SANTA MARIA CAPUA VETERE. CONVEGNO DEDICATO A SALVO D’ACQUISTO

CONCLUSO PRESSO L’ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE “LEONARDO DA VINCI” PRESIEDUTO DAL PROF. MICHELE VIGLIOTTI IL CONVEGNO DEDICATO A SALVO D’ACQUISTO “IL CARABINIERE EROE VITA E MORTE D’UNO SCUGNIZZO NAPOLETANO”.

di Paolo Pozzuoli

Un altro capitolo, il 4° della serie dopo Carlo Santagata, Ugo de Carolis e don Peppe Diana, bellissimo, titolato “Il carabiniere eroe vita e morte d’uno scugnizzo napoletano”, dedicato a Salvo d’Acquisto, scritto dallo stesso editore, l’Istituto Tecnico Commerciale Statale “Leonardo da Vinci” in Santa Maria Capua Vetere egregiamente presieduto dal prof. Michele Vigliotti, perfettamente illustrato e commentato in modo pregevole e particolareggiato da relatori del calibro di don Franco Galeone, salesiano, filosofo e docente di letteratura ebraica, e del Comandante la Compagnia dei Carabinieri di S. Maria C. V., Capitano Vincenzo Carpino, è andato ad arricchire il libro, ancora aperto, sulla storia della nostra meravigliosa e bistrattata terra che, nonostante tutto, ha sempre dato eccellenti frutti. È la storia di una terra e degli eroi che ha espresso che è stata riaccesa e portata all’attenzione dei ragazzi dell’I.T.C. Statale “L. da Vinci” che hanno affollato l’Aula Magna dove non è passata inosservata la presenza della dott.ssa Rosaria Fazio e del prof. Luigi Tescione. In questa ottica è stato collocato l’incontro con il “giovane eroe del Sud, quel Salvo d’Acquisto vicebrigadiere dei carabinieri, che offrì la sua giovane vita per salvare ostaggi innocenti dalla fucilazione; Salvo è beato in Paradiso, la chiesa ed il popolo napoletano lo vogliono santo; figlio di una terra bella e sfortunata, in un momento di tragedia nazionale, non volle tradire la sua divisa e le sue convinzioni ma ha tanto da dire al nostro tempo trepido e senza fedi: la coerenza, il sacrificio spinto fino al gesto estremo della rinuncia alla vita per amore degli altri, sono gesti degni di un santo; a questo Papa che sta ponendo sugli altari tanti meritevoli pretini e suorine chiediamo con forza che elevi al più presto agli onori supremi degli altari Salvo d’Acquisto, il carabiniere eroe”. Un incontro iniziato con l’Inno d’Italia, la presentazione dell’Assessore Provinciale alla Cultura, dott.ssa Franca Cosima Cincotti, e dei relatori da parte del preside Vigliotti che ha illustrato, con dovizia di particolari, “il momento storico all’interno della seconda guerra mondiale – un’Italia avviata allo sfacelo, il fascismo al tramonto, i Carabinieri sempre dalla parte della gente per tutelarla – che, con ‘il re vigliacco che lascia il suolo, l’esercito senza ordini che si sciolse come neve al sole’, raggiunse l’acme della codardia e con Salvo D’Acquisto, 22 anni, (‘cercò di tutelare con la bonomia napoletana l’arroganza tedesca’), l’acme del sacrificio umano (innocente – “uommene comm’ ‘a tte so’ rare” – immolò la propria vita per salvare quella di 22 persone, parimenti innocenti)”. Il sacrificio di Salvo D’Acquisto, riportato sulle immagini del filmato, mirabilmente interpretato da Massimo Ranieri, che scorrevano sullo schermo suscitando nei presenti emozioni, sensazioni, brividi, non è servito a chi, appena due settimane dopo ed a pochi chilometri di distanza, colpevole per aver ammazzato un tedesco e ferito un secondo, salvò la propria vita … ma, 54 innocenti furono barbaramente trucidati dai tedeschi. Subito dopo l’Assessore Cincotti ha ringraziato il preside “che ha avuto la sensibilità di farci vedere il filmato” consentendo ai “ragazzi, nostra anima e nostro futuro, di imparare qualcosa di umanesimo”. Quindi, don Franco Galeone, testimone del nostro tempo,  “prete ed insegnante, due professioni più belle assieme a quelle del medico” che ha ricordato Salvo D’Acquisto “gloria del popolo italiano e dell’Arma dei Carabinieri, la Fedelissima, una gloria della terra campana di cui si dice tanto bene e tanto male, e poi un po’ di noi