L’IRA DI EDGARDO URSOMANDO. LA REGIONE CAMPANIA STANZIA 82MILIONI DI EURO PER LA CULTURA. PER SAN LEUCIO POCHI SPICCIOLI. CASERTAVECCHIA E SETTEMBRE AL BORGO NON PERVENUTI.

by GIOVANNA PAOLINO

Su proposta del presidente Vincenzo De Luca la giunta regionale ha approvato il Piano operativo complementare (Poc) per i beni e le attività culturali. Si tratta della programmazione, per 82 milioni di euro, prevista per le annualità 2016-2017 nella cornice del Piano “Cultura 20/20” predisposto dal consigliere del presidente Sebastiano Maffettone. «La strategia seguita — affermano da palazzo Santa Lucia — parte dalla premessa di considerare il territorio della Campania un unico grande distretto culturale e turistico». Ben sedici milioni di euro sono proposti per l’Expo della Cultura campana, una esposizione internazionale fondata — secondo l’idea di Maffettone — su azioni di valorizzazione delle attività culturali nei territori di Avellino, Benevento, Caserta., Napoli e Caserta.

Sull’intero importo di 82milioni di euro e’ stata destinata la somma di appena sei milioni e mezzo, inoltre, saranno impiegati per la valorizzazione del cosiddetto distretto borbonico che comprenderà il Real sito di Carditello e gli altri siti reali (Reggia di Caserta, Acquedotto vanvitelliano, San Leucio); le Aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Torre Annunziata, Paestum, Velia, Campi Flegrei e Rione Terra; la Costiera amalfitana, la Certosa di Padula, la basilica di Santa Sofia a Benevento.

Su questo punto e ‘ sceso in campo Edgardo Ursomando, gia’ Consigliere Comunale di opposizione della disciolta amministrazione comunale, il quale fa notare come alla citta’ di Caserta , anche in questa circostanza , sara’ assegnata una piccola parte di questo tesoro. Nell’elenco delle attivita’ beneficiarie di questo finanziamento l’ Amministrazione Regionale non ha inserito la storica manifestazione ” Settembre al Borgo”. Per il Belvedere di San Leucio solo 3/4mila euro ” utili magari alla ristrutturazione solo di qualche parte del sito”.

Edgardo Ursomando attribuisce la responsabilita’ di questa situazione ad una classe politica inadeguata , ” poco lungimirante, autoreferenziale e che ha gestito il patrimonio pubblico e culturale in modo del tutto “personale””.

“Negli ultimi anni – dice – la nostra città ha subito continue mortificazioni sotto il profilo culturale e non solo, a nulla sono valse le battaglie in consiglio comunale o ingaggiate attraverso i mass media, per sensibilizzare chi gestiva il potere nel palazzo della Provincia.
Nessuno ha mai immaginato che si potesse attraverso la cultura, indurre lo sviluppo del settore commerciale, turistico e del terziario cittadino.
Per i più, l’importante era spendere i finanziamenti regionali, elargire qualche prebenda, fare un poco di passerella e tutto finiva lì, senza una progettualità.
Nessuno ha mai pensato in grande, nessuno ha mai creduto veramente che Caserta ce la potesse fare.
Si, con le parole tutti buoni! Ma chi ha creato i presupposti affinché il progetto si realizzasse? Nessuno!
E così si sono buttati 45 anni di storia alle ortiche.
Invece, dove le amministrazioni illuminate hanno profuso energie nei progetti, credendoci fortemente ed investendoci non solo in termini economici, oggi, e non solo da oggi, possono giustamente raccoglierne i frutti; come la Fondazione Ravello, che grazie all’intervento regionale, potrà contare su di un contributo di 4 milioni di euro, mentre il Giffoni Film Festival ne avrà 6 milioni di euro a propria disposizione.
Settembre al Borgo? Non pervenuto.
Ma non finisce qui, di quei 82 milioni di euro, 510 mila sono destinati al Teatro Comunale di Caserta – Parravano, quello per cui il Teatro Pubblico Campano, che ne è gestore, paga poco meno di duemila euro al mese per la concessione, avocando a sé tutti i profitti, oltre i fondi dedicati relativi alla legge regionale 6/2007, più i quelli previsti dal Ministero della cultura e dello spettacolo, che sommati insieme arrotondano qualche centinaio di migliaia di euro, euro più euro meno.
Insomma, sarebbe un bell’affare per il gestore del Teatro Comunale di Caserta se pure questi 510 mila euro si sommassero a quanto già legittimamente guadagna, anche se ci sarebbe da domandarsi che cosa invece ci guadagna il Comune da questo affidamento?
Dimenticavo, c’è il canone annuo di circa ventimila euro, sputaci sopra!
Ma non disperiamo, qualche spicciolo dovrebbe arrivare dalla tranche di 6,5 milioni di euro destinati alla valorizzazione del Compendio Real Sito di Carditello e per lo sviluppo del percorso integrato storico- culturale delle dimore borboniche, dei siti UNESCO regionali e dei Campi Flegrei e del Rione Terra.
Per cui se tutto va bene, secondo una spartizione squisitamente algebrica, il Comune di Caserta potrà gestire per il Belvedere di San Leucio, 3/400 mila euro utili magari alla ristrutturazione di qualche parte del Real Sito, almeno questo!
Insomma, un’occasione persa!
Se solo fossimo stati pronti, avremmo potuto vantare più considerazione da parte della Regione, saremmo stati più credibili, avremmo potuto intercettare risorse economiche per la città, utili ad amplificare la voce di quel fermento culturale che esiste, che è vitale, ma rimane quiescente non avendo possibilità di esprimersi.
Per non lasciare nulla di intentato, mi appello alla sensibilità del Commissario Straordinario S.E. Maria Grazia Nicolò, affinché valuti con attenzione alcune “incongruenze”, che sicuramente minano la Città sul piano culturale, nonché finanziario.
Come dire: oltre il danno anche la beffa.”

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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