Provincia di Caserta, dopo i danni, le beffe.

                             di Pasquale Leggiero.

 

Dovere di chi scrive è quello di segnalare cosa sta accadendo, facendosi portavoce degli onesti cittadini che hanno diritto a essere rappresentati per i propri ideali e per i loro diritti. Di queste cose dovrebbero occuparsi le classi dirigenti, purtroppo però, o non sempre lo fanno o non lo fanno per bene o magari per farlo a volte hanno bisogno di una mano e noi ci stiamo. Questa volta trattiamo l’argomento rifiuti, tale argomento è stato oggetto in lungo e in largo per tutta la Campania, basta ricordarsi dell’emergenza rifiuti. Poi nel 2008 è arrivato l’attuale governo Berlusconi che con delle sue leggi ha fatto in modo che non vi siano più proteste per i rifiuti. Avrà fatto bene, avrà fatto male? Non giudicare e non sarai giudicato, oppure potremmo rispondere: ai posteri l’ardua sentenza, dinanzi al massimo fattore noi chiniamo il capo. Con le leggi Berlusconiane l’emergenza sembrava essere chiusa. Fatto sta che l’unione europea ha multato l’Italia per disastro ambientale e quest’ultima su chi mai poteva rifarsi? Naturalmente sulla Campania e sui campani. Oggi l’emergenza rifiuti in Campania, o almeno in provincia di Caserta, sembra stia tornando, infatti, gli operatori ecologici non sempre si vedono in strada, i vari motivi li abbiamo saputi dalla stampa. Torniamo alla multa: in Campania la tarsu è aumentata dal 30/40% e dalla stampa locale abbiamo appreso che in provincia di Caserta è aumentato più delle altre provincie. Per l’emergenza rifiuti in Campania (il quale riteniamo non sia mai terminata e ne assumiamo le responsabilità di dirlo) chi sono i colpevoli? Dove vanno ricercati? Noi pensiamo che non siano i cittadini che si limitano a pagare le loro tasse e a chiedere i loro sacro santi diritti, in questo caso di essere tutelati della loro salute. All’inizio di questo governo ci siamo ritrovati con i soliti parlamentari che le varie regole le leggono sulle carte e per loro discariche e inceneritori non sono inquinanti alla salute dei cittadini, ma in Campania a dettare le regole non sono le carte ma altri e poi altri e poi ancora altri e citiamo la frase di un film napoletano: …e la carta sapete a cosa serve? Una forte risposta da parte delle istituzioni ci voleva ma non togliendo il diritto di protestare ai liberi cittadini ma semplicemente applicando delle forti leggi per chi veramente distrugge la nostra bella Campania, o altre regioni. Ora che i campani devono pagare la multa UE, ci duole sapere chi pagherà la salute di noi cittadini che siamo costretti a subire l’odore che non osiamo descrivere, quando i rifiuti non sono raccolti e specie ora che è estate? Perché le nostri classi dirigenti non si preoccupano di farci avere dei piccoli indennizzi come danni? Durante il periodo che lo stato si è fregiato di chiamare emergenza rifiuti i mass media hanno sponsorizzato in lungo e in largo che a muovere le proteste era la malavita   organizzata, vero o falso? Se è falso che lo stato prendesse provvedimenti contro chi ha osato dire ciò, ma se è vero che le entrate della confisca di tali beni siano destinate al pagamento della multa menzionata. Ora veniamo ai rifiuti che non sempre sono raccolti o raccolti del tutto, ogni tanto accade che vi siano degli scioperi e in quel momento addio raccolta o addio raccolta per bene. I media ci hanno riferito che alcuni sindaci intendono dimettersi o legarsi fuori ai loro comuni per protestare, per quelli che intendono dimettersi gli suggeriamo di no, ma di continuare a combattere affinchè le cose prendano il verso giusto. Cosa si potrebbe fare per togliere l’emergenza rifiuti una volta e per tutte? Eliminare consorzi, consorzini e consorzietti e fare in modo che i vari comuni siano loro a raccogliere direttamente i rifiuti e guadagnarci sopra, in che modo? I vari comuni dovrebbero essere dotati di loro operatori ecologici con vari mezzi e attrezzi per permettere la differenziata e una volta fatto ciò dovrebbero essere i vari comuni a essere dotati di un deposito da metterci i rifiuti, ogni volta che un contenitore in strada si riempisse, in attesa di avere il camion pieno, da andare a svuotare, ovviamente l’umido andrebbe distrutto ogni giorno per il suo “odore”. In questo modo, forse, finirà per sempre l’emergenza rifiuti giacché i comuni riscuoterebbero l’intera tarsu e inoltre venderebbero a terzi le varie differenziate e da qui avrebbero fondi per sostenere i costi. In un primo momento ogni comune dotato di mezzi, potrebbe prestare il proprio mezzo a un comune sprovvisto. Forse solo cosi potremmo scrivere la parola “fine” sul capitolo emergenza rifiuti.                 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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