SAN NICOLA LA STRADA -Con il federalismo al comune ci sarà un taglio di 418mila euro, pari meno 10,99%

 

di Nunzio De Pinto

Napolitano Giorgio

 

 Si infiamma il dibattito in città sui costi del federalismo e lo stop venuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è servito per far comprendere meglio ai cittadini la portata, rivoluzionaria, del provvedimento che la Lega, principalmente, vuole far approvare al più presto. Anche la città di San Nicola La Strada, come del resto tutti i 551 comuni della Campania, subirà dei notevoli ribassi sui trasferimenti statali, circa 418.000 euro in meno. La somma viene fuori dallo studio depositato in commissione Finanze di Montecitorio elaborato dal deputato del Pd casertano Stefano Graziano sui costi del federalismo e sui tagli imposti alle amministrazioni locali. Tali tagli  spingono i partiti ad un’analisi attenta sulle modalità di gestione delle risorse pubbliche e sulla previsione di spesa per alcuni servizi ai cittadini. Secondo lo studio “…Caserta e la sua provincia perdono il 39,8 per cento di risorse, la Campania oltre il 50 per cento. Numeri disastrosi, che significano per i cittadini meno servizi e più tasse locali”.  Sempre secondo lo studio, alla città di San Nicola La Strada sarebbero andati, come trasferimenti statali 3.806.305,69 euro, mentre il totale delle imposte devolute al Comune dal federalismo ammonterebbe a 3.388.165 euro. Dunque, facendo i raffronti San Nicola La Strada avrebbe ben 418.140 euro in meno. E come recuperare questi soldi è la principale preoccupazione dei candidati sindaci che si contenderanno lo “scranno” di primo cittadino. Infatti, far quadrare i conti per l’anno in corso ed i prossimi, senza aumentare le tasse, ma, soprattutto, senza far diminuire il livello di “welfare” che sinora è stato garantito a tutta la cittadinanza, non sarà affatto un’impresa facile. E sarà ancora più difficile farlo “digerire” agli oltre settemila capi famiglia sannicolesi che già ora pagano, fra l’altro, una T.I.A. (tariffa di igiene ambientale) fra le più alte senza avere in cambio un migliore servizio. Come al solito, saranno i giovani soprattutto a pagare lo sfascio di un federalismo che non tiene affatto conto della solidarietà, che non tende la mano a chi sta indietro, anzi lo penalizza e lo colpevolizza, facendo pagare di più a un territorio che già sconta gravi ritardi e deve affrontare serie problematiche sociali ed economiche. E dunque appare chiaro sin d’ora come il tema delle risorse e dei trasferimenti statali diventerà nelle prossime settimane centrale per tutti i partiti che a San Nicola saranno chiamati al voto il prossimo 15 maggio (data non ancora ufficializzata da Maroni, ma che resta la più probabile). A soffrire di più, secondo lo studio di Graziano, saranno soprattutto i piccoli comuni. Dal nuovo assetto delle entrate comunali previsto dal federalismo fiscale emerge un calo diffuso per i piccoli centri: nel confronto tra il 2010 e il 2014 (anno in cui la riforma dovrebbe entrare in vigore) i Comuni fino a 5000 abitanti avranno a disposizione il 17% in meno di risorse, pari a 69 euro a persona. Il problema maggiore oggi è la modalità con la quale l’ente locale gestisce e pianifica le risorse. Bisogna, in definitiva, evitare gli sprechi di risorse pubbliche e nel contempo garantire i servizi ai cittadini.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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