SANTA MARIA LA FOSSA CAMPO SPORTIVO COMUNALE BASE PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Giuseppe Pasqualino

     Un’opera costata milioni di vecchie lire e tantissimi altri fondi spesi in euro, tutti soldi pubblici, soldi dei cittadini utilizzati in buona fede per donare momenti di spensieratezza in particolare ai giovani attraverso lo sport. Stiamo parlando del <Campo Sportivo Comunale> – così campeggia la scritta sul lato est della struttura sportiva – un impianto sorto agli inizi degli anni ’80 e subito dopo smembrato letteralmente in virtù di una norma sportiva del calcio che imponeva l’estensione del tappeto di gioco da sud a nord e non da est a ovest come il precedente.

     Si è giocato per qualche tempo grazie allo sforzo economico di privati cittadini appassionati di calcio e con l’intervento di risorse locali; subito dopo la conclusione di campionati per dilettanti inevitabilmente, in assenza di custodia, le strutture sono state smembrate dai furti e dagli atti vandalici compiuti da ignoti.

     E ancora investimenti pubblici per riportarlo ad aspetto dignitoso, e ancora soldi pubblici per l’impianto di illuminazione, e ancora soldi per i parcheggi esterni, e ancora soldi per interventi di ulteriore funzionalità, e ancora soldi, e poi ancora soldi. Dopo l’ultimo campionato, quello che ha visto impegnata la squadra locale in una serie di promozioni e di successi regionali, in assenza di imprenditoria disposta a investire, in assenza di associazioni sportive con solide radici economiche, in assenza di possibilità economiche da parte dell’Ente locale era inevitabile la chiusura della struttura e il conseguente stato di abbandono.

     Non molto tempo fa perfino almeno le pecore hanno contribuito a falciare l’erba del terreno di gioco, con la speranza che questa non crescesse a dismisura; adesso in assenza degli ovini, probabilmente emigrati per la transumanza invernale, la vegetazione ha superato ogni limite dell’ordinaria manutenzione, i cancelli risultano aperti e i varchi disponibili ad ogni ulteriore atto vandalico, la guaina della copertura degli spogliatoi è letteralmente volata via alla prima tempesta di pioggia, segno della sua collocazione a… <regola d’arte>.

     Un accorato appello dovrebbe essere rivolto a tutte le possibili associazioni sportive interessate a gestire l’impianto, considerando anche (e sarebbe d’obbligo) una eventuale riconversione visto che non si dovrebbe vivere di <solo calcio>; si dimentica facilmente che esiste la pallavolo, il basket, il tennis, il rugby e – perché no – il nuoto.  

     Adesso la struttura comunale sta offrendo i propri spazi interni al servizio per la raccolta differenziata, e questo è potenzialmente un bene per il semplice motivo che la frequentazione della struttura da parte del personale addetto alla raccolta previene atti vandalici. All’interno del campo sportivo, nello spazio che introduce agli spogliatoi, staziona un cassone per il deposito della raccolta differenziata e gli automezzi che al mattino presto iniziano il loro giro.

     Ogni giorno che trascorre è una ferita in più per la struttura comunale e per la cittadinanza costretta a piangere lo spreco di centinaia di migliaia di euro delle loro tasse.

     Fate presto!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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