SAN NICOLA LA STRADA-Beni culturali abbandonati a se stessi, i cittadini evidenziano lo stato di degrado della fontana borbonica di via Santa Croce

 

Nunzio De Pinto

FONTANA BORBONICA DI VIA SANTA CROCE

SAN NICOLA LA STRADA – In Italia i beni artistici e culturali soffrono, da sempre, di una pervicacia miopia delle istituzioni a qualsiasi livello. Basta, ad esempio, pensare a ciò che sta succedendo al sito archeologico di Pompei, dove le mura si stanno sbriciolando una ad una per mancanza di restauri. Qualcosa di simile, certo non all’altezza degli scavi di Pompei, sta accadendo anche a San Nicola la Strada dove, grazie al blog facebook dal titolo: “Quelli che amano San Nicola La Strada” ha evidenziato lo scarso interesse per la cultura e la storia della Città. Infatti, è stata postata in data 30 marzo 2013, una foto dove si denota lo stato di degrado in cui versa la nota fontana borbonica di via Santa Croce di fronte all’Agenzia della Posta, seguita da un accorato appello di un cittadino sannicolese che sottolinea lo scarso interesse per la cultura e la nostra storia. Questa fontana risale all’epoca borbonica, ristrutturata nel 1996 e lasciata di nuovo li nell’abbandono totale. Le amministrazioni passano, la gente passa, ma quello che rimane sono i beni che abbiamo e che non devono essere abbandonati nel degrado più totale.  A questo post sono seguiti innumerevoli commenti che confermano e sottolineano la situazione attuale, in cui versa l’opera borbonica in particolare il degrado dell’intonaco con rigonfiamenti e distacchi, vandaliche scritte con bombolette spray, erbacce e addirittura sversamenti di spazzatura all’interno della stessa e per finire i  paletti in ghisa che la proteggevano  sono stati completamente rimossi per far spazio ad un pseudo-parcheggio di auto visto la vicinanza dell’ufficio postale. È da precisare che la fontana in questione rappresenta un vera e propria testimonianza storica della città di San Nicola la Strada, infatti essa è stata realizzata nel 1851 dall’arch. Domenico Rossi su ordine del Re, così come riportato nella lettera indirizzata dallo stesso architetto all’intendente della provincia di Caserta in data 24 luglio 1851 nella quale motivava la scelta del sito. La costruzione della fontana è una traccia di notevole espressione sociale della dinastia borbonica. Infatti, le prime popolazioni indigene usufruivano dell’acqua sgorgante dai pozzi scavati nella roccia tufacea, mentre con la fontana potevano usufruire della prima acqua potabile della storia. Dopo il restauro del 1996 la fontana è stata completamente abbandonata a se stessa. A tal proposito, si spera che l’amministrazione nella persona del Sindaco Pasquale Delli Paoli possa prendere a cuore la vicenda della fontana borbonica e dare nei prossimi giorni una risposta immediata affinché sia tutelato e salvaguardato il nostro patrimonio storico-artistico, considerato che ripristinare lo stato della fontana costerebbe pochi euro.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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