli?
Dopo gli insuccessi della giunta Bassolino, la giunta Iervolino a fine mandato nel maggio scorso pennella una delibera da manuale.
Ecco, cara Fenice, il sindaco Rosetta delibera di concedere un nuovo terreno dove l’associazione Adla possa continuare a svolgere gratuitamente il servizio che il Comune non svolge, ma pagando per l’affitto.

Come? Glielo ricordiamo sindaco De Magistris.
«In locazione per la durata di anni 6 prorogabile per pari durata, a fronte del corrispettivo determinato nella misura minima prevista al sensi del dpr 296/2005 vale a dire del 10% del canone di mercato che sarà successivamente determinato dalla Romeo Gestioni spa».
Capito? Capito bene?
Intanto per 6 anni. Mica gratis, no no, pagando ad una immobiliare privata alla quale il Comune ha messo in mano tutto il proprio patrimonio immobiliare, la determinazione del prezzo. Si parte dal 10 per cento e informalmente, ci raccontano già spaventati e ancora increduli i volontari di Melina Vitale, l’eroina di Ponticelli, presidente dell’Associazione difesa e libertà animali, si parla già del 50 per cento del valore dell’area rideterminato dalla Romeo Spa gestioni immobiliari.
Se prima la camorra era riuscita a premere con atti di intimidazione per togliersi dai piedi in una precedente area il rifugio e se di recente il pulmino dell’associazione, che di pizzo non ne vuol sentire parlare, si è vista bruciare l’unico mezzo di proprietà, perché a Ponticelli la Fenice è un’isola di fastidiosa legalità, insomma, ci mancava la “cresta” fatta dal Comune in delibera per far pagare – a chi svolge un servizio di fatto gratuito sostituendosi ai doveri del sindaco – persino un canone.
Ma come, signor De Magistris, è persino il suo predecessore a far scrivere in delibera che l’Adla svolge «un’attività di controllo del randagismo sul territorio».

Le facciamo pure pagare il servizio due volte?
A destare poi non poca sorpresa è che a fare da esattore e a decidere il prezzo del valore sociale dell’attività di prevenzione del randagismo, che vorremmo ricordarle, ha pesanti ricadute sul benessere non solo animale ma umano, sia per il controllo delle zoonosi che per l’incolumità pubblica, il Comune di Napoli mette una immobiliare Spa, una vera potenza come la Romeo Gestioni.
Come nuovo rinascimento napoletano, caro sindaco, non c’è che dire. La Romeo fa bene il proprio mestiere, ma il Comune nel riconoscere il valore sociale ed economico dell’attività del rifugio la Fenice fa altrettanto?
L’ha ordinato al Comune la Romeo Spa di far pagare l’affitto dell’ex comodato? Non crediamo. Tanto è potente e articolata la Romeo sul territorio da non farci pensare che si occupi anche di soppesare politicamente l’indirizzo del Comune nei rapporti col volontariato che controlla il randagismo.
E allora, caro De Magistris, non è forse il caso innanzitutto di degnare di ascolto, tramite i suoi assessori competenti, l’associazione e la task force del ministero che si è fatta più volte interprete attraverso più canali, di un incontro risolutivo?
Questi poveretti della Fenice, e lo ricorda pure la stele di Rosetta, nella delibera che le abbiamo citato, lavorano gratis per lei. «Tale rifugio per cani – leggiamo nel documento – è stato realizzato dall’associazione a proprie cure e spese, senza ricevere contributi pubblici e in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, svolgendo un’attività di controllo del randagismo sul territorio».
Ultima cosa, sindaco.

E lo diciamo per conoscenza anche alla task force ministeriale: nei giorni scorsi l’Adla ha inoltrato all’asl Napoli 1 e all’assessorato all’Ambiente l’intervento di personale specializzato per la cattura di cani vaganti con l’impiego di fucile con anestetico. Si tratta di soggetti maschi e di femmine incinta.

Ad oggi nessuna risposta. La richiesta sta protocollata, signor sindaco. Le facciamo fare la muffa?
Ci appelliamo a questo punto anche noi.

Alle madri della 281, Carla Rocchi ma soprattutto ad Anna Maria Procacci, sua conterranea. De Magistris, se la fili almeno lei la Fenice.
Intanto il rifugio festeggerà il Natale.

E lo farà in una struttura particolare, dal fortissimo valore simbolico: VILLA AMMATURO fa parte di un complesso immobiliare confiscato alla camorra, abbandonato in rovina e che, grazie alla testardaggine e alla lungimiranza del dott. Del Rio e di sua moglie, sta divenendo uno dei migliori esempi di riutilizzo sociale.
«Ogni giorno qui vengono ospitati venti ragazzi diversamente abili, si organizzano corsi ed iniziative collettive sia a carattere formativo che per il tempo libero – ci scrive l’associazione -, si sta strutturando un centro polisportivo….tutto fatto al fine di riconsegnare un bene pubblico alla collettività sottraendolo al degrado morale e strutturale. La villa è intitolata ad Antonio Ammaturo, il capo della Mobile di Napoli ucciso con l’agente Pasquale Paola dalle Brigate Rosse nell’82».
Questo è quanto.

De Magistris, tasserà la Fenice anticamorra col 10-50% di affitto? Complimenti.

s.piazzo@lapadania.net
(116-continua)

Lettera a Babbo Natale. Cosa risulta alla Fnovi?
I Con(s)igli direttivi puniscono i veterinari? di Lepre Marzolina


Caro Babbo Natale,
quest’anno non ti chiedo un regalo per me ma per tutti gli animali che conosco o dei quali ho solo letto e non sono mai storie allegre.

Come saprai i medici veterinari italiani hanno un bellissimo codice deontologico, leggi l’articolo 5 – Responsabilità disciplinare – La responsabilità disciplinare deriva dall’inosservanza o dall’ignoranza dei precetti e dalla volontarietà della condotta, anche se omissiva. Oggetto di specifica valutazione è il comportamento complessivo.
Bello, vero?
Le renne non hanno capito? Colpa dell’entusiasmo che stanno dimostrando gli Elfi.
Mi spiego: se i medici veterinari non osservano il Codice deontologico, il Consiglio direttivo inizia un procedimento disciplinare e al medico veterinario nei casi più gravi viene impedito di lavorare ancora e fare altri danni agli animali.

Quindi, anche se so che sei molto impegnato so anche che troverai modo per recapitare le lettere.
Allora ecco qui i destinatari, sono i Conigli direttivi… Cosa vuol dire che non conosci Conigli se non quelli di Pasqua?
Oops, manca una S: volevo scrivere CONSIGLI, quelli degli Ordini dei veterinari.
Non so che sentiero stellato scegli, quindi li elenco senza un ordine particolare… uffa, non intendevo l’Ordine dei veterinari!
Insomma, un attimo di serietà: qui non stiamo mica a smacchiare leopardi, non abbiamo più tempo da perdere.
Iniziamo dalle isole, quelle che ci sono, purtroppo.


Sardegna, Oristano: cosa è successo al veterinario proprietario di una cagnolina trovata a vagare denutrita e ammalata senza che ne fosse stata denunciato lo smarrimento?
Il consiglio ha convocato il dottore contestando il comportamento poco rispettoso anche dei colleghi che avevano ricoverato e curato la poveretta?
E in Sicilia? Avranno certo iniziato il procedimento per l’iscritto imputato per “commercializzazione di “sostanze nocive” (carni bovine, ovine e suine in “avanzato stato di putrefazione”), all’abuso d’ufficio ed omissione di atti di ufficio, fino alla interruzione di pubblico servizio ed omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale”
Oppure per quell’altro che della fauna selvatica si sente il padrone, immune da norme di legge.

Con un volo veloce arrivi in Puglia e poi in Umbria, dove sono iscritti i veterinari che usavano non solo insultare i loro colleghi ma anche farmaci su quei poveretti di cavalli costretti a correre ai palii.
Quello che si dicono nelle telefonate fa rabbrividire, nessuno può pensare di proteggerli… veramente qualcuno c’è stato, ma forse era ancora sotto l’effetto delle bollicine per la vittoria del palio, non sono certo affermazioni che si farebbero da sobri.
Vabbè non divaghiamo, che la lista è lunga.

Dove siano arrivati? In Toscana. Chissà che lavoro farà adesso la coppia felice, marito e moglie, tanto uniti da condividere un’unica laurea in medicina veterinaria come se fosse di entrambi e sufficiente a lavorare nello stesso ambulatorio come tutta Italia vide alla televisione a ora di cena.

E vogliamo anche sapere di altri medici veterinari, ad esempio quelli condannati per i certificati falsi sui cuccioli importati illegalmente, ti ricordi?

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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