RACCONTI DI VIAGGI GEOGRAFIE STORIE E COSE DI VITTORIO RUSSO

Ieri, sabato 30 ottobre 21 alle ore 10.00, nella sede del CIDIS di Caserta, ha avuto luogo la
presentazione del libro RACCONTI DI VIAGGI GEOGRAFIE STORIE E COSE.
Ha salutato i convenuti un’entusiasta Irma HALILI, curatrice del Centro CIDIS. Le gentili relatrici Clementina ROMANO e Giovanna TRAETTO e un magnifico Mario LUISE, coordinati da Pasquale IORIO, si sono diffusi in analisi attente delle differenti chiavi di lettura del libro. Di questo hanno apprezzato la sapida scrittura e dell’Autore la capacità di connotare il viaggio traguardandolo da varie angolazioni.

I relatori si sono soffermati sul bisogno dell’andare come parte di un’urgenza di
indagine del proprio io che nell’Autore precede l’esplorazione del mondo. L’analisi si è estesa sulla
preziosità della conoscenza che suggerisce registri di comprensione perennemente mutevoli sulle
cose.

Registri che inducono l’Autore a vederle costantemente come un’altra cosa.
L’Autore, dal canto suo, si è diffuso sull’illustrazione delle difficoltà che deve affrontare chi scrive
per rendere la migliore testimonianza delle cose viste. Cura somma egli deve riservare al
vocabolario, alla scelta delle parole e alla loro ricchezza semantica.

Le parole, ha detto, sono le
ossa dei pensieri; parole disadorne e poco curate rendono fragili i pensieri, la loro incisività e la
loro proposizione. Chi scrive deve, soprattutto, saper creare l’intrico per intrigare chi legge.
Perché “edoné”, ossia il bisogno di dare piacere al lettore, diventi possibile, lo scrittore deve
essere principalmente de-scrittore minuzioso delle cose osservate. Solo così esse diventano
tessere plausibile di un mosaico, si fissano definitivamente e proiettano il libro nel tempo.

Il più
autentico maestro di questo modo di raccontare il viaggio, cioè da “histor” (colui che va, vede e
racconta) è Erodoto: il primo “reporter” della storia (così lo definisce felicemente Ryszard
KapuÅ›ciÅ„ski) al quale l’Autore si rifà costantemente.
Vivace e calorosa la partecipazione dei convenuti e il loro interesse alle prospettive del viaggio
interiore oltre che reale.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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