Roma Piazza S.Pietro-L’elezione di Papa FRANCESCO

dal nostro inviato Paolo Pozzuoli

 

Feeling immediato con le migliaia di fedeli in attesa in P.zza S.
Pietro, in via della Concialiazione, nelle altre strade adiacenti e
con i milioni sparsi in tutto il mondo intenti a seguire
l'<evento> speciale davanti alle TV e, assorti, ad
ascoltare attraverso le varie frequenze radio. L’espressione del
volto sorridente, rassicurante, ha immediatamente infuso amore,
trasmesso speranza e contribuito a superare l’incredulita’, lo
stupore ed il momento di perplessita’ sorti nell’immediatezza
dell’annuncio ‘Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam,
Georgium Marium Bergoglio. Sibi imposuit nomen Franciscus Primus’
pronunciato dal Cardinale Jean-Louis Tauran. E la figura del neo
Vescovo della Citta’ eterna, Pastore della Chiesa di Roma e
Vicario di Cristo in terra, e’ stata immediatamente rapita da
tutti e subito scolpita nei cuori e nelle menti di ciascuno. Il
saluto,poi, ha fatto il resto. ‘Fratelli e sorelle … buona sera.
… i miei fratelli Cardinali sono andati a prendere il Vescovo di
Roma quasi alla fine del mondo … preghiamo insieme per il nostro
Vescovo Emerito, Benedetto XVI, perche’ il Signore Lo benedica e la
Madonna Lo custodisca … cominciamo insieme questo cammino pregando
reciprocamente … vi chiedo il favore di pregare per me … domani mi
rechero’ in Santa Maria Maggiore a pregare la Madonna perche’
custodisca la Citta’ di Roma … e, dopo la benedizione Urbi et
Orbi, …buona (… gli stava ‘scappando’ in spagnolo)notte e
buon riposo’ semplice ed affettuoso, tipico – come dire – della
gente che, avendo qui da noi le radici, non ha dimenticato, non
dimentica e difficilmente dimentichera’, nonostante le invidiabili
‘carriere’, le proprie origini, il suolo natio dei propri
genitori e degli avi, fisicamente sconosciuti, ma vivi nella memoria e
ricordati per quanto appreso dai ‘racconti’, dagli aneddoti,
da tanti piccoli particolari. Ancora, con essi, i ceppi familiari –
gli antichi fuochi – sicche’ mai risulta reciso, nonostante la
lontananza, la lunga distanza fra i due continenti, l’invisibile
cordone ombelicale che li lega, ha contemporaneamente evidenziato la
Sua mitezza d’animo e suggellato, con l’incontenibile
esplosione di gioia, l’inconsueto primo incontro serale. Dalle ore
20.12 di mercoledi’, Jorge Mario Bergoglio e’ Papa
Francesco . Ieri mattina, alle ore 8.06, si e’ recato nella
Basilica di Santa Maria Maggiore e, raggiunta la Cappella Paolina,
fino alle ore 8.27,si e’ raccolto in preghiera davanti
all’altare della MADONNA SALUS POPULI ROMANI. L’elezione al
soglio pontificio del Cardinale Bergoglio e’ stata – come recepito
– una ‘sorpresa’ che ha sovvertito i pronostici della vigilia
e sconfessato i cosiddetti ‘vaticanisti’, ovvero quanti sono
bene introdotti nelle ‘segrete stanze’ e possono contare su
interessanti ‘frequentazioni’ i quali davano papabili una
ristretta rosa di porporati e fra essi il Cardinale brasiliano
Scherer. E’ chiaro che non sono stati colti dei segni
significativi quali il ‘ritiro’ di Papa Francesco I pro Papa
Benedetto XVI nel corso del precedente Conclave ed il particolare di
essere l’unico rappresentante di un Ordine, i Gesuiti, che mai in
passato avevano espresso un Pontefice. Altri segni sono stati
rimarcati – come dire – con il senno di poi. Invero, non e’ da
ritenere del tutto ‘pittoresco’ quel personaggio che fin dalle
prime ore di lunedi’ scorso stazionava in Piazza S. Pietro
esibendo un tableau con sopra scritto ‘PAPA FRANCESCO I’.

Concludendo, le nostre modeste intuizioni ci
spingevano a dare per ‘favoriti’ altri porporati delle
Americhe con la consequenziale esclusione di ogni Cardinale del
vecchio continente. Non va pero’ trascurato che il secondo giorno
del Conclave, mercoledi’, e’ detto – se non andiamo errati e,
in tal caso, ci prostriamo chiedendo umilmente perdono – il giorno del
‘diavolo’. Paolo Pozzuoli

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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