NAPOLI. APPREZZATA ED APPLAUDITA, NELLA CHIESA DEI GIROLAMINI, L’INTERPRETAZIONE DEI BRANI NEL PROGRAMMA ‘CONCERTO DI NATALE’ DA PARTE DE “I CANTORI DI POSILLIPO” CHE HANNO COSI’ RIPRESO L’ATTIVITA’ ARTISTICO-CULTURALE.

   

Reduci da precedenti partecipazioni a cerimonie di particolari, profonde  emozioni e tutta una serie di vive, stupende sensazioni che pulsavano con una frenetica intensità, simile alla punta scrivente di un sismografo sollecitato da vibrazioni della crosta terrestre, eravamo pronti a cogliere ed a vivere momenti altrettanto emozionanti che “I Cantori di Posillipo”, magnificamente guidati dal direttore Gennaro Cappabianca – ha egregiamente sostituito il maestro Ciro Visco, storica guida – e dal maestro del coro, Gaetano Raiola, si apprestavano ad offrirci presso la Chiesa dei Girolamini, splendido ed invidiabile monumento barocco, eretto lì, nella Napoli che ha fatto sognare ma è rimpianta, che ha perduto lo smalto, il calore ed i colori che l’hanno resa famosa nel mondo.  Una buona occasione – ne eravamo talmente convinti da averlo scritto con sincerità, determinazione e tutta la carica derivante da una forza interiore – per tentare di scuotersi, darsi una mossa, quanto meno provare a fare qualcosa per emergere dalle negatività che hanno fatto il giro del mondo. Niente di quanto auspicato! Proprio lì, nella stupenda chiesa, poco prima che iniziasse lo spettacolo, una mano femminile, con estrema nonchalance, ha posato – piange il cuore riferirlo, amici lettori – un bicchiere di plastica, dopo averne bevuto il contenuto, sulla base di una colonna. Un’offesa per quelle creature meno fortunate di noi alle quali è devoluta l’intera somma ricavata dalla vendita dei biglietti per assistere allo spettacolo, di beneficenza, come da tradizione consolidata, un gesto di grave inciviltà e soprattutto un’assoluta mancanza di rispetto per Chi è vivo nel tabernacolo del luogo sacro. Di questo passo, che ne sarà di te, cara Napoli? Episodio sacrilego a parte, c’è da dire che “I Cantori di Posillipo”, al gran completo, con i soprani Sofia Brancaccio, Myriam Cimino Fonti, Adriana Dario Paulucci, Liliana Dario Paulucci, Alba Gaeta, Barbara Genio, Francesca Giovene di Girasole, Francesca Limatola, Emilia Marra, Anna Marrucci, Alessandra Pepe, Santina Picone Montella, Valentina Ricci, i contralti, Monica Bisquadro, Adele Di Mauro, Rosy Finizio, Anna Galizia, Maria Garofalo, Graziella Iaccarino Idelson, Marilina Iodice, Antonella Isaja, Anna Maria Masella, Maria Mauro, Flora Nicolais, Taru Nystrom, Paola Magliulo, Adriana Sansone, Stefania Tartaglia, Runa Tonnies, i tenori, Luigi Di Gennaro, Ferdinando Esposito, Enrico Fiammenghi, Maurizio Fronda, Andrea Giacco, Massimo Iacone, Paolo Iannarelli, Fabio Maresca, Davide Nicosia, Aldo Vicinanza, i bassi, Gennaro Bracale, Michele Cicatiello, Antonio De Cristofaro, Paolo Dosi, Rudy Hachfeld, Alfredo Moscarella, Paolo Palazzolo, Antonio Sannino, Frank Teti, Sergio Valacca, sempre più bravi, ogni anno sempre di più – e ne hanno dato prova – sono una splendida realtà nel panorama napoletano della musica, delle opere, della  musica! Colpisce l’originalità interpretativa dei brani proposti, inseriti in un repertorio scelto, di alta qualità. Preludio, la “Fantasia op. 80” di L. van Beethoven per pianoforte, soli, coro e orchestra: al pianoforte una motivata Maria Teresa Fico che, avviata sull’affascinante sentiero dell’impegnativa carriera concertistica, ha anche orchestrato l’ “Ave Maria” di G. Caccini, felicemente interpretata dal tenore Francesco Marsiglia, l’ “Ave Maria” di R. Cimmaruta, altrettanto felicemente interpretata dal soprano Rosamaria Cirillo ed ‘El nacimento’, tratto da “Navidad Nuestra” (Il Nostro Natale), eseguito brillantemente dal coro e da strumenti andini, ed interpretato dal mezzosoprano Candida Guida. ‘El nacimento’, un chiaro e sentito omaggio all’autore, il grande compositore e pianista Ariel Ramirez, argentino di nascita, venuto a mancare il 18 febbraio 2010. Avvertita la ‘presenza’ del maestro Ciro Visco che ha passato la bacchetta all’altrettanto bravo e competente maestro Gennaro Cappabianca, per aver orchestrato i brani “Adeste fidelis” di ‘anonimo’, “Quanno nascette ninno” di S. Alfonso Maria de’ Liguori, “Jngle bells” di J. Pierpont, “Stille Nacht” di F. Gruber, “Agnus Dei” di G. Bizet,  interpretato dal tenore Amedeo Moretti e “In a Monastery Garden” di A. W. Ketelbey. L’esecuzione di tutti indistintamente i brani in programma – ricordiamo ancora  “Laudate Dominum” di W. A. Mozart e “Panis Angelicus” di C. Franck, interpretati in modo superbo dal soprano Nunzia De Falco e dal baritono Clemente Daliotti, rispettivamente – sono stati particolarmente apprezzati dalla critica e lungamente applauditi dal pubblico che ha affollato la Chiesa dei Girolamini. <La ‘prima’, Natale nel mondo> – ha dichiarato l’autorevole e celebre tenore Enrico Fiammenghi – <un concerto poliglotta, celebrato in sei lingue, italiano, napoletano, francese, inglese, spagnolo, tedesco, nonché un omaggio a Ramirez, compositore e concertista di straordinaria sensibilità ed assoluto valore, morto a febbraio scorso>.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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