Sale il rischio ambientale, ritrovato corpo nella Concordia

Fonte Virgilio

Il contenuto della cassaforte di Schettino sarà consegnato agli inquirenti. Bilancio morti sale a 12, 20 i dispersi

Pubblicato il 21/01/2012 da TMNews

Sale il rischio ambientale, ritrovato corpo nella Concordia

Isola del Giglio (Gr), 21 gen. (TMNews) – Di fronte al relitto del Giglio, l’ansia cresce per il rischio ambientale mentre diventa sempre più pericoloso ricercare i corpi dei 20 dispersi nella Costa Concordia, nonostante sia stato trovato oggi il corpo di una donna. Intanto è stata aperta la cassaforte del comandante Francesco Schettino che servirà per fare luce sul capitano della Concordia affondata nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 gennaio nelle acque dell’isola del Giglio. La Procura di Grosseto ha fatto ricorso contro i domiciliari a Schettino per il naufragio. Sempre sul fronte giudiziario sono stati recuperati gli hard disk con i video delle telecamere piazzate nella plancia della nave che saranno utili per stabilire cosa è accaduto nei minuti a ridosso della collisione con lo scoglio e nelle fasi successive. RITROVATO UN CORPO – Un corpo di donna è stato ritrovato all’interno della Costa Concordia, nel quinto ponte, dove sono entrati i palombari della Marina militare. Sono dunque adesso 12 le vittime recuperate dalla nave (non tutte identificate) e rimangono 20 i dispersi a una settimana dalla tragedia che ha portato l’enorme nave della Costa Crociere con oltre 4.000 persone a bordo a arenarsi all’Isola del Giglio. IL RISCHIO AMBIENTALE – Continuare a cercare i dispersi, con operazioni sempre ad alto rischio per i sommozzatori impegnati in quella che definiscono “una trappola”, è “una priorità” che sarà difficilmente compatibile con le operazioni per asportare il carburante, pari a 2400 tonnellate dalla nave naufragata. Il Capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha espresso oggi al comitato scientifico la richiesta di “verificare se sia possibile la sovrapposizione delle due azioni” mentre tra i tecnici della Smit and Savage trapela l’impazienza di dare il via al complicato intervento sulle 23 cisterne che minacciano la costa dell’Arcipelago toscano. APERTA CASSAFORTE DI SCHETTINO – E’ stata finalmente aperta la cassaforte del comandante Francesco Schettino. I sommozzatori dei carabinieri l’avevano giù raggiunta due giorni fa ma avevano incontrato difficoltà tecniche per aprirla. Oggi si apprende, invece, che la cassaforte è stata aperta e il contenuto sarà consegnato alla Procura di Grosseto che aveva disposto questa perquisizione nell’ambito dell’inchiesta sulle cause del naufragio. RICORSO AL RIESAME CONTRO I DOMICILIARI – I magistrati inquirenti hanno presentato questa mattina richiesta di appello al tribunale del Riesame di Firenze, ribadendo la convinzione dei timori circa il pericolo di fuga e inquinamento delle prove da parte del comandante della nave Costa Concordia naufragata all’isola del Giglio una settimana fa. L’HARD DISK COI VIDEO DALLA PLANCIA – All’interno della nave vanno intanto avanti le perlustrazioni finalizzate all’inchiesta giudiziaria. E’ stato recuperato l’hard disk con i video filmati dalle telecamere di bordo. Quanto ai possibili dispersi all’interno del relitto, gli speleo-sub, specializzati nelle parti più profonde (erano scesi fino a 18 metri) hanno annunciato di aver esaurito la propria parte nelle operazioni. Comunque stamani si stanno aprendo nuovi varchi, all’altezza del ponte 5, per fare strada agli uomini della marina militare. Il mare è calmo, il cielo è sereno e la nave non sta facendo registrare oscillazioni. LA CINTURA PER ASSORBIRE IL CARBURANTE – E’ stata inoltre completata la posa della cintura assorbente intorno alla Costa Concordia, naufragata davanti all’isola del Giglio, per limitare i danni nel caso di una perdita di combustibile. L’operazione, che si chiama ‘Bunker’, è stata eseguita dalla società olandese Smit and Salvage, che deve recuperare le 2400 tonnellate di carburante, contenuto in 23 cisterne. La cintura di panne assorbenti è formata da tre cerchi concentrici. La fase successiva vedrà impegnata il pontile ‘Meloria’ della società Neri, mentre sono pronte ad arrivare al Giglio le navi-cisterna che dovranno via via accogliere il combustibile aspirato. A presidiare la Costa Concordia c’è anche la nave della marina militare Orione, che è in grado di separare gli idrocarburi dall’acqua. “SCHETTINO PIANGEVA COME UN BAMBINO” – Il cappellano della Costa Concordia, padre Raffaele Malena, in una intervista in esclusiva al giornale francese Famille Chrétienne, racconta la sua versione dei fatti, sottolineando che “i suoi ragazzi”, i membri dell’equipaggio che fino all’ultimo sono rimasti al loro posto, sono “degli eroi”. Intorno alle 2.30 ha incontrato il comandante Francesco Schettino: “Ho parlato con lui, mi ha abbracciato per un quarto d’ora e piangeva come un bambino”, ha raccontato. COSTA NON ESCLUDE ALTRE DEVIAZIONI ROTTE – E’ possibile che altri comandanti di navi della Costa Crociere abbiano deviato dalle rotte prestabilite, all’insaputa della compagnia, nella zona che ha interessato il naufragio della nave da crociera Costa Concordia. Lo ha ammesso, in un’intervista al Financial Times pubblicata sulla prima pagina del quotidiano londinese, lo stesso amministratore delegato della Costa, Pier Luigi Foschi. “E’ possibile che lo abbiano fatto senza che lo sapessimo ed è quello che (il comandante della Concordia) ha fatto”. SCHETTINO ALLA COSTA: “HO FATTO UN GUAIO” – “C’è stato un contatto con il fondale. Ho fatto un guaio”. Lo disse Schettino, durante la prima telefonata a Costa Crociere subito dopo la collisione che ha poi portato al naufragio della nave nelle acque dell’Isola del Giglio. Lo ha riferito lo stesso Schettino nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip Valeria Montesarchio. Se questa versione fosse confermata, Schettino si sarebbe subito reso conto della gravità della situazione e non l’avrebbe minimizzata almeno parlando con la compagnia, mentre nelle telefonate con la capitaneria inizialmente dalla nave si insisteva che il problema era solo un blackout elettrico. Int4

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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