Recanati – mostra personale di Valentina Angeli dal titolo “Visibile e invisibile territorio dell’arte

 

Domenica 6 novembre, alle ore 11.00, presso il Museo Civico Villa Colloredo Mels via Gregorio XII (071/7570410 – 3487022166), si inaugura la mostra personale di Valentina Angeli dal titolo “Visibile e invisibile territorio dell’arte”; l’evento, che gode del patrocinio del Comune di Recanati, dell’Associazione Culturale Sinergia e della Sipros s.r.l., è stata curata dal critico d’Arte Paolo Cicchini.

All’inaugurazione, che sarà presentata dal critico d’Arte Paolo Cicchini, interverranno il Sindaco del Comune di Recanati Francesco Fiordomo, il Direttore del Museo Antonio Perticarini, l’Assessore alle culture di Recanati Andrea Marinelli ed i critici d’Arte Carlo Roberto Sciascia e Sonia Terzino.

In occasione dell’inaugurazione è stato edito un catalogo a colori con le prefazioni del Sindaco di Recanati Francesco Fiordomo e dell’Assessore Alle Culture Andrea Marinelli e testi critici di Paolo Cicchini dal titolo

“Visibile e invisibile territorio dell’arte”, di Carlo Roberto Sciascia dal titolo “L’iridescenza dell’anima di Valentina Angeli” e di Sonia Terzino “Riflessi di luce nelle opere di Valentina Angeli”.

L’esposizione proseguirà fino all’11 dicembre 2011 con il seguente orario di apertura: ogni giorno dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00, lunedì chiuso.

Dell’artista il Sindaco di Recanati Francesco Fiordomo ha sottolineato che è “un’artista che ha saputo raccogliere le suggestioni della sua terra d’origine trasformandole in arte; prendono cosi vita nei suoi dipinti i meravigliosi paesaggi umbri, animati da una profonda carica emotiva dove la luce si manifesta come elemento dominante richiamando una dimensione più profonda, dai contorni metafisici”.

Ha fatto eco l’assessore Marinelli che ha affermato che “sono bellissimi i figurativi Valentina Angeli che prendono forma da pennellate decise e si accendono di colori sapientemente dosati, cosi come quasi magica appare la sua capacità di catturare la luce. Una magia che ci restituisce delle opere preziose e di rara bellezza”.

Nel testo critico in catalogo Paolo Cicchini precisa: “Valentina Angeli squarcia il velo di Maya che separa l’uomo dalla  conoscenza di verità eterne individuando la sostanza dell’Essere nell’impalpabile condizione della Luce. Nella dottrina Luriana, la luce divina è intesa come qualcosa che dallo spazio  primordiale penetra dentro la materia, come anima di essa, in un tutto omogeneo che uniforma lo  Spirito delle cose. Valentina intuisce che la creazione ha il proprio fondamento nella luce. Ecco allora che nella pittura della Angeli, la sostanza-luce diventa forma, una  sorta di  immagine ideale che si traduce in visioni costruite da brividi di Assoluto: alberi, montagne, cieli, paesaggi estesi all’infinito, varchi  improvvisi scavati da accentuati colori dentro intrichi di foglie simili a finestre aperte verso quell’orizzonte sublime”.

Il critico di Caserta Carlo Roberto Sciascia delinea le motivazioni alla base delle opere di Angeli affermando: “Nelle sue opere Valentina Angeli si serve di misteriosi riflessi dalle intense tonalità per stimolare l’immaginazione del fruitore e riportarlo in un mondo incontaminato dalla mano dell’uomo, forse nell’era mesozoica viva per una natura senza fiori ma con un fogliame ricco e florido; le immagini sembrano quasi avvolte in un silenzio sospeso nel tempo, forse in attesa che un suono incomprensibile squarci la tranquillità incombente. Valentina Angeli in quei paesaggi evanescenti avverte l’esigenza di iniziare un viaggio introspettivo, laddove sentimenti, desideri, pensieri, così come pure il senso dell’identità, si congiungono e originano profonde riflessioni su di sé e sull’anima umana intesa anche come psyche individuale. Michel Foucault, nella sua “Storia della Follia” nell’età classica, afferma che <l’oscurità che regna nel cuore stesso di ciò, che è eccessivo nello splendore della luce, nell’abbagliamento l’indietreggiare generale degli oggetti verso la profondità della notte ha come sua correlazione immediata la soppressione della visione stessa; nell’istante in cui avverte gli oggetti dileguarsi nella notte segreta della luce, la vista cede nell’attimo della sua sparizione>. La sensazione, riferibile al visibile, ha come contraltare la personale percezione che permette al fruitore di interpretare tali stimoli attribuendo ad essi un senso, un significato, mentre la sua mente diventa mezzo d’adattamento a fattori rapportabili all’ambiente, ma non a quello <boschivo>, quanto a quello intimo dell’artista. La suggestione di queste opere evoca una indagine intimistica, tutta giocata sulla sintesi armonica di linguaggio visivo e di poesia che si traduce in forme e colori; in Valentina Angeli l’immagine affascinante, che evoca e culla i cromatismi in un riaffiorare di emozioni, offre una sovrapposizione tra i messaggi, provenienti dalla realtà che traspare quasi fosse un sogno ed è proposta a livello conscio, e la ricchezza di informazioni che derivano dall’inconscio dall’artista arricchito delle personali esperienze ed emozioni e contenute nella sua memoria a breve e lungo termine. Nelle opere di Valentina Angeli si scorgono elementi malinconici, che le impediscono di aprirsi pienamente alla vita, ma anche una profondità intellettiva ed un desiderio di dissolvere ogni nebbiolina per cogliere appieno l’istante dell’esistenza. Sono sensazioni che si inseguono nella bruma delle valli delle sue visioni naturalistiche e oniriche che, scaturite dal profondo della sua anima, sono in grado di superare lo spazio-tempo fino a raggiungere una congiunzione cosmica. Immersi in una suggestione atemporale, si assiste in silenzio al dissolversi dell’anima dell’artista nell’iridescenza sovrapposta alla luce dispersa nel mondo, frantumata nel tempo e nell’universo luminoso in una scia dall’incisivo senso cromatico e dalle diffuse  tonalità. La pittura di Angeli con queste evanescenti iridescenze ed i soffi di colore esprime al meglio la luce con i suoi vibranti elementi ed il pensiero che è insito. Il conscio e l’inconscio in sintonia totale si fondono nella sua opera e vibrano all’unisono dando origine a intimi messaggi, sensazioni e interpretazioni del reale dall’elevato impatto emotivo e dalla grande carica espressiva con tecniche e percorsi di ricerca personale. Valentina Angeli analizza a fondo la luce, nel tentativo di scoprirne i segreti più nascosti ed ogni suo aspetto sia materiale che spirituale, con una potenza espressiva unica grazie ad un linguaggio visivo dalle sottili gradazioni di luminosità e di cromatismi, fusi impercettibilmente in uno sfumato che rende <privato> il paesaggio e l’atmosfera rilucente di vapori soffusi, di nuvole, di umidità, di foschia grazie a sottilissime luminose velature ed all’effetto dello <sfocamento> e dello schiarimento”.

La giornalista Sonia Terzino, invece, nel suo testo critico precisa che: “Frammenti rarefatti di luce che brillano tra le fronde degli alberi, che accendono albe e tramonti e si riflettono nello scorrere lento di ruscelli e laghi incantati. Questo il leitmotiv dei lavori di Valentina Angeli che ha fatto della luce, sapientemente catturata e poi immortalata sulla tela, il tratto distintivo della sua produzione pittorica. Nella creazione il mistero della vita, ed è questo flatus che ogni volta la pittrice  ricerca e riproduce. I suoi non sono solo paesaggi, ma in modo particolare sono stati d’animo, emozioni, sensazioni, è l’interiorità dell’artista che emerge e si perde nelle meraviglie del creato ed è un crescendo di luci e colori che innalzano l’uomo a Dio”.

 

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“Prosegue all’insegna dell’altissima qualità l’attività espositiva a Villa Colloredo Mels e accoglie per questa occasione Valentina Angeli, pittrice umbra dal grandissimo talento. Un’artista che ha saputo raccogliere le suggestioni della sua terra d’origine trasformandole in arte. Prendono cosi vita nei suoi dipinti i meravigliosi paesaggi umbri, animati da una profonda carica emotiva dove la luce si manifesta come elemento dominante richiamando una dimensione più profonda, dai contorni metafisici. Auguro dunque alla mostra tutto il successo che merita, sicuro che rappresenterà un punto di riferimento importante sia per tutti i recanatesi sia per i tanti turisti che ogni giorno visitano la nostra città”. (Francesco Fiordomo, Sindaco di Recanati)

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“Siamo lieti di ospitare la personale di Valentina Angeli nelle preziose sale del Museo Civico di Villa Colloredo Mels. Sale e spazi estremamente prestigiosi che vengono concessi solo a chi crea e respira la vera arte. Valentina Angeli ha il taglio della grande artista perché alcune caratteristiche della sua pittura sfiorano la perfezione. Bellissimi i suo figurativi che prendono forma da pennellate decise e si accendono di colori sapientemente dosati, cosi come quasi magica appare la sua capacità di catturare la luce. Una magia che ci restituisce delle opere preziose e di rara bellezza. Come Assessore alle Culture auguro alla a Mostra tutta il successo che indubbiamente merita data la qualità dell’artista, sicuro che culturalmente rappresenterà un punto di riferimento fondamentale nella programmazione di questo fine anno”. (Andrea Marinelli, Assessore alle Culture)

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Riflessi di luce nelle opere di Valentina Angeli

di Sonia Terzino (giornalista e critica d’arte)

Frammenti rarefatti di luce che brillano tra le fronde degli alberi, che accendono albe e tramonti e si riflettono nello scorrere lento di ruscelli e laghi incantati.

Questo il leitmotiv dei lavori di Valentina Angeli che ha fatto della luce, sapientemente catturata e poi immortalata sulla tela, il tratto distintivo della sua produzione pittorica.

Tra cielo e terra, tra umano e divino, spaziano le creazioni di Valentina, opere in cui l’artista supera i confini del tempo e dello spazio e si ricongiunge con l’Assoluto.

Nella creazione il mistero della vita, ed è questo flatus che ogni volta la pittrice  ricerca e riproduce.

I suoi non sono solo paesaggi, ma in modo particolare sono stati d’animo, emozioni, sensazioni, è l’interiorità dell’artista che emerge e si perde nelle meraviglie del creato ed è un crescendo di luci e colori che innalzano l’uomo a Dio.

Così nelle tele della creativa si susseguono il tempo e lo scorrere delle stagioni, un ritmo scandito da quegli alberi che si innalzano imponenti verso il cielo e si confondono con le nuvole. Valentina nei suoi lavori annulla le distanze e tutto torna a nuova vita.

Un canto antico aleggia sulle tele della pittrice, una musica ancestrale che unisce tutti i popoli della terra, dall’oriente all’occidente, con quell’amore universale che rende ogni microcosmo una parte del Tutto.

In questo modo Valentina immortala il suo amore per la vita, per la natura, per la famiglia, e trovano spazio i sentimenti ed i valori più intimi e sinceri dell’artista, dando anche al più piccolo essere inanimato una dimensione inedita e diversa. Quello di Valentina è un panteismo di greca memoria riletto e rivisitato dagli occhi di una donna del terzo millennio che trova anima e vigore tra le bellezze di verdi campi ed alte fronde.

In ogni cosa Valentina scruta l’ anima, l’ essenza e la sua natura non è quella matrigna di leopardiana memoria, ma è la Grande Madre  da cui tutto prende vita ed origine. E’ la natura magnanima in cui molte volte si è persa la penna di Saffo, quella tumultuosa del D’Annunzio, la natura cantata ed osannata da San Francesco, è la stessa musicata da Beethoven, in questo filone si collocano le creazioni della pittrice, che fonde nei suoi lavori pittura, musica e poesia.

Valentina prende l’uomo dell’era contemporanea e lo invita a riflettere, a fermarsi, a trovare il tempo per scrutare nel profondo del proprio cuore e lo porta nei lidi infiniti e sconfinati della bellezza, della purezza incontaminata che solo un’autentica opera d’arte racchiude.

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L’iridescenza dell’anima di Valentina Angeli

di Carlo Roberto Sciascia

“Ancor dal monte, che di foschi ondeggia / frassini al vento mormoranti e lunge / per l’aure odora fresco di silvestri / salvie e di timi, / scendon nel vespero umido …”.

Così si esprimeva il poeta Giosuè Carducci nella sua poesia “Alle fonti del Clitumno”, descrivendo un momento di particolare fascino della terra umbra, crogiolo di cultura e <mediterraneità>.

A quei paesaggi ameni, ricchi di humus e di profonda spiritualità, volge il suo sguardo Valentina Angeli, una delle più qualificate artiste umbre; il suo senso cromatico e la attenta osservazione del territorio le hanno permesso, però, di cogliere atmosfere insolite e particolarmente emozionanti riverberi della sua anima.

Lo scenario, che rimanda a quello amazzonico rigoglioso e vergine, coglie i sapori tipici delle foreste umbre in insolite visioni d’insieme, ove le goccioline d’acqua in sospensione giocano a formare una foschia a volte densa, altre leggera ed impalpabile; sono scenografie che si avvalgono di pigmenti soffusi quali sospiri di coralità estreme, dalle tonalità verdi e blu, lussureggianti, esuberanti, con architetture minime pregne, però, di simbolismi occulti dai risvolti esoterici, tesi a guadagnare ogni spazio della tela.

Nelle sue opere Valentina Angeli si serve di misteriosi riflessi dalle intense tonalità per stimolare l’immaginazione del fruitore e riportarlo in un mondo incontaminato dalla mano dell’uomo, forse nell’era mesozoica viva per una natura senza fiori ma con un fogliame ricco e florido; le immagini sembrano quasi avvolte in un silenzio sospeso nel tempo, forse in attesa che un suono incomprensibile squarci la tranquillità incombente.

Ma questa luminosità, intervallata da luminescenze accese e dal chiarore cangiante dal verde al bluastro, al rossiccio, al giallino dell’intricato mosaico di felci e di cicadee, formanti la lussureggiante foresta, sembra alla ricerca di spazi inviolati, liberi dalla violenta passionalità incombente sul mondo visibile. Il reale si trasforma, così, in atmosfera metafisica echeggiante di rumori naturali e di sottese emozioni al di là del tempo; ma, quando si isola un frammento di reale e lo si proietta in uno spazio onirico atemporale, quando questo elemento si fonde con le intimi sensazioni sedimentate dall’anima e dalla mente, la visione appartiene ad un altro mondo.

Valentina Angeli in quei paesaggi evanescenti avverte l’esigenza di iniziare un viaggio introspettivo, laddove sentimenti, desideri, pensieri, così come pure il senso dell’identità, si congiungono e originano profonde riflessioni su di sé e sull’anima umana intesa anche come psyche individuale.

La <> (introspezione), emersa dopo una attenta <> (percezione interna), le consente di sviluppare una proiezione del proprio essere in conformità con il < universale> e, rapportandosi alla <voce> interiore, la sua introspezione può intraprendere un <dialogo della stessa anima con se stessa> e, quale artista saggia, allontanarsi dagli aspetti futili della quotidianità e dalle passioni svianti per riflettere sulle realtà esistenziali. La sua profonda introspezione la rende cosciente della <voce divina> perché <noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas, et si tuam naturam mutabilem inveneris, trascende et te ipsum> (<non uscire fuori di te, ritorna in te stesso: nell’interiorità dell’uomo abita la Verità, e se troverai la tua natura mutabile, trascendi anche te stesso>, Agostino, De vera religione, XXXIX).

A Valentina Angeli l’introspezione consente, infatti, di analizzare il fluire dei suoi stati d’animo in una successione talmente ineffabile da non renderle possibile il distinguerli nettamente; tensione, intensità, capacità di carpire ogni sensazione di fronte a paesaggi indescrivibili offrono alle sue opere accenti tale da far vibrare il cuore dei fruitori tra istanze memoriali e strutture dall’intensa <surrealtà>.

La tecnica raffinata dell’artista sa dosare le aree di abbacinante luminosità con quelle appena percepite in una palpitante sensazione di intimo calore e le anima di luci soffuse e di evanescenti emozioni. Spazi inusuali che, come per magia, si sovrappongono a pensieri e meditazioni, mentre l’emissione di chiarori da sorgenti diffuse, la riflessione e la rifrazione della luce, da parte di piccole particelle di acqua dissolte nell’aria, si stagliano con incredibile leggerezza e propongono percezioni impalpabili che le velature tipiche della pittura ad olio rendono in trasparenze lievi e delicate, ravvivate in successivi strati di luce in modo che la stessa realtà naturale è resa sacra in attimi magici dal gusto sublime. 

Nei lavori di Valentina Angeli si assiste all’infrangersi prepotente di colori riflessi, che inducono al miraggio, e di particolari cromatismi, i più affascinanti in assoluto, quelli che possono manifestarsi al tramonto o all’alba per il <sundog mock crepuscolar rays> (letteralmente <cane del cielo crepuscolare>, riferito al fenomeno che evidenzia una divergenza dei raggi solari attraverso i bordi di nubi e dei profili montuosi) per i quali la natura si avvale di quel tocco di magia in più, anche in virtù del fatto che possono essere ammirati e goduti intensamente per pochi minuti e solo in determinate condizioni atmosferiche e psicologiche; la loro rarità infonde in queste manifestazioni una ricchezza emozionale unica ed irripetibile. È così che l’artista propone anche colori non esattamente dello spettro della luce bianca: il rossastro spesso tende al magenta, il giallo all’arancione e così via in reazioni dovute alle interferenze della luce illuminante la foresta umbra con le intime pulsioni dell’artista. Dolcemente ella si tuffa nell’iridescenza crepuscolare o nell’effetto della rifrazione dei raggi solari bassi sull’orizzonte attraverso l’umidità ed il pulviscolo atmosferico, caricandosi di colorazioni che variano tra l’arancio e il rosso, mentre blu e verde vengono percepiti come azzurro ciano, rosso e blu come rosso magenta, rosso e verde come giallo in base all’angolo d’incidenza … il tutto filtrandolo con il cuore e con la personale psiche.

I suoi boschi rigogliosi rimandano alla stessa <mater magna> latina (la grande madre terra), che sa accogliere e confortare l’uomo nel suo peregrinare sulla terra. Di fronte all’abbagliamento di queste visioni, oltre all’intimo turbamento sembra quasi che l’insieme provochi una soppressione momentanea della vista per l’azione dell’azione luminosa non localizzata sugli occhi.

Michel Foucault, nella sua “Storia della Follia” nell’età classica, afferma che <l’oscurità che regna nel cuore stesso di ciò, che è eccessivo nello splendore della luce, … nell’abbagliamento l’indietreggiare generale degli oggetti verso la profondità della notte ha come sua correlazione immediata la soppressione della visione stessa; nell’istante in cui avverte gli oggetti dileguarsi nella notte segreta della luce, la vista cede nell’attimo della sua sparizione>.

La sensazione, riferibile al visibile, ha come contraltare la personale percezione che permette al fruitore di interpretare tali stimoli attribuendo ad essi un senso, un significato, mentre la sua mente diventa mezzo d’adattamento a fattori rapportabili all’ambiente, ma non a quello <boschivo>, quanto a quello intimo dell’artista. La suggestione di queste opere evoca una indagine intimistica, tutta giocata sulla sintesi armonica di linguaggio visivo e di poesia che si traduce in forme e colori; in Valentina Angeli l’immagine affascinante, che evoca e culla i cromatismi in un riaffiorare di emozioni, offre una sovrapposizione tra i messaggi, provenienti dalla realtà che traspare quasi fosse un sogno ed è proposta a livello conscio, e la ricchezza di informazioni che derivano dall’inconscio dall’artista arricchito delle personali esperienze ed emozioni e contenute nella sua memoria a breve e lungo termine.

Nelle opere di Valentina Angeli si scorgono elementi malinconici, che le impediscono di aprirsi pienamente alla vita, ma anche una profondità intellettiva ed un desiderio di dissolvere ogni nebbiolina per cogliere appieno l’istante dell’esistenza. Sono sensazioni che si inseguono nella bruma delle valli delle sue visioni naturalistiche e oniriche che, scaturite dal profondo della sua anima, sono in grado di superare lo spazio-tempo fino a raggiungere una congiunzione cosmica.

