NUOVE MORTI BIANCHE, CAPORALATO SEMPRE PIU’ FORTE

 

 

Caserta, 3 Giugno –  Continuano a morire lavoratori italiani e stranieri, sempre in nero, specie nei Cantieri Edili, come avvenuto anche durante la festività della Repubblica.

Nonostante la legge sul Caporalato, il lavoro sommerso continua a non emergere. Aumenta e diventa emergente anche quello di colore, specie in Campania.

Nonostante la legge sul Caporalato, il lavoro sommerso non emerge. Ora aumenta e diventa emergente anche quello di colore, specie nella zona Domitiana ed Aversana, denunzia la Segreteria della Confederazione Cisas.

Nei settori Agricoltura, Edilizia, Terziario e Confezioni vi sono Aziende che utilizzano i caporali di colore, oltre quei lavoratori italiani in Cassa Integrazione od in disoccupazione.

Gli incentivi alle Aziende non hanno creato occupazione ma sono serviti prevalentemente ad incrementare il lavoro nero ed a favorire le evasioni retributiva, causa il Reddito di Cittadinanza.

Il numero dei disoccupati, specie quello dei giovani, nel casertano continua ad aumentare.

Spesso, statisticamente vengono considerati come “occupati” anche i trasferimenti ed il lavoro di breve durata. Nell’Industria, anche per la chiusura di numerose aziende, continua a diminuire il numero degli addetti, evidenzia la Cisas.

 

Va anche evidenziato che in Italia non si riesce a coprire migliaia di posti vuoti causa la carenza delle qualifiche professionali occorrenti al mercato del lavoro, nonostante i miliardi spesi per un Addestramento Professionale obsoleto, utile per parcheggiare i disoccupati cronici.

Il problema occupazionale resta sempre l’argomento del giorno, nonostante  si siano sprecate ingenti risorse economiche per alimentare in effetti solo l’assistenzialismo e la disoccupazione, nota la Cisas.

 

Si registra un incremento del tasso di disoccupazione, causa il lavoro nero, come evidenziato dalla Guardia di Finanza e dagli Ispettorati del Lavoro a seguito di controlli.

L’evasione contributiva è diventato un fenomeno preoccupante, stando alle ultime stime ed ai  controlli degli Uffici preposti. Su 5  lavoratori utilizzati, mediamente 4 lavorano al nero.

Tale situazione si verifica in misura maggiore nelle Piccole e Medie Imprese, che ricorrono a tale sistema per produrre a costi inferiori e per farsi assegnare determinati lavori, praticando forti ribassi.

 

Nel Settore delle Costruzioni si hanno omissioni contributive di oltre il 50%, mentre nelle grandi Aziende, l’evasione riguarda prevalentemente il lavoro straordinario.

Perché detto fenomeno possa ridursi, secondo la Cisas, bisognerebbe intensificare la Vigilanza, potenziando gli Organici dei vari Enti anche con un migliore coordinamento per evitare duplicazioni di visite ispettive, cosa non ancora avvenuta nonostante la costituzione dello Ispettorato Nazionale  Lavoro ( INL ), ancora dopo anni non decollato.

Con i Lavori Stagionali in Agricoltura, Turismo, Pubblici Servizi, Strutture balneari ed Alberghiere, fa presente la  Cisas, il lavoro nero cresce notevolmente.

Si dovrebbero aumentare i controlli da effettuarsi anche in orari particolari o nei giorni festivi, come hanno dimostrato alcune brillanti operazioni della Guardia di Finanza.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *