QUESTA SERA, NELLA CHIESA DI SAN DOMENICO, A TEANO, CONCLUSIONE DELLA TERZA EDIZIONE DI “TEATRI D’ANIMA”

CHIESA DI SAN DOMENICO_TEANO

di Daniele Palazzo

Alle ore 21.00 di questa sera, nella splendida cornice della Chiesa di San Domenico, in  Teano, atto conclusivo della Terza Edizione del Festival “Teatri d’Anima”. Andrà in scena lo spettacolo “Senza Domenica non posso stare”, di e con Angelo Maiello(musiche originali di Franco Sansalone). Parliamo di un piccolo capolavoro di arte teatrale che, molto ben pensato e confezionato, si configura in un messaggio di sicura presa, offrendo molteplici spunti di riflessione ed approfondimento spirituale a lo seguono con la dovuta attenzione. Come si legge in un Comunicato-Stampa di presentazione dell’evento, fatto circolare dai curatori di “Teatri d’Anima”, che, quest’anno, si sono resi protagonisti di un notevole salto qualitativo sul piano propositivo ed organizzativo, “cos’è un rito? Ciò che rende diverso il lunedì dalla domenica, quel che distingue un’amicizia da un amore, ciò che fa diverso un battito cardiaco da un batticuore.“Senza Domenica non posso stare” albeggia su questo orizzonte dimenticato dalla società attuale, dedita a vivere improvvisando, e che rianimerà attraverso una lieve ironia, che si apre al sorriso, le stanze polverose della liturgia sacra, che talvolta corre il rischio di regredire a intrattenimento distratto e senza possibilità di catarsi. Maiello sarà accompagnato da musiche di Franco Sansalone(alcune originali, altre arrangiate per l’occasione)che si destreggiano tra arie gregoriano ed atmosfere blues. In scena, si può sorridere ai fantasmi della fretta, dell’abitudine, della profanazione di senso che, tra l’altare e l’assemblea, si alzano come segnali di piccole contraddizioni che spesso appesantiscono in maniera invisibile un rito millenario capace di infiammare il cuore degli uomini dalla notte dei tempi. Si tratta di segnali sparsi nelle chiese di ogni dove, colti da un’appassionata osservazione critica del rito che scade in altro, dai colloqui con sacerdoti, con credenti e non, resi alla riflessione con la passione e l’amore di chi nella liturgia vede possibilità di riscatto e di conversione. Al teatro, come sempre, il compito di confessare la vita, e in questo caso la necessità dell’uomo di celebrare il sacro e la simultanea tentazione alla resa al suo sfiorarsi. Le “cose” si “fanno”. I riti si celebrano.” Per maggiori informazioni, si può fare rifermento al sito web www.teatridanima.com oppure contattare la casella di posa elettronica Ufficio infoteatridanima@gmail.com e le utenze di telefonia mobile 3477744557(Ufficio Stampa), 329 4681517Francesco Zona) e 3391141875(Maria Rosaria Altieri).

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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