PRIMO MAGGIO FRA MANIFESTAZIONI, MEGA CONCERTI E GRANDI EVENTI! E IL LAVORO?

di Paolo Pozzuoli

 Calzaturificio CoRaf

È il primo giorno di un mese straordinario, speciale, sia in riferimento alle celebrazioni civili che a quelle religiose. Stupendo, ancora una volta, il pensiero di Papa Francesco “La solidarietà fa la differenza. Integrazione, lavoro, sviluppo. Rispettiamo i diritti di  tutti, nessuno escluso”, fatto proprio dalle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil) che celebrano, in Pozzallo (RG). la festa del 1°maggio. È il mese mariano per eccellenza, dedicato a Maria, “l’omaggio più grandioso che i tempi moderni hanno offerto alla Santa Vergine” secondo il padre gesuita D. Mondrone che anticipò il ‘Totus tuus’, filiale amore e dedizione di S. S. Giovanni Paolo II alla madre di Cristo, e nostra, all’inizio del cammino pontificale (22-10-1978), ispirato dalla lettura e approfondimento (“Maria ci conduce a Cristo”, ma “che anche Cristo ci conduce a sua Madre”), del libro di San Luigi Maria Grignon de Montfort, dal titolo “Trattato della vera devozione alla Santa Vergine”. È il mese in cui, il 1° (anno 1955), Pio XII, istituì la festa di S. Giuseppe artigiano, intese offrire ai lavoratori cristiani che, da allora lo venerano come esempio e patrono, un modello e un protettore. «Ogni lavoro – aveva detto già nel radiomessaggio natalizio del 1942 possiede una dignità inalienabile, e in pari tempo un intimo legame col perfezionamento della persona: nobile dignità e prerogativa, cui in verun modo non avviliscono la fatica e il peso che sono da sopportarsi come effetto del peccato originale, in obbedienza e commissione alla volontà di Dio». Cristo stesso ha voluto essere lavoratore manuale, trascorrendo gran parte della vita nella bottega di Giuseppe, il santo dalle mani callose, il carpentiere di Nazaret (… un dolce ricordo richiamare alla memoria – correvano gli anni ante ’70 – la festa organizzata dalla CISL a Salerno di cui era promotore Franco De Michele, casertano di Cesa, allora ispettore dell’INAIL, successivamente consigliere regionale della Campania per la D.C., dei lavoratori cristiani, in contrapposizione alla ‘festa rossa’).

È il mese in cui, il 1° (anno 2011), Papa Giovanni Paolo II venne proclamato ‘beato’, è il mese in cui, il 31 (anno 1963), mons. Francesco Maria Perrotta fu ordinato sacerdote   (… al carissimo don Ciccio manifestiamo il nostro affetto nella gioiosa ricorrenza del 62° anniversario), ed è il mese in cui, il 28 (anno 2011) Suor Maria Serafina – al secolo Clotilde Micheli – del Sacro Cuore che fu proclamata ‘beata’. Ma, il 1° maggio dei lavoratori, con le annesse manifestazioni, parte da lontano, ancora prima della ‘Giornata Internazionale della donna’ ed è la giornata ‘simbolo’ al maschile. Risale addirittura agli anni 1855 e 1886: il 1 maggio del 1855, in Australia, si tentava di raggiungere l’obiettivo “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” mentre il 1 maggio 1886, a Chicago (.. era di sabato, lavorativo, come tanti altri per svariati anni ancora), in dodicimila fabbriche degli U.S.A. 400 mila operai smisero di lavorare. È il giorno in cui, non solo qui da noi – ma, in una zona centrale di Varsavia, ricordiamo di aver visto, proprio in occasione del 1 maggio (anno 2008), 5/6 lavoratori intenti a sistemare una linea ferroviaria (… e tutt’intorno strade deserte, nessun passante, nessun turista, negozi chiusi: serrande abbassate dappertutto, raramente aperta la saracinesca di un bar e/o di un ristorante: insomma, fatte poche eccezioni, bloccate tutte le attività produttive). Il 1 maggio non è e non dev’essere considerato un giorno come un altro, come gli altri che scorrono sul calendario e scandiscono la vita di ciascuno di noi. Etica e dovere ci impongono di ricordare che questo è un giorno speciale, ricorrenza della festa del lavoro, più sentito dai lavoratori, soprattutto da tutti indistintamente quelli rimasti vittime di tragici eventi sui luoghi di lavoro. Quello di quest’anno, pur conservando ogni tradizionale peculiarità celebrativa, dà la sensazione di aver perduto l’antico fascino, consolidato nel tempo anche se resta ancorato ai mega concerti (rimane imperdibile quello programmato in Piazza San Giovanni a Roma, giunto alla 25^ edizione) e restano – per certi versi – attuali i pensieri di Fiedrich Engels (“Il proletariato d’Europa e d’America passa in rivista le sue forze mobilitate per la prima volta come un solo esercito. E lo spettacolo di questa giornata aprirà gli occhi ai capitalisti”) e di Antonio Labriola (“La manifestazione del 1 maggio ha in ogni caso superato di molto tutte le speranze riposte in essa da socialisti e da operai progrediti. Ancora pochi giorni innanzi, la opinione di molti socialisti, che operano con la parola e con lo scritto, era alquanto pessimista”). Insomma, in presenza di una carenza ormai cronica di lavoro, di posti di lavoro diventati un miraggio (L’Italia una Repubblica democratica, fondata sul lavoro), non c’è di meglio che propinare mega manifestazioni concertistiche nelle principali città e quel grande evento mai realizzato noto come Expo 2015.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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