SAN MARCO EVANGELISTA – Gli allievi di quindici anni della Virtus San Marco aggrediti a Sarno a calci e pugni

L'allenatore Fiore Marro a Sarno poco prima della partita

Squadra della Virtus San Marco prima della partita a Sarno

 

Nunzio De Pinto

 

Sabato scorsa sul campo di calcio di Sarno è stata scritta una delle peggiori pagine sportive di cui sono rimasti vittime giovani di quindici anni di San Marco Evangelista e di San Nicola La Strada che giocano nella squadra di calcio della Virtus San Marco. “Noi della Virtus San Marco” – ha affermato l’imprenditore sannicolese Fiore Marro, allenatore dei giovanissimi allievi, parafrasando Carlo Levi ed il suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli” – “abbiamo avuto invece la sventura di scoprire che forse Cristo si è fermato molto prima di Eboli, sempre nel salernitano ma nei pressi di Sarno, visto ciò che ci è accaduto sabato 7 gennaio scorso, in occasione dell’incontro di calcio, tra gli allievi della nostra squadra e quelli della Domus Miki Sarno, tenutosi allo stadio Viscardi, nei pressi della località Lavorate. I miei ragazzi, tutti giovani di 15/16 anni siamo rimasti vittima di una violenta aggressione senza alcuna ragione” – ha aggiunto Marro che ha preannunciato ricorso agli Organismi Federali – “visto che a giocare l’incontro c’eravamo noi che siamo penultimi in classifica e loro, invece, che sono ultimissimi a 0 punti. Per tutto il match i ragazzi della Domus non hanno fatto altro che tirare pugni, calci e spintoni, esortati dal pubblico che alla fine si è reso protagonista della giornata. Nonostante il risultato a favore, a meno di un quarto d’ora dalla fine, in vantaggio per 1 a 0” – ha aggiunto l’imprenditore sannicolese con la passione per il calcio – “i padroni di casa su un fallo di linea che il direttore di gara ha dato a nostro favore, si sono scatenati malmenando un nostro calciatore in maniera aberrante. Al tentativo di sedare l’aggressione da parte di un altro nostro giovane atleta, in 4 gli si sono catapultati addosso, spingendolo verso la rete che divideva il campo dagli spalti. A quel punto è entrato in scena il pubblico, che sceso dalle tribune, si è scagliato sul malcapitato, tenuto fermo dai calciatori della Domus, per colpirlo violentemente, al punto da procurargli una fuoruscita di sangue dal naso oltre ad un ematoma ad uno zigomo ed escoriazioni varie. Ad ogni tentativo di sedare la rissa, che tra l’altro era a senso unico, corrispondeva l’inizio di un altro focolaio, fino al momento in cui l’arbitro, resosi conto dell’impossibilità di proseguire la partita, fischiava la fine della gare con largo anticipo. Il parapiglia cretosi subito dopo negli spogliatoi” – ha tenuto a precisare Marro – “è stato un qualcosa da film western, con personaggi di tutte le risme che sono piombati minacciosi nello nostro spogliatoio. Spintoni, minacce, tra cui quella di non uscire dagli spogliatoi perché la gente del luogo ci stava aspettando anche con catene per proseguire l’aggressione, a detta di uno dei tanti intrusi. Tutto ciò mi ha indotto e costretto a chiamare la polizia locale” – ha proseguito Marro – “che alla fine si è davvero dimostrata degna del luogo in questione: alla nostra domanda di soccorso mi è stato domandato da una voce femminile: “Ci sono feriti? I tifosi hanno invaso il campo?”. Alla mia risposta di diniego e specificando che la mia era solo una chiamata di messa in sicurezza per i ragazzi, da sottolineare minorenni, la replica è stata un laconico “Stiamo arrivando!”. Ad oggi lunedì 9 gennaio non c’è traccia di poliziotti fuori al campo in questione. Personalmente credevo, sbagliando, che la stagione del tifo e delle società di calcio violente fosse un ricordo lontano, di quando io calcavo i campi di gioco trent’anni e passa fa, quando avevo la stessa età dei ragazzi che alleno oggi, ma ho dovuto purtroppo constatare che alcune sacche di violenza non sono ancora giunte ad un livello sportivo almeno normale, anzi, è in corso un involuzione altamente pericolosa. Sarebbe il caso di evitare di far iscrivere ad un campionato così prestigioso, come quello degli allievi regionali” – ha, infine concluso Marro – “organizzazioni calcistiche tipo quella affrontata sabato scorso a Sarno che più che dedicarsi al calcio si dedicano a dare calci. Questo è il mio appello alla FIGC”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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