Piedimonte Matese-L’Apnea ostruttiva fa male al sonno (e al cuore)

Dott. Luigi Ferritto Dipartimento di Medicina Interna, Unità di Fisiopatologia Respiratoria, Clinica “Athena” Villa dei Pini di Piedimonte Matese (CE)

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La qualità del sonno peggiora a causa del caldo e diventa pessima per i soggetti affetti dall’ apnea ostruttiva. Adesso arriva anche la conferma di un’ aumentata incidenza di accidenti cardiovascolari. Non è una novità, ma stavolta la ricerca pubblicata su Circulation (la rivista dell’ American Heart Association) rivela che, nella fascia tra i 40 e i 70 anni, questo rischio è più elevato del 68% rispetto alla popolazione di controllo. L’ anglosassone OSAS (acronimo di Obstructive Sleep Apnea Syndrome) coinvolge i muscoli respiratori della regione orofaringea dove si può determinare parziale o totale ostruzione al passaggio dell’ aria, ed entra in relazione con varie condizioni, patologiche e non. Ad esempio, spiega il dott. Luigi Ferritto, medico della Clinica Athena-Villa dei Pini di Piedimonte Matese (CE) e referente dell’Ambulatorio di Malattie dell’Apparato Respiratorio della stessa, «oltre agli obesi, anche i magri con alterazioni anatomiche delle prime vie aeree, possono essere forti russatori con apnee costruttive». La sindrome dell’ apnea ostruttiva è subdola perché chi ne è portatore ignora quanto gli accade mentre dorme, pagandone però le conseguenze il giorno successivo: stanco, depresso e in debito di sonno col suo organismo. Ad accorgersene, eccome, è invece l’ eventuale partner che, prima subisce gli effetti sonori di un forte russamento, poi percepisce la brusca interruzione del rumoroso respiro. Ed è panico. In effetti, si tratta di uno stop temporaneo che può durare fino a un minuto e mezzo e con un’ intermittenza irregolare. Lui, il “paziente”, non si rende conto di nulla, ma aritmia cardiaca, cardiopatia ischemica e ictus sono in agguato. Inoltre c’ è il rischio di riduzione della libido. In Italia i soggetti affetti dalla sindrome sono oltre un milione e 600 mila. «Il sonno di questi individui è così frammentato e insoddisfacente», continua il medico, «che in alcuni casi si possono addormentare al semaforo. È importante sottolineare il collegamento tra la sindrome e la pressione alta: i medici di famiglia dovrebbero sempre chiedere ai loro pazienti se russano, se si svegliano stanchi al mattino, se lamentano sonnolenza diurna e se si alzano spesso di notte, magari per andare in bagno. Gran parte di queste persone è o diventa ipertesa scarsamente sensibile ai farmaci. Chi si accorge di avere questi sintomi dovrebbe fare una polisonnografia, che e’ l’esame principale in grado di rivelare l’apnea notturna – continua Ferritto -, mentre la cura e’ multidisciplinare anche se il gold-standard  terapeutico non è farmacologico ma un apparecchio che consente la ventilazione meccanica a pressione positiva continua, chiamato C-PAP (acronimo di Continuous Positive Airway Pressure). La chirurgia è invece riservata a un numero molto selezionato di casi, soprattutto quando è possibile correggere col bisturi evidenti malformazioni anatomiche».

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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