Lavoro, cresce la richiesta di personale extracomunitario

dal Sito Mezzogiorno & Dintorni
a cura di Annamaria Granata Presidente
Regionale ANCL
30 agosto 2010

Scritto da Redazione

C’è sempre più richiesta di personale extracomunitario, un pò perché non si amano più fare certi lavori più duri e umili e meno gratificanti, un po’ perché va di moda. Anche se il datore di lavoro è libero di scegliere il proprio personale, in realtà questa libertà ha dei limiti, oltre a evitare specifiche forme di discriminazione, all’atto dell’assunzione di un extracomunitario, che già soggiorna in Italia, il datore di lavoro, deve verificare che il suo permesso di soggiorno è in corso di validità e che sia per lavoro subordinato. Se si instaura un rapporto di lavoro, con un soggetto che ha il permesso già scaduto, senza aver preventivamente richiesto il rinnovo, il contratto risulta stipulato in frode alla Legge. All’immigrato, irregolarmente presente sul territorio italiano, anche se riceve un’offerta di lavoro, ciò, non consente il rilascio di un permesso di soggiorno per lavoro. Per avere la possibilità di entrare in Italia per motivi di lavoro, bisogna partecipare al decreto flussi che comporta per l’immigrato di recarsi presso la rappresentanza diplomatica italiana per il rilascio del visto di ingresso e, una volta in Italia, la possibilità di chiedere il permesso di soggiorno. Se il lavoratore extracomunitario è in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno, quindi in suo possesso ha la ricevuta attestante la presentazione della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno, si può procedere all’assunzione. Per quanto riguarda gli adempimenti amministrativi, il datore di lavoro, oltre alle comunicazioni previste per la generalità dei lavoratori, assumendo un lavoratore extracomunitario, dovrà inviare il contratto di soggiorno allo sportello unico(modello “Q”).Va fatto il (modello “R”), quando l’extracomunitario, è già stato alle dipendenze dello stesso datore di lavoro. Può succedere che si continui un rapporto di lavoro, con un extracomunitario, il cui permesso di soggiorno, viene a scadere durante il rapporto di lavoro, se non si provveda nei termini di Legge, al rinnovo, il datore di lavoro, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con una multa di 5000 euro, per ogni lavoratore impiegato. Naturalmente il contratto di lavoro in questi casi è annullato, il lavoratore ha diritto a percepire la retribuzione relativa al lavoro effettivamente svolto. Chi favorisce la permanenza in Italia, sfruttando l’immigrazione clandestina, e fornisce anche un alloggio, è punito con la reclusione fino a quattro anni e con una multa fino a 15.493 euro. Il lavoratore extracomunitario che è in regola con il permesso di soggiorno può chiedere il ricongiungimento dei seguenti familiari: 1) coniuge non legalmente separato e di età non inferiore ai 18 anni; 2) figli minori, anche del coniuge o nati fuori del matrimonio, non coniugati, a condizione che l’altro genitore, qualora esistente, abbia dato il suo consenso; 3) figli maggiorenni a carico, qualora per ragioni oggettive non possono provvedere alle proprie indispensabili esigenze di vita in ragione del loro stato di salute che comporti invalidità totale; 4) genitori a carico, qualora non abbiano altri figli nel Paese di origine o di provenienza, oppure genitori ultrasssantacinquenni, qualora gli altri figli siano impossibilitati al loro sostentamento per documentati, gravi motivi di salute. Chi richiede il ricongiungimento familiare deve dimostrare la disponibilità, di un alloggio conforme ai requisiti igienico-sanitari e dell’idoneità abitativa, accertata dai competenti uffici comunali; di avere un reddito minimo annuo derivante da fonti lecite non inferiore all’assegno sociale(4.962,36 annui), per ogni familiare da congiungere, raddoppiato in caso di raggiungimento di due o più figli di età inferiore agli anni quattordici. Si tiene conto ai fini della determinazione del reddito anche del reddito annuo complessivo dei familiari conviventi con il richiedente. Possiamo affermare che negli ultimi anni, ci sono stati molti casi, in cui, anche se il lavoratore extracomunitario, accetta l’impegno e tutti gli obblighi che da esso scaturiscono, dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno, diventa come il lavoratore italiano, anche lui non desidera prestare la propria opera, in lavori come dicevamo prima, più duri e umili e meno gratificanti, quindi in molti casi, si accettano certe condizioni, solo per ottenere il permesso di soggiorno. (di Lucia Gargiulo – 30/08/2010)

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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