PIANA DI MONTE VERNA.Messa in suffragio di Sandro Caruso

PIANA DI MONTE VERNA. NEL SANTUARIO DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE, PRESENTI IL VESCOVO DELLA DIOCESI, S. E. MONS. VALENTINO DI CERBO, ED IL M. R. PARROCO, MONS. GIULIO FARINA, E’ STATA CELEBRATA UNA S. MESSA IN SUFFRAGIO ED E’ STATO ESEGUITO UN CONCERTO PER RICORDARE IL GIOVANE STUDENTE-MUSICISTA SANDRO CARUSO.

di Paolo Pozzuoli

Un pomeriggio speciale, momenti che lasciano il segno, vissuti con forte emozione e sofferto pathos presso il maestoso Santuario di Piana di Monte Verna, testimone più di un secolo e mezzo fa del prodigioso avvenimento operato dall’Immacolata Concezione, dove è stata celebrata una S. Messa in suffragio dell’anima di Sandro Caruso ed eseguito un concerto in suo onore per ricordarlo e rinnovarne la memoria nella ricorrenza del ventesimo anniversario della sua resurrezione al cielo. Un pomeriggio speciale, impreziosito dalla presenza di S. E. Mons. Valentino Di Cerbo, Vescovo della Diocesi Alife-Caiazzo, del M. R. Parroco, Mons. Giulio Farina, dei genitori (Lorenzo e Maria Rosa Marcello) e del fratello (Stefano) di Sandro, raccolti in un dolore immenso, senza fine, ai quali Mons. Di Cerbo, nel rievocare il dolore vissuto da Maria, ha ricordato come “noi cristiani abbiamo gioie, dolori, speranze e quando piombiamo nel buio del dolore, ci rifugiamo nella fede; e dove prima c’era il buio del dolore si sono poi aperti altri sentieri che hanno mandato indietro il dolore”. “Ragazzo educatissimo, quand’era piccolino lo stimolavo a farsi sacerdote perché era un ragazzo in gamba” – ha sottolineato mons. Giulio Farina, emozionato e commosso forse più di quando mise piede per la prima volta nel seminario – “ma la sua storia è stata diversa; è stato un modello per gli altri; abbiamo pregato per lui e preghiamo anche per la nostra gioventù perché non perda il bene principale, l’amore verso Dio e verso il prossimo”. “Ho conosciuto molto bene Sandro” – ha rivelato l’inossidabile artista Bruno Gozzi – “un ragazzo straordinario; si rivolgeva a me con una profondità che non era da tutti; non era mai banale”. Parole sofferte, non di circostanza, dedicate alla memoria di Sandro, sentite, scaturite dal più profondo del cuore. Sandro, lassù, a compiacersi dei progressi musicali dei suoi amici, mentre quaggiù si rinnovava un dolore mai abbastanza sopito. Un pomeriggio speciale che ha visto riuniti, provenienti da più di venti città (la maggior parte da tante località vicine e lontane della nostra provincia, ma c’è stato anche chi è venuto dall’Emilia Romagna, chi dalla Toscana e chi addirittura dall’estero), di nuovo insieme dopo più di venti anni, nel nome e per l’amore portato a Sandro, i compagni di un tempo, accolti dal Maestro Pasquale De Marco, un uomo dal cuore grande così, svezzati e cresciuti dentro la storica New Fisorchestra Liberina, per rievocare le belle serate nel breve tempo trascorso assieme, per ritrovare il calore di una volta  suonando per lui, per dare prova dei progressi fatti. Una  storia, una di quelle storie da favola, nella quale sono nate, si sono innestate, intrecciate, rincorse tante altre storie: storie di musica, di fisarmonica, di note che, quando si fondono, esplode l’amore e con l’amore tanti bei pargoli, ‘figli della Fisorchestra’. “Moderatore di carattere, ha saputo tenere a freno tanti ragazzini e non era cosa da poco” ha evidenziato l’affascinante, garbata e professionale presentatrice Anna Perretta. “Uno sempre modesto che non ha insegnato soltanto musica e fisarmonica ma anche a vivere a questi ragazzi, ormai adulti, che si sono fatti valere in ogni campo ed hanno un grande cuore” per Bruno Gozzi. Questi gli altri meriti riconosciuti a Pasquale De Marco, il … ‘cupido’ dell’ultimo ventennio del secolo scorso e dei primi due lustri di questo corrente, meno malizioso e bricconcello per aver sostituito l’arco con la fisarmonica e la freccia con le sette note. ‘Mi avete incantato’ – ha proferito Sua Eccellenza – ‘siete dei musicisti molto bravi; grazie maestro per aver trasmesso ai ragazzi la passione per la musica e grazie don Giulio per aver aiutato gli altri ad avere passione; penso che nella nostra comunità abbiamo bisogno di persone che ci danno passione, che ci insegnano a volare alto’. 145’ di musiche e canzoni (Tu scendi dalle stelle, Ave Maria di Schubert, Vecchi ricordi, Due fisarmoniche in gara, Lady madonna, Sallor.s Hornypipe, Non c’è pace tra gli ulivi, Czardas, Volturno, Tutto pepe, Sonia non ti sposare, Schneewalzer, La Paloma, Costanza mia, Danza ungherese, Fisorchestra del mio paese, Fausto, Cielito lindo, Cuore e fisarmonica), senza alcuna interruzione, eseguito da bei nomi, il top dei maestri (Pasquale De Marco e Guido Tazza), dei presentatori (Bruno Gozzi, Anna Mariella, Rosanna Mastroianni, Anna Perretta,), dei professori d’orchestra (Domenico De Marco, Sally Cangiano, Enzo Pedone, Franco Civitella, Maurizio Santabarbara, Mauro Altieri, Alfredo Tescione, Angelo Riccio), dei musicisti (Filomena Friello, Ivano Apisa, Angelo Campochiaro, Alessandro Catalano, Anna Orsini, Luisa Maria De Marco, Orsolina Orsini, Stefano Cirillo, Marialuisa De Marco, Carmine Natale), dei cantanti (con lo storico Vinicio Paola Cardone, bravissima soprano, nuova voce della fisorchestra ), del gruppo ‘Chorus’, Ensemble di chitarre (Amedeo Arnaldo, Vincenzo Bernardo, Saverino D’Agostino, Gabriele Lista, Giuseppe Nevano, Palma Sgueglia) dei tecnici del suono (Alfonso De Marco). E poi, poi il baby fisarmonicista (6 anni) Giovanni Moretta.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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