L’artista evita qualsiasi tipo di gestualità o inverosimili astrazioni, ma la sua espressività evoca quella realtà viva di sentimento e di poesia che sente in sé; ella mostra l’iridescenza della propria anima in un processo percettivo globale, che coinvolge diversi aspetti cognitivi, emotivi e motivazionali e, se è guidato dalle accezioni attuali, è sempre condizionato però da quelle passate in immagini, pensieri ed emozioni.

Immersi in una suggestione atemporale, si assiste in silenzio al dissolversi dell’anima dell’artista nell’iridescenza sovrapposta alla luce dispersa nel mondo, frantumata nel tempo e nell’universo luminoso in una scia dall’incisivo senso cromatico e dalle diffuse  tonalità.

La pittura di Angeli con queste evanescenti iridescenze ed i soffi di colore esprime al meglio la luce con i suoi vibranti elementi ed il pensiero che è insito. Il conscio e l’inconscio in sintonia totale si fondono nella sua opera e vibrano all’unisono dando origine a intimi messaggi, sensazioni e interpretazioni del reale dall’elevato impatto emotivo e dalla grande carica espressiva con tecniche e percorsi di ricerca personale. Sembra quasi di sentire: “Ed ecco la luce del primo mattino / che viene a liberare la mia iridescenza: / la mia anima si espande / e tutte le sue forme respirano, / per suonare una crescente sinfonia / da sempre conosciuta. / Arcobaleno, ora conducimi / dove so di dover andare.” (Alex N)

Valentina Angeli analizza a fondo la luce, nel tentativo di scoprirne i segreti più nascosti ed ogni suo aspetto sia materiale che spirituale, con una potenza espressiva unica grazie ad un linguaggio visivo dalle sottili gradazioni di luminosità e di cromatismi, fusi impercettibilmente in uno sfumato che rende <privato> il paesaggio e l’atmosfera rilucente di vapori soffusi, di nuvole, di umidità, di foschia grazie a sottilissime luminose velature ed all’effetto dello <sfocamento> e dello schiarimento.

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Angeli Valentina è nata a Collazzone (PG), ma si è trasferita a Terni dove ha conseguito la maturità classica; ha completato i suoi studi laureandosi in Scienze politiche presso l’Università degli Studi di Perugia. Attualmente vive a Terni. Parla Inglese e spagnolo. Per molti anni ha svolto attività imprenditoriale nel settore della elaborazione dati, lasciando poco spazio ai suoi interessi artistici che si rivelavano sotto forme diverse: decorazione di ceramica, decorazione murale, restauro di mobili antichi e pittura.

Il primo approccio importante alla pittura è avvenuto nella Scuola del Maestro Mario Chiocchia, con il quale ha perfeziona la sua tecnica e da allora ha lasciato l’attività di imprenditore per la pittura, diventata il suo principale interesse.

La sua ricerca incessante è quella relativa alla <luce>, non soltanto come elemento cromatico ma soprattutto quale messaggio, elemento metafisico che trasforma la tela in una allegoria della vita di ogni giorno e conferisce al dipinto profondità emotiva. È la luce che fa di un bosco, di un campo coperto di bruma, di uno specchio d’acqua o di un ramo proteso un palpito di vita.

È questa l’emozione che l’artista insegue e vorrebbe raccontare. In questi ultimi anni Valentina Angeli ha partecipato a mostre e concorsi in varie Regioni d’Italia riscuotendo consensi di pubblico e di critica.

