LETTERA APERTA AL SINDACO ED ASSESSORE CULTURA – COMUNE DI CASERTA CULTURA E COESIONE SOCIALE PER LO SVILUPPO

Con l’insediamento del Consiglio Comunale e della nuova Giunta – anche se incompleta – si può ritornare a parlare di programmi e di progetti da porre al centro dell’attenzione per rilanciare una nuova stagione di sviluppo locale, di riscatto e di innovazione sul nostro territorio. A partire dai temi della cultura e del sociale, nell’accezione che ci piace sostenere come rete Aislo: “Cioè cultura non solo come fruizione del patrimonio straordinario della nostra terra e -ad oggi- abbastanza negletto, ma anche di cultura come base materiale delle capacità e competenze di un territorio, che fa sviluppo e futuro delle genti. Mettere insieme queste due dimensioni è compito difficile ma possibile”(Stefano Mollica). Auspichiamo che su questo obiettivo si concentri l’attenzione, l’impegno e la passione del nuovo assessore competente.
A tal fine come Piazze del Sapere rilanciamo la proposta – su cui abbiamo cominciato a lavorare negli anni scorsi, ma che non è mai decollata: costruire una Costituente cittadina per la cultura, una sorta di cabina di regia con un Forum permanente con sede nel Chiostro di S. Agostino e nella Biblioteca Civica, come luogo per elaborare insieme, programmare e progettare le attività per far crescere e diffondere il sapere e la conoscenza come fattore di coesione sociale e di apprendimento continuo. Al riguardo chiediamo di convocare da subito un incontro per preparare un programma comune di lavoro e di iniziative.
Aggiungo anche che è possibile riprendere il percorso avviato con la precedente Giunta per dare vita e realizzare a Caserta il Festival dell’editoria sociale “Letture di gusto. Libri, cibo e territorio”, in partenariato con Aislo e Città della Scienza, insieme con le scuole, le imprese editoriali del Sud, le associazioni di volontariato.
In questa fase auspico che il nuovo Esecutivo si impegni per un programma di governo fondato su una gestione condivisa e partecipata dei beni comuni – a partire da quelli culturali o confiscati alla camorra. Il primo obiettivo da porsi è quello di dotare il Consiglio Comunale di un Regolamento ad hoc, in collaborazione con i cittadini e con le associazioni, sul modello Labsus già adottato da alcuni comuni anche in Terra di Lavoro. Come FTS Casertano porteremo questa proposta all’incontro già fissato con il sindaco per martedì 26 luglio.
Oggi si aprono nuovi scenari e grandi potenzialità per progettare nuovi interventi in collaborazione tra Comune e Reggia Vanvitelliana (grande attrattore di eventi), con il MIBACT e Regione Campania nel quadro di un polo museale integrato e di itinerari turistici basati sui Siti Reali (Patrimonio Unesco) e sulle preesistenze antiche e medioevali lungo le vie consolari (Appia e Casilina).
Il primo obiettivo di carattere sociale sta nel far diventare la Reggia quella che Francesco Erbani (editorialista di Repubblica), in un incontro alla Feltrinelli, ha definito come “la più grande piazza del sapere del Mediterraneo”. Noi possiamo dare un contributo per fare in modo che i cittadini casertani e di Terra di Lavoro si possano riconoscere sempre di più nella grande forza di attrattività e di motore dello sviluppo che può offrire la Reggia. Nello stesso tempo il monumento con i suoi tesori storici, artistici, con la magia di uno dei parchi più incantevoli del mondo, può aprirsi sempre di più alla città. In tal senso può andare anche il trasferimento dell’Archivio di Stato negli appartamenti reali, per poter dare lustro ai tesori documentali della storia e della memoria di Terra di Lavoro per conoscere il loro passato, le loro radici ed identità.
E qui sta un primo problema: bisogna elevare ed adeguare la capacità di accoglienza ed attrattività dei servizi offerti, a partire da quelli informativi di accesso, dal boock shop a quelli di documentazione ed audiovisivi. A tal fine ci siamo permessi di suggerire al direttore Felicori di promuovere una prima iniziativa per definire un piano di ottimizzazione delle risorse e competenze umane a sua disposizione: organizzare quella che un volta chiamavamo Conferenza dei Servizi, con un confronto aperto con i lavoratori e con i loro organi di rappresentanza. E’ giunto il momento di presentare il progetto Reggia con una grande campagna di promozione e di informazione per invitare le istituzioni locali ed i cittadini a contribuire.
Per fare tutto questo occorre volontà ed intelligenza creativa per chiamare in campo e mobilitare tutte le forze disponibili, a partire da quelle esterne che già sono impegnate nel monumento, in primo luogo dall’EPT (in fase di riorganizzazione), con il centro di accoglienza e di informazione che sono decisivi per aiutare i visitatori ad orientarsi e scegliere i percorsi da fare. Ma serve anche creare un raccordo con il ricco contesto oltre la Reggia. Il grande attrattore vanvitelliano può essere da volano per far decollare il progetto di distretto culturale evoluto con le altre offerte turistiche, culturali, ricettive ed enogastronomiche del territorio casertano (già elaborato in linea teorica), con dei poli ed itinerari turistici che si possono interconnettere e promuovere in modo naturale: da quello dei siti Reali Borbonici a quello dei principati longobardi, dai Teatri di Pietra dell’era romana a quelli normanni, da patrimonio storico ed artistico diffuso a quello delle bellezze ambientali e delle eccellenze enogastronomiche, artistiche, dei prodotti tipici offerti da Terra di lavoro, dalla Campania Felix.
Su questi obiettivi possono contribuire enti economici, associazioni di imprese, ma anche di carattere culturale (come la rete delle guide turistiche), del mondo della scuola e del sapere, delle competenze e delle conoscenze (a partire da quelle della ricerca e dell’università). Come avviene in altre parti del nostro Paese, si possono sperimentare forme di accordi e di protocolli per la gestione condivisa e partecipata di alcuni spazi museali e ricreativi (destinati ad eventi espositivi, concerti, incontri culturale e teatrali). Diventa importante avviare forme di cooperazione con enti come la Camera di Commercio (basti pensare alla nuova Enoteca delle eccellenze casertane che è stata aperta a pochi passi dalla Reggia nel centro della città); al Comune di Caserta per poter riusare i Giardini Reali e quelli di villa Carolina, con Museo della Seta che può essere rilanciato nel Belvedere di S. Leucio, ai tesori dei borghi circostanti alla Reggia (dall’OASI gestita dal WWF, fino all’Acqudotto carolino, ai Ponti della Valle e Caserta Vecchia).
Mi rendo conto che stiamo parlando di un progetto di grande ambizione e respiro, che richiede tempi di elaborazione e di gestione. Finora non c’erano le condizioni di contesto e nemmeno le competenze necessarie per poterlo avviare, per non parlare della volontà della politica e delle istituzioni locali. A mio avviso oggi alcune di queste condizioni sono a portata di mano: l’innovazione manageriale avviata con la nuova direzione nella Reggia, a cui si aggiunge il nuovo ciclo del comune di Caserta, a cui si può connettere la rinnovata attenzione del mondo delle imprese e dell’università.

Pasquale Iorio – Le Piazze del Sapere

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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