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Edicola del 01/07/2013

 

Il costo del personale non giustifica la rettifica da studi di settore

I giudici della Commissione tributaria provinciale di Pavia, con la sentenza n. 67/1/2013, sottolineano come non può essere considerata grave

incongruenza il fatto che il costo del personale incida in maniera consistente sui ricavi dichiarati, tanto da giustificare – per il Fisco – un

accertamento da studi di settore.

Il caso riguarda una locanda, società in nome collettivo, raggiunta da accertamento ai fini Irap e Iva, che conteneva la rideterminazione da, parte

dell’Agenzia delle entrate, dei ricavi dichiarati in base agli studi di settore. L’atto impositivo veniva giustificato dall’elevata incidenza dei costi del

personale in relazione a quanto dichiarato.

Nel dichiarare infondato l’atto di accertamento, i giudici evidenziano come i ricavi possono essere rideterminati induttivamente solo qualora si sia in

grado di dimostrare l’esistenza di gravi incongruenze. Non è il caso della situazione in esame, dove il costo del personale è riferito a due soli

dipendenti, numero minimo di personale indispensabile per lo svolgimento dell’attività.

Cristina Ricciolini

01/07/2013

Anche in:

Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 4 – Gli alti costi del personale non bastano alla rettifica – Barison

Parole chiave:

congruenza, costo del personale, rettifica

Cartelle Archiviazione:

Studi di settore

Con i continui slittamenti, il ritardo delle rate del condono è perdonato

È per la sussistenza di incertezze normative ed il susseguirsi dello slittamento dei termini che il ritardo del pagamento della seconda rata non

determina la decadenza, per il contribuente, dal condono sulla rottamazione dei ruoli, ex articolo 12 della legge 289/2002.

È quanto ha stabilito la Ctr Piemonte con la sentenza 63/1/2013 del 12 giugno 2013.

“E’ innegabile – spiega la Commissione – che la normativa del condono e la reiterazione delle date degli adempimenti hanno determinato una

situazione d’estrema incertezza, che ha indotto in errore il contribuente”.

Nel caso di specie, il debito scaturito dal condono (25% dei ruoli) doveva essere pagato in due rate, la seconda delle quali è stata pagata in ritardo

dal contribuente, che si vedeva recapitare dal Fisco la notifica del diniego del condono per versamento tardivo. Adite le vie legali, il ricorrente ha

trovato ragione in appello.

Secondo lo Statuto del contribuente, disposizioni tributarie e informazioni devono essere trasparenti e chiare.

In ultimo, si precisa che l’articolo 12 della legge 289/2002 non indica conseguenze nei ritardi dei pagamenti delle rate.

Gioia Lupoi

01/07/2013

Anche in:

Il Sole 24 Ore РNorme e Tributi, p. 4 РRata in ritardo, il condono ̬ salvo РFalcone

Parole chiave:

incertezze normative,slittamento dei termini,condono sulla rottamazione dei ruoli,diniego,versamento tardivo

Cartelle Archiviazione:

Accertamento e controlli

Condoni e sanatorie

Fisco

Imposta di registro come “imposta d’atto”

Secondo la Commissione tributaria provinciale di Milano – sentenza n. 180/40/2013 – l’imposta di registro è da considerare una imposta “d’atto” che

riguarda il singolo atto presentato alla registrazione e non tutta la ricostruzione della finalità economica complessiva della serie di negozi giuridici

realizzati con atti distinti e autonomi.

I giudici di merito hanno quindi annullato un atto di accertamento con cui il Fisco aveva contestato ad una società il mancato assoggettamento

all’imposta di registro della transazione effettivamente operata dalla contribuente nell’ambito di un’operazione di acquisto dell’intera partecipazione

di altra società e incorporazione, dopo qualche mese, di quest’ultima nella prima.

L’amministrazione tributaria aveva contestato la realizzazione di una manovra elusiva finalizzata a evitare l’imposta di registro che sarebbe stata

applicabile sulla cessione dell’azienda.

Diversa la posizione della Commissione milanese secondo cui l’articolo 20 del Dpr 131/1986 non costituisce “norma antielusiva”. Le scelte

economiche dell’imprenditore – continua la Corte – vanno lasciate alla libertà dello stesso e, pertanto, “i fatti aziendali che ne derivano non possono

subire un’analisi critica da parte dell’amministrazione finanziaria”.

Eleonora Pergolari

01/07/2013

Anche in:

Il Sole 24Ore – Norme e Tributi, p. 4 – L’imposta di registro considera il singolo atto – Boccalatte

Parole chiave:

imposta di registro, imposta d’atto, norma antielusiva

Cartelle Archiviazione:

Norma antielusiva

Imposta di registro

Imposta di registro

Irap: data l’incertezza sulla materia il contribuente non è sanzionabile

Un commercialista sottoposto ad accertamento fiscale è stato giudicato soggetto imponibile ai fini Irap dato che, per gli anni oggetto di controllo,

oltre a disporre di un proprio ufficio, aveva alle dipendenze alcuni lavoratori. La Commissione tributaria di primo grado ha, così, ritenuto valide le

pretese dell’Amministrazione finanziaria, riconoscendo in capo al contribuente i presupposti dell’autonoma organizzazione.

Nel successivo grado di giudizio, la CtR di Roma ha confermato l’assoggettamento ad Irap dei redditi del professionista, in virtù della sussistenza

del presupposto della stabile organizzazione, anche se in tema di sanzioni le conclusioni raggiunte sono state differenti.

I giudici regionali capitolini hanno riconosciuto che in materia di Irap è sorta una giurisprudenza alquanto controversa nel corso degli anni proprio a

testimonianza dell’incertezza che regola la questione dell’assoggettamento al tributo del reddito professionale, per cui – anche in caso di

sussistenza dei presupposti per l’applicazione dell’Irap – il mancato pagamento dell’imposta e il successivo contenzioso devono sempre portare

alla disapplicazione delle sanzioni irrogate in capo al professionista.

Queste le conclusioni raggiunte dalla CtR Roma, con la sentenza n. 163/06/13 del 28 maggio 2013.

Roberta Moscioni

01/07/2013

Anche in:

ItaliaOggi7, p. 12 – Irap, mai sanzioni – Fuoco, Fuoco – www.anclsu.com

Parole chiave:

Autonoma organizzazione,sanzioni,reddito professionale

Cartelle Archiviazione:

Accertamento e controlli

IRAP

Professionisti

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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