SANTA MARIA LA FOSSA: PARLIAMO DEL BUON SACERDOTE, SULLA SCIA DI DON CAFARO

                                                  Una “quattro giorni” di rievocazione e formazione promossa da Don Buompane

SANTA MARIA LA FOSSA: PARLIAMO DEL BUON SACERDOTE, SULLA SCIA DI DON CAFARO

                                              Il parroco che si spense il 15 ottobre 1989 sarà ricordato dall’arcivescovo      

          Don Giuseppe  Cafaro SMLF  1964-1989???????????????????????????????                                     e dai confratelli con la partecipazione dell’intera comunità dei fedeli

 

  di Raffaele Raimondo

Chi è il “buon sacerdote”? Non difficile la risposta: chi si mette alla sequela del “Buon Pastore”! Con abnegazione, coraggio, assiduità, umiltà, autentico spirito di servizio a Dio e ai fratelli, lungo l’intera esistenza. Ecco, ebbe i tratti di questo profilo Don Giuseppe Cafaro, nato a Bellona nel 1933 (dunque, in pieno periodo fascista) e ordinato sacerdote il 10 luglio 1960, che fu guida spirituale della comunità di Santa Maria la Fossa dal 2 febbraio 1964 fino al termine dei suoi giorni. Si spense il 15 ottobre 1989, lasciando tracce profonde di un luminoso ministero, sicché a 25 anni esatti dal suo volo nell’eternità, l’attuale parroco, Don Pasquale Buompane, sensibile custode di mille ricordi, ha ritenuto di doversi attivare, d’intesa col laicato locale, per rinverdire la memoria di un ammirato predecessore sulle cui orme maturò la sua stessa vocazione. E così è già stato definito il programma di una “quattro giorni” di revival e di formazione che si svolgerà dal 13 al 16 ottobre, con incontri che avranno luogo nell’antica sede parrocchiale dedicata a Maria SS.ma Assunta in Cielo. Alle ore 19 di lunedì 13 ottobre, il confratello Don Antonio Palazzo, grazzanisano d’origine e “da sempre” parroco a Coppola Pinetamare, svilupperà una preziosa conversazione sull’introduttivo tema biografico “Ministero sacerdotale e pastorale di Don Peppino Cafaro”. Il giorno seguente, alla medesima ora, salirà in cattedra il biblista e focolarino Don Peppino Sciorio, per trattare di un complesso ma affascinante argomento: “Il presbitero: l’uomo della Parola”. Mercoledì 15, nel 25° anniversario della dipartita di Don Cafaro, le campane della stupenda chiesa in cui si venera l’Assunta squilleranno più volte a festa per annunciare a tutti i fedeli che alle ore 18 avrà inizio la solenne concelebrazione presieduta dall’arcivescovo di Capua, Monsignor Salvatore Visco: quello sarà il culmine liturgico e rievocativo che di certo negli animi dei presenti (e particolarmente degli anziani che ebbero la fortuna di conoscere da vicino il sacerdote bellonese e magari collaborare con lui) susciterà palpiti ed emozioni che diventeranno ancora più intensi quando, il giorno dopo, alle 15 si partirà in gran numero dalla cittadina fossatara per raggiungere il cimitero di Bellona dove riposano le spoglie mortali di Don Peppino Cafaro e sulla cui tomba si poseranno lacrime di riconoscenza ed omaggi floreali. “Non mi sembrava giusto – spiega il parroco Don Buompane – far passare inosservata la ricorrenza, anche perché tuttora l’intera comunità fossatara conserva viva la riconoscenza per un pastore che non risparmiò energie e seppe conquistare il sincero affetto di tante e tante persone. Fui ministrante accanto a lui che, fra l’altro, rivestì importanti cariche presso la Curia arcidiocesana e, soltanto per ricordare alcune delle sue molte iniziative nell’amata Parrocchia, si adoperò per realizzare i lavori di consolidamento della vetusta chiesa, di restauro della statua di Maria Santissima e di costruzione dell’oratorio e del campo sportivo. Uomo di studio e di preghiera, prestò grande attenzione all’Azione Cattolica, alle Figlie di Maria, alla Congrega dell’Assunta. Dedicandosi con scrupolo al catechismo dei fanciulli e dei giovani, alle visite agli ammalati, al sostegno dei bisognosi, trovò anche il tempo di assumere le funzioni di responsabile spirituale della sezione locale dell’associazione Coltivatori Diretti. Sacerdote esemplare di Cristo, profuse con generoso cuore, in ogni istante e verso tutti, i copiosi doni di natura e di grazia di cui la bontà del Signore lo aveva ricolmato. Sono sicuro – conclude Don Pasquale – che egli dal Cielo continua a guardarci con benevolenza e noi siamo orgogliosi di conservare e rinnovare filiali sentimenti di gratitudine, nel profondo della nostra interiorità”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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