S. MARIA A VICO. AL CHIOSTRO DELLA BASILICA DEDICATA A MARIA SS. ASSUNTA, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, ON. DOMENICO ZINZI, NELL’INAUGURARE LA MOSTRA DELLE OPERE DI MONS. FRANCESCO MARIA PERROTTA, HA ASSUNTO L’IMPEGNO A PROMUOVERE ‘LA CULTURA – GRANDE RICCHEZZA – PER RILANCIARE QUESTA TERRA, QUESTA PROVINCIA’.

 

Bella e di particolare interesse l’iniziativa della Provincia di Caserta, dei Comuni di Arienzo, Cervino, Santa Maria a Vico e S. Felice a Cancello, delle Pro-loco e del Club Unesco di Caserta finalizzata a celebrare Mons. Francesco Maria Perrotta … qualche giorno dopo il compimento dell’ottantesimo compleanno mettendone in mostra le opere realizzate ed alla presentazione del libro Suessula  curato da Marina Montano. Il tutto, presenti l’on. Domenico Zinzi, Presidente della Provincia, Carlo Puoti, Assessore provinciale al Turismo ed alle Attività Produttive, i sindaci di Arienzo, Giuseppe Medici, di San Felice a Cancello, Emilio Nuzzo, di Santa Maria a Vico, Aniello Piscitelli, e facente funzioni di Cervino, Biagio Di Nuzzo, con gli interventi della dott.ssa Adele Campanelli, Soprintendente per i Beni Archeologici di Caserta, Salerno, Avellino e Benevento, del prof. Carlo Rescigno, famoso archeologo che ci viene invidiato da altri Paesi, dell’arch. Mariano Nuzzo, Ricercatore presso la S.U.N., del prof. Aniello Montano, Ordinario di Filosofia presso l’Università di Salerno, ed il coordinamento dotto e brioso della prof. Jolanda Capriglione, nella duplice veste di Docente di Estetica presso la S.U.N. e di Presidente del Club Unesco, s’è svolto in Santa Maria a Vico presso una splendida sala del Chiostro della Basilica dedicata a Maria SS. Assunta impreziosita da stupendi affreschi dell’eccellente scuola pittorica partenopea. Ancora assente per impegni della sua missione S. E. Mons. Giovanni Rinaldi, Vescovo di Acerra, rappresentato dal prof. Gennaro Niola, Direttore del Museo di Acerra, prima latore dei saluti, degli auguri a don Ciccio ‘per l’anniversario e perché continui la sua opera’, del ‘compiacimento per l’attività dei sindaci del territorio’, del ‘rammarico perché era un’occasione che vede un’intera parte della Diocesi che si identifica con un sacerdote della Diocesi’, indi, a titolo personale, dopo aver parlato dell’antico, profondo legame con don Ciccio, ‘sacerdote della cultura’, essenzialmente ‘promotore culturale’, della sua squisita sensibilità, e rivolto a don Ciccio parole augurali e di ringraziamento, ha esortato tutti a seguirlo. Affascinanti e stimolanti gli interventi di tutti i relatori a partire dal Presidente Zinzi il quale, nel sottolineare che ‘la nostra Provincia ha una grande storia, una grande identità culturale; questi incontri, dunque, si devono tradurre nella grande occasione per superare e cancellare quel marchio che ci hanno cucito addosso promuovendo delle iniziative che possano cancellare queste brutture’, ha ringraziato don Ciccio per avergli ‘offerto, con la mostra, di penetrare nella sua storia culturale e di aver tracciato la strada da seguire’, ha comunicato la ‘prossima l’apertura del Museo Campano, uno dei più importanti d’Europa’, annunciato di ‘poter completare il locale teatro entro la fine di quest’anno ed affidarlo ad un grande direttore artistico per poter presentare una grande stagione teatrale con programmi di grande prestigio’ ed assunto l’impegno a promuovere ‘la cultura – grande ricchezza – per rilanciare questa terra, questa provincia’. La Soprintendente Adele Campanelli, dopo aver brevemente riferito sui ‘lavori in corso nel territorio; lavoriamo gratis, non ci fermiamo mai’, ha esternato il suo bel sogno: recuperare dai tanti Musei tutto il materiale di questo territorio e riportarlo qui sia perché ci appartiene sia perché serve per farci conoscere le nostre radici’. È poi intervenuto l’archeologo Carlo Rescigno che ha evidenziato com’è ‘ardua la ricerca per ricostruire un passato con il quale riannodarci; ricostruire una storia passata e venire in contatto con don Ciccio significa fare conoscenza di un mondo che ci appassiona e che è tutto da scoprire; è necessario ed indispensabile aprire gli archivi del passato e portare alla luce un patrimonio sconosciuto chiuso ed abbandonato nei  magazzini, tutto da recuperare per essere studiato, renderlo noto, per comunicare una storia in modo semplice’. Mariano Nuzzo ha effettuato un’ampia esposizione della storia e dei beni architettonici del territorio e del loro recupero. Infine, Aniello Montano, una volta focalizzato l’attenzione dei presenti risaltando l’impegno di don Ciccio, ‘amante della buona cultura, non letta, ma prodotta in prima persona, esempio di studioso unico, impegnato nella ricerca senza cedimenti, e se oggi parliamo di questa Valle lo dobbiamo a don Ciccio’, è passato alla presentazione del libro Suessula. Un’opera di assoluto interesse proprio come il territorio. ‘Su questa Suessula’ – ha precisato Montano cui attestiamo estremo merito e totale credibilità (… non è stato, infatti, possibile visionare il libro in quanto nessuna copia è stata portata in sala) – ‘va speso molto in studi, ricerche e recupero perché potrebbe venir fuori una nuova Pompei’. Poi ha continuato soffermandosi sulla copertina, una fotografia che risale all’anno 1910 ed analizzando i vari capitoli che evidenziano storia e protagonisti. Restano però le cose che don Ciccio avrebbe tanto voluto dire, ma non ha potuto, al Presidente Zinzi, costretto ad anticipare l’inaugurazione della mostra avendo altro impegno in agenda. Messaggio che don Ciccio ha affidato a noi con la speranza che il Presidente Zinzi, stuzzicato dalla curiosità, possa prenderlo nella giusta considerazione. Ebbene, don Ciccio, nel ricordare che quest’anno cade il 200entesimo anniversario della istituzione delle ‘Statistiche murattiane’, opera di grande importanza, di particolare interesse, in quanto evidenziava la presenza di monti, colline, fiumi, ruscelli, valloni, animali stanziali e volatili, arti, mestieri, professioni, colture, prodotti, mezzi, attrezzi, utensili, stoffe, attività commerciali, industriali, il tenore di vita della gente dei vari circondari, intende procedere ad una rivisitazione per un confronto, una messa in parallelo con quanto oggi rimane: trasformato, rinnovato o del tutto eliminato.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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