Premio Ota, Steven DaLuz Studio, Lillo Turco, 2a classificata sez. figurativa Premio Eureka 2011, Vincitrice assoluta del Premio Internazionale Spoleto Festival Art 2011 – www.angelivalentina.it

Mostre principali

ago ’04, Amelia (TR), Mostra collettiva, Galleria Umbria Arte

set ’04, Terni, Cavour Art

mar ’05, Arrone (TR), Mostra nazionale “dedicato a loro”

mag ’05, Narni (TR), Mostra Collettiva – Galleria Umbria Arte

giu ’05, Amelia (TR), Mostra collettiva – Galleria Umbria Arte

set ’05, Terni, Cavour art

14 set – 9 ott ’06, Sangemini (TR), Mostra personale

15 – 24 set ’06,   Narni (TR),          Settimana dell’artista

25 nov ’06, Amelia (TR), Premio letterario nazionale di poesia

09 – 11 marzo ’07, Viterbo, Vitarte – Galleria Umbria Arte

16 – 30 giu ’07, Gubbio (PG), Collettiva “Parentesi Quadro”

07 – 15 lug ’07, Lipari (ME) “Segni dei cieli, segni dell’uomo” Università per Stranieri di Perugia e Centro Studi e Ricerche di storia e problemi Eoliani, organizzatrice Teresa Rizzo

11 ago ’07, Accadia (FG) “segni dei cieli, segni dell’uomo”

06 – 20 ott ’07, Spello (PG) “segni dei cieli, segni dell’uomo”

08 – 23 mar ’08, TerniMostra collettiva presso la Cappella Gentilizia di Palazzo Gazzoli a cura di Teresa Rizzo

ago – set ’08, Terni, Cavour Art

01/11 – 31/12 ’08, Todi (PG), Galleria Sargeni

02/05 – 25/05 ’09, Torino, L’Umbria incontra il Piemonte Mostra Collettiva a Villa Gualino TO – Galleria Umbria Arte

10 mag ’09, Todi, Una raccolta d’arte contemporanea a cura Dell’Azienda pubblica di servizi alla persona Letizia Veralli, Giulio e Angelo Cortesi.

22/05 – 01/06 ’09, Roma, Contaminazioni d’arte a confronto a cura della Galleria Cassiopea

dic ’09, Perugia, Banca di Mantignana

28 lug – 15 ago ’10, Spoleto (PG),             “Polvere di stelle …. 2” Collettiva organizzata da Galleria Umbria Arte

28 ago – 11 set ’10, Terni, “Sinergie”: Mostra d’arte Contemporanea a cura di “Arte agli Spiazzi”

19 set ’10, Terni, 1° Premio di Estemporanea di Pittura “Lungonera”

24 – 27 set ’10, Spoleto, Spoleto Festival Art 2010

19 dic ’10, Bastia (PG), 1° Premio Concorso Nazionale “Roberto Quacquarini”

25 mar – 10 apr ’11, Terni, Museo Diocesano di Terni ” Rassegna d’Arte Contemporanea” sul tema dell’Annunciazione”

1 mag – 15 mag ’11, Terni, Palazzo Montani Leoni Sede Fondazione Carit

10 mag – 22 mag ’11, Terni, Chiesa del Carmine

25 mag – 27 mag ’11, Roma, Festival Internazionale dell’Arte presso l’Ambasciata della Repubblica dell’Iraq

9 giu ’11, Archivio di Stato di Terni, 2a classificata sez. figurativa Premio Eureka 2011

19 giu – 20 giu ’11, Caserta “Io e il trascendente” Rassegna d’arte Contemporanea nel Chiostro della Basilica Minore di Maria SS:Assunta a S. Maria a Vico (CE)

9 lug ’11, Spoleto (PG) – Mostra degli 11 vincitori assoluti del Premio Internazionale Spoleto Festival Art 2011

17 – 31 lug 11, Torgiano (PG), Mostra personale “Riflessi di luce” presso l’Agriturismo Pian del Tevere a Torgiano (PG)

21 – 24 lug ’11, Rieti Mostra internazionale di pittura “Color Piccanti”

30 lug – 08 ago ’11, Fano (PS), “Rosso Luce Nero Tenebra” Mostra d’arte contemporanea Chiesa di San Michele all’Arco d’Augusto – Fondazione Carifano

06 – 19 ago ’11, Leonessa(RI), Festival Internazionale dell’Arte Leonessa 2011

08 – 20 ago ’11, Macerino di Acquasparta (TR), Mostra personale presso il Villaggio turistico “Fiore”

23 – 9 ott ’11, Museo diocesiano di Terni, Rassegna d’arte Contemporanea organizzata da Eureka Eventi d’Arte

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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