salesiani cresciuti nell’oratorio di Napoli”. Insomma, niente di particolare, niente di inedito sul periodo salesiano di Salvo D’Acquisto. “Soltanto” una lezione, di grande intensità, frutto di un lungo lavoro di ricerca costantemente rivisto e  approfondito, ma soprattutto costellata di tante significative testimonianze, tanti ricordi, tanti flash, tanti episodi, tanti momenti vissuti all’interno della sua famiglia con i suoi cari, raccolta nelle stupende pagine del libro ‘Un PRETE … sto per educare raccontando’ che si staglia negli insegnamenti di don Bosco, fondati sull’amore, sulla famiglia, sulla scuola, sull’educazione. “Nessuno di noi è superfluo” – sostiene don Franco – “ma tutti, vivere ‘bene’ la quotidianità, senza cioè fare grandi cose, possiamo essere santi in paradiso ed imitare Salvo D’Acquisto in terra”. Una delle due vite che è stata donata ad ogni persona, la terrena, è parallela a quella di un’altra. E ciascuna va avanti per conto proprio senza incontrarsi mai pur avendo una matrice in comune. Sono tuttavia destinate ad incontrarsi direttamente nell’altra vita laddove si è ben operato nella precedente ed accostate in terra a cura di chi rimane che ha potuto e saputo apprezzarne ed elogiarne opere e comportamenti. Era un bambino don Franco quando, costretto ad affrontare ‘con la valigia di cartone’ il viaggio Taranto-Milano-Taranto (andata, età di 5/6 anni, e ritorno, età 10/11 anni) ed a subire la permanenza a Milano, da scolaro, cominciò a districarsi nel contesto di un’Italia da ricostruire esteriormente attraverso la ristrutturazione di edifici bombardati e la riedificazione di altri, interiormente con il rinnovo delle coscienze dei cittadini, psicologicamente mediante l’abbattimento delle divisioni esistenti fra nord-sud: condensate in lui, le qualità dell’ambasciatore in erba, dell’ideale mediatore baby fra Sud e Nord. Don Franco ha riscosso, infine, gli applausi ed i ringraziamenti dei presenti, attenti ed interessati, pronunziando “a) C’è una terra dei vivi e una terra dei morti: il ponte è l’amore. Perciò amate! b) Avete il pennello. Avete i colori. Dipingete il paradiso ed entrateci! c) Dio ci ha dato il viso, voi metteteci il sorriso. Perciò sorridete! d) Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni guardano le stelle. guardiamole tutti!”. Per il Capitano dei Carabinieri, Vincenzo Carpino, che ha tratteggiato la gloriosa storia dell’Arma benemerita, ed evidenziato la specchiata moralità dei familiari dei carabinieri, la personalità “siamo dei preti in divisa: tanti vengono da noi per parlare, non soltanto della legge” di quanti vestono la divisa, Salvo D’Acquisto  è “una stella polare da seguire quotidianamente, da guardare, un esempio che mi piace ricordare nei momenti di scoramento, di difficoltà; una figura che, per l’intensità del gesto, è un personaggio che va oltre la divisa; nell’umiltà ha espresso la massima eticità della nostra Amministrazione spingendoci a servire la gente e a dare l’estremo sacrificio”. Ha continuato ricordando di avere avuto, fin da piccolo, un legame particolare con Salvo D’Acquisto e di aver avuto come primo comando da ufficiale, la  Compagnia CC. di Civitavecchia, proprio dove “avvennero i tragici eventi ed avere la responsabilità di gestire un fatto sacro da custodire come un santuario della nostra amministrazione” e poi concluso sottolineando che “bisogna vivere di altruismo in senso concreto: ieri la guerra, oggi di altre cose; se non ritroviamo questo altruismo siamo destinati a perdere qualsiasi guerra”. L’Assessore Cincotti, nel concludere un incontro straordinario in una splendida giornata, ha rammentato di “aver lottato per fare il medico e la medicina è stata una scelta d’amore”, sottolineato la “vicinanza al mondo della scuola fra rappresentanti delle istituzioni: politica, chiesa, forza pubblica”, auspicato  “rispetto reciproco”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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