Napoli, Question Time

Gruppo Consiliare Popolo della Libertà

Consigliere comunale Vincenzo Moretto

      Prot. nr. 40/2010                                                                                                                                       Napoli, lì 08 Febbraio 2010

Alla cortese attenzione degli Organi di Stampa, con preghiera di pubblicazione

COMUNICATO STAMPA

MORETTO (Pdl): “Question time su mancata audizione commissione d’indagine sui cimiteri napoletani”

“Ho presentato in data odierna al sindaco Iervolino una richiesta di “Question time” in merito alla convocazione di un Consiglio comunale apposito dove il presidente della commissione d’indagine legga la sua relazione ed il Consiglio comunale dia le sue indicazioni in merito”. È quanto ha affermato il consigliere comunale del Pdl, Vincenzo Moretto. “Dal 17 marzo 2009 è stata presentata al sindaco Rosa Iervolino Russo il dossier sullo stato di degrado dei cimiteri napoletani preparata dall’apposita Commissione di indagine conoscitiva di cui è Presidente il Consigliere comunale Andrea Santoro. Da quella data” – ha aggiunto – “il Consiglio comunale nella sua interezza è in attesa che il Presidente della Commissione d’indagine conoscitiva legga la relazione finale sottoscritta dai componenti della commissione. Perché a tutt’oggi, ed è trascorso quasi un anno esatto, non è stata programmata una seduta monotematica sulla questione ? Forse la maggioranza non ha alcuna voglia di affrontare il problema ? Dal dossier vengono fuori cose allucinanti che, puntualmente vengono resi pubblici dalla stampa mettendo, ancora una volta, in ridicolo l’Amministrazione comunale e la città di Napoli. Loculi che crollano lasciando resti mortali a vista; la allarmante carenza delle fosse, e la generale difficoltà degli espropri; cappelle cedute in usufrutto per camuffarne la compravendita e aggirare l’amministrazione (unica che può vendere e comprare); la concorrenza sleale fra le ditte di trasporto, defunti che vengono depositati in loculi appartenenti a famiglie diverse ed ignare della truffa, bare che venivano smaltite facendole bruciare nei forni usati per cuocere il pane. E la cremazione, nel capoluogo campano, è ancora oggi impossibile. C’è gente che trascorre la vita dentro i cimiteri, e quando sa che un loculo è vuoto da tempo decide di destinarlo diversamente. Ci sono i furti a Chiaiano; le strutture fatiscenti di Barra, dove i loculi crollano lasciando i resti in vista; la carenza cronica di fosse a Soccavo; le peculiarità di Pianura che ha ospitato per anni “salme in appoggio” mentre vede una “fiorente produzione di marmi, per non parlare poi” – ha sottolineato l’esponente del Pdl – “del cimitero centrale di Poggioreale. Come se non bastasse i cimiteri per il 90% appartengono alla Curia. Sulle ditte di trasporto andrebbe approfondito il radicamento di alcune ditte in alcuni cimiteri che, in pratica, hanno formato un vero e proprio cartello. Da 10 anni è in costruzione l’impianto napoletano di cremazione delle salme che è stato bloccato in passato perché non rispettava i vincoli della soprintendenza. Un problema che si è amplificato con la nuova legge è quello relativo alle nicchie ed alle fosse; dal 1° gennaio 2008 è previsto che le salme restino interrate per almeno 5 anni; prima bastavano 20 mesi. Sono centinaia i seppellitori che ruotano attorno alle attività di seppellimento, inumazione ed esumazione delle salme. Non si tratta dei dipendenti comunali, in molti casi troppo anziani per queste mansioni: è ambigua la posizione dei seppellitori che lavorano in cooperative, e lavorano grazie alle regalie dei cittadini; “praticamente abusivi” e il Comune fa finta di non vedere. L’ultima “batosta” per l’Amministrazione comunale” – ha concluso Moretto – “è la cosiddetta “Class action” di un’associazione in difesa dei consumatori che ha già raccolto più di settemila firme. Insomma, sono molti i problemi e sulla questione il consiglio dovrebbe riunirsi al più presto per dare un atto d’indirizzo che, allo stato non c’è ed è tutto in mano a personaggi senza scrupoli”.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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