SAN NICOLA LA STRADA – Acqua all’arsenico, Tiscione (La Rosa per l’Italia) chiede chiarimenti e controlli a campione

 

 

di Nunzio De Pinto

La scorsa settimana è scoppiata in città l’emergenza acqua all’arsenico nel Comune di San Nicola La Strada, tanto che il sindaco Angelo Antonio Pascariello, con apposita Ordinanza vieta l’uso dell’acqua dei pozzi siti nell’area Saint Gobain. “Quali sono questi pozzi nell’area Saint Gobain?” – è quanto chiede l’ex sindaco Nicola Tiscione, ora esponente de “La Rosa per l’Italia – “E qual’è, anzi, quanto è estesa l’area Saint Gobain? Il comunicato stampa diffuso dall’Amministrazione è forzatamente lacunoso, l’area in questione parte daVia Appia, percorre Via Paul Harris, area interessata da cospicui insediamenti abitativi di nuovissima costruzione e giunge sino a Caserta. Quali sono questi pozzi, sono stati fatte indagini nelle falde acquifere sottostanti ? E per il resto del paese ?”. Insomma, il professore Tiscione, che sta promuovendo anche il referendum contro la privatizzazione dell’acqua pubblica, chiede maggiore chiarezza all’Amministrazione comunale. “Ne va della salute della cittadinanza.  Mi dispiace vedere che su questo tema, sia i consiglieri di maggioranza, ma, a maggior ragione da parte dei consiglieri di opposizione, tutti tacciono, nessuno ha detto nulla, nessuno ha chiesto chiarimenti al sindaco, come se essi stessi non rappresentassero i cittadini sannicolesi”. Ricordiamo che il sindaco Pascariello – secondo quanto scritto in una nota proveniente dal palazzo municipale – “facendo seguito alla nota dell’ARPAC trasmessa dalla Provincia e dalla Prefettura, relativa agli esiti delle analisi effettuate sui campioni delle acque sotterranee prelevati dai pozzi ubicati nell’area ex Saint Gobain, che eccedono i limiti di legge per quanto riguarda la concentrazione di arsenico e di metalli tossici, con grave pericolo per la salute pubblica (leggi tumori, ndr.), ha vietato l’uso dell’acqua emunta dai pozzi siti nell’area ex Saint Gobain e zone limitrofe per uso irriguo e per qualsiasi altro uso, a salvaguardia della salute pubblica. Nel contempo” – proseguiva la nota – “il primo cittadino sannicolese, a seguito delle diverse lamentele dei cittadini circa la diversa qualità dell’acqua erogata (temperatura, sapore e colore, rispetto a quella precedentemente erogata, nonché un notevole calo di pressione), ha anche inviato una richiesta alla Regione Campania (Gestione Acquedotto ex Casmez e Servizio Acquedotto) e per conoscenza all’Azienda Sanitaria Locale CE/1 – Distretto 25 di Caserta, per chiedere notizie al riguardo e per conoscere quando si tornerà alla normalità”. Per la verità erano da giorni che molti cittadini si lamentavano della diversa colorazione e qualità dell’acqua per uso alimentare. Anzi, un residente del Parco dei Cedri, che vuole rimanere anonimo, ha prelevato un campione d’acqua dal rubinetto e, a spese proprie, lo ha fatto analizzare. Dall’esito delle analisi si è accorto che i valori indicati nell’analisi erano molto al di sopra dei limiti di legge. Ecco, allora, che le richieste avanzate dal professore Tiscione sono legittime e copre un colpevole silenzio dei partiti di opposizione.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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