Santa Messa 20 Ottobre 2013

gesu-7LA PAROLA
20 ottobre 2013
Domenica
S. Irene
29.a Tempo Ordinario – I

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, tu non abbandoni coloro che ti cercano, tu sei il rifugio dell’oppresso, tu non dimentichi le grida degli umili. Ed è per questo che noi non abbiamo altro difensore che te. Mostrati a noi quando siamo nella tribolazione, ascolta il clamore dei disperati. Tu sei il protettore dei deboli, tu salvi coloro che si scoraggiano. Custodiscici come la pupilla dei tuoi occhi da coloro che chiudono il loro cuore. Abbiamo fiducia in te, perché la tua tenerezza e la tua lealtà sono eterne. Ingrandisci il nostro cuore, guarda il nostro lavoro e le nostre pene. Tu non ci rifiuti, tu non ci abbandoni; e noi abbiamo fiducia nella tua pace.

ANTIFONA D’INGRESSO
Io t’invoco, mio Dio: dammi risposta, rivolgi a me l’orecchio e ascolta la mia preghiera. Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali. (Sal 17,6.8)

COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele, perché possiamo sempre servirti con lealtà e purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Es 17,8-13)
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.
Dal libro dell’Esodo
In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 120)
R. Il mio aiuto viene dal Signore.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d’Israele. R.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte. R.
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. R.

SECONDA LETTURA (2Tm 3,14- 4,2)
L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Figlio mio, rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Eb 4,12)
R. Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva ed efficace,
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
R. Alleluia.

VANGELO (Lc 18,1-8)
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore.

OMELIA
Cristo si definisce di fronte ad un mondo diviso in due: quello degli oppressori senza Dio e senza cuore, e quello degli oppressi senza protezione. Egli scopre un peccato: il peccato sociale, più forte che mai, antico quanto l’uomo; ed egli lo analizza in profondità nell’ingenuità di una parabola dalla quale trae un duplice insegnamento. Quello del clamore che sale verso Dio gridando l’ingiustizia irritante in una preghiera fiduciosa e senza risentimento, tenacemente serena e senza scoraggiamenti, con la sicurezza che verrà ascoltata da un giudice che diventa il Padre degli orfani e il consolatore delle vedove. D’altro canto, Gesù stesso prende posizione, rivoltandosi come una forza trasformatrice dell’uomo su questa terra deserta di ogni pietà, per mezzo della risposta personale della sua propria sofferenza, agonizzante, in un giudizio vergognoso, senza difesa e senza colpa. Neanche lui viene ascoltato, ma si abbandona ciecamente a suo Padre, dalla sua croce, che ottiene per tutti la liberazione. La sua unica forza viene dal potere di una accettazione, certa, ma profetica, denunciante. Ci chiede, dalla sua croce: quando ritornerò a voi troverò tutta questa fede, che prega nella rivolta?

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Donaci, o Padre, di accostarci degnamente al tuo altare, perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita nuova. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Dio renderà giustizia ai suoi eletti”, dice il Signore. (Lc 18,7)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Signore, questa celebrazione eucaristica, che ci ha fatto pregustare le realtà del cielo, ci ottenga i tuoi benefici nella vita presente e ci confermi nella speranza dei beni futuri. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
Guardate, figli miei! Il tesoro di un cristiano non è sulla terra, ma è in cielo. Il nostro pensiero deve andare dov’è il nostro tesoro! L’uomo ha un bel compito: quello di pregare e di amare… Voi pregate, voi amate: ecco la felicità sulla terra. La preghiera non è altro che unione con Dio. Quando si ha il cuore puro e unito a Dio, si sente come un balsamo nel cuore, una dolcezza che inebria, una luce che abbaglia. In questa intima unione, Dio e l’anima sono come due pezzi di cera fusi insieme: nulla può più separarli. È cosa bellissima questa unione di Dio con la sua piccola creatura; è una felicità che non si può capire. Noi non avevamo meritato di pregare, ma Dio nella sua bontà ci ha permesso di parlargli. La nostra preghiera è un incenso che egli riceve con piacere. Voi avete un cuore piccolo, ma la preghiera lo fa più grande e lo rende capace di amare Dio.
La preghiera fa passare il tempo assai rapidamente, e così piacevolmente che non ci si accