LEPORANO. SPECIALI CELEBRAZIONI AL SANTUARIO CON L’ARCIVESCOVO DELLA DIOCESI, MONS. BRUNO SCHETTINO, ED IL PARROCO-RETTORE, DON FRANCO AMICO.

 

di Paolo Pozzuoli

Da Leporano a Faicchio e di nuovo a Leporano: l’itinerario è una meraviglia di madre natura, uno spettacolo di rara bellezza, da incanto, mozzafiato in alcuni tratti. Uno scenario unico, con la folta, incontaminata vegetazione che offre non poche emozioni mostrando i colori che rispecchiano e fanno ricordare le stagioni dell’anno ed i suggestivi percorsi, un tempo utilizzati dai pastori per la transumanza, che si prestano e rendono felici i cultori del trekking, gli ambientalisti, i naturalisti, gli amanti delle montagne, maestosi giganti verdeggianti. E c’è poi, da non trascurare, il percorso della fede. Che, in cammino verso Faicchio per assistere al rito di beatificazione della Venerabile Serva di Dio, Suor Maria Serafina del Sacro Cuore, fondatrice delle Suore degli Angeli Adoratrici della SS. Trinità, abbiamo concretizzato assieme a centinaia di pellegrini una volta lasciato il Santuario di Leporano dopo la benedizione de ‘LA PORTA DELLA PACE’. Qui abbiamo fatto ritorno per partecipare alla celebrazione di ‘chiusura’ del mese di maggio, il mese mariano, dedicato a Maria, la Madre di Cristo e dei credenti, cui è stato profondamente devoto il Beato Papa Giovanni Paolo II. Ricordiamo, in proposito, l’antico, tradizionale rito, che, durante tutto il mese di maggio, voleva riuniti negli ampi cortili interi gruppi familiari cui si aggregavano amici e vicini al fine di recitare il Santo Rosario davanti alle immagini sacre della Madonna, illuminate da ceri. Ecco, la chiusura del mese di maggio al Santuario di Leporano è un evento speciale. Un richiamo per tutti i fedeli delle parrocchie della Diocesi che, con i parroci, si uniscono al Pastore, S. E. Mons. Bruno Schettino per prendere parte alla celebrazione dell’Eucaristia subito dopo aver recitato assieme il Santo Rosario. Bellissima l’omelia dell’Arcivescovo che ha illustrato il culto della marianità nel mese di maggio, “una devozione, quella del mese di maggio, da tradizione popolare: tutta alla Madre di Dio, alla Vergine Santa che amiamo e avvertiamo come una tenera madre che tocca le nostre anime e ci fa viaggiare  verso l’approdo della Santità; Ella è beata, è benedetta, appartiene a quella grande categoria delle beatitudini; l’anima della Vergine Santa magnifica il Signore perché il messaggio della salvezza è anche la storia del mistero della salvezza che ha abbattuto i superbi e innalzato gli umili; la storia degli uomini invece è fatta da imbroglioni, da persone che sanno fare ma non sanno che bisogna guardare con gli occhi della fede; non ci può essere vero bene lontano dalla fede; ogni piccolo sacrificio, ogni rinuncia ogni sofferenza non fanno altro che farci arrivare al cielo; preghiamo questa sera per la nostra vita, le nostre famiglie, per le persone ammalate, per la nostra Chiesa universale, la nostra diocesi, i sacerdoti, i diaconi e perché ci sia il perdono di Dio, la salvezza spirituale”. Continuando e concludendo, Mons. Schettino ha esortato tutti a pregare perché siano superate le ingiustizie sociali “vogliamo pregare anche per l’Italia e l’Unità Italiana e perché possa essere celebrata in modo migliore nei prossimi anni; ci sono ancora tante ingiustizie sociali: il nord che abbonda in ricchezza mentre il sud mendica qualche grazia dal nord; il Papa, il 13 maggio, ha detto <preghiamo per l’Italia perché sia migliore>; la Vergine Santa ci aiuti e ci consoli”. Sono seguite le celebrazioni del Parroco-Rettore, don Franco Amico, nelle speciali Domeniche dell’Ascensione del Signore e di Pentecoste. “Sono domeniche particolari” – ha ricordato don Franco – “non come le altre: Gesù sale al cielo e noi siamo tutti presi a guardare il cielo; sono giornate strane più che di primavera; dobbiamo eliminare tutto ciò che è materiale e guardare le cose dal lato spirituale, tendere a vedere un cielo nuovo; Gesù è venuto in terra per insegnarci la via della verità; tutti i nostri pensieri, le nostre azioni devono essere orientati verso il cielo; resta però il dubbio se crediamo o meno alle grandi verità che dice la Chiesa, se crediamo veramente alla Parola di Dio che si è rivelata nel Vangelo, il Vangelo vissuto, che la nostra Chiesa ha messo sulla nostra strada per facilitarci il cammino; i santi, infatti, hanno vissuto così, hanno creduto veramente”. Ha continuato spiegando il mistero della Pentecoste per poi concludere riprendendo quanto detto da Papa Benedetto XVI sull’importanza, sulla sacralità del ruolo della famiglia, sancita con il sacramento del matrimonio, non ‘fondata’ sulle convivenze, una ‘moda’ dei nostri tempi.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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