MARCELLO GIOCONDO PRESIDENTE REGIONALE BALNEARI PREOCCUPATO PER L’ESTATE CHE NON ARRIVA

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La stagione balneare ritarda a partire a causa del tempo inclemente e gli imprenditori del settore non stanno a guardare. Parola di Marcello Giocondo, presidente campano del Sindacato italiano balneari e portavoce delle istanze di una categoria che si è vista compromettere a causa delle condizioni meteo tutto il mese di maggio e tutta la metà del mese di giugno compreso questo fine settimana, in gli stabilimenti balneari dell’intera regione non hanno praticamente aperto gli ombrelloni.
“Per l’addetto ai lavori è una perdita notevole – spiega infatti Giocondo – in quanto i tempi di recupero diventano estremamente ridotti, specialmente in quelle aree dove non c’è un turismo sostenuto ma limitato al locale”.
Danno su danno, gli fanno eco diversi colleghi della regione, visto che molti stabilimenti provengono già da situazioni critiche pregresse, fatte di anni di divieti di balneazione, erosione della costa, inconvenienti amministrativi ed urbanistici dovuti alla mancanza di un Piano della Costa (PUAD) ed incertezze sul titolo concessorio a causa della procedura di evidenza pubblica (Bolkestein).

Ma la reazione dei balneari, ancora una volta, è propositiva: “Siamo pronti ad offrire i migliori servizi spiaggia anche per questa stagione estiva – annuncia infatti Giocondo – ed in più i prezzi e le tariffe non subiranno variazioni rispetto agli anni passati. Intendiamo così andare incontro anche alle famiglie che non possono permettersi lunghi periodi di vacanze, e che spesso solo nei fine settimana arrivano sulle nostre spiagge. Un modo per incentivare la permanenza nelle nostre strutture, certo, ma anche per agevolare chi in un periodo di crisi come quello attuale abbia comunque desiderio di trascorrere il proprio tempo libero in totale relax su una spiaggia perfettamente attrezzata ed in grado di offrire tutti i servizi”.

Un’iniziativa che non vuole essere solo pubblicitaria, spiega il vicepresidente SIB Salvatore Trinchillo, visto che “alcuni stabilimenti balneari della regione sono arrivati alla quarta generazione e con i loto investimenti hanno seguito anno dopo anno le esigenze della clientela e le loro richieste: dai servizi spiaggia alla ristorazione, dalla cura del loro benessere alla sicurezza ed assistenza a mare”.

Basti pensare, concludono i componenti della giunta SIB campana, che nel corso degli anni lo stabilimento balneare è passato dal luogo di soggiorno in spiaggia degli anni ’50, in cui si il lido aveva funzione di sicurezza e di affidabilità, alla nascita negli anni ’60 del concetto di turismo all’aria aperta con il modello della spiaggia libera, le rotonde e le balere che avrebbero ceduto poi il passo negli anni Settanta ai boom campeggi e le seconde case, periodo questo in cui lo stabilimento balneare si è consolidato nell’immaginario collettivo come punto di riferimento delle famiglie, accentuando il valore dell’animazione che sarebbe poi cresciuto nell’offerta negli anni Ottanta e Novanta, quando il format italiano ha virato sulla qualità e sulla ristorazione. “Oggi – conclude Giocondo – la spiaggia è vissuta come fonte di salute e benessere, un luogo di ritrovo e di aggregazione in cui praticare fitness o incontrarsi con gli amici. Ed è questo il modello che vogliamo continuare a garantire, a prezzi equi ma possibili, a quanti nel corso degli anni hanno seguito ed appoggiato le nostre scelte ripagandoci, con la loro presenza, dei nostri sforzi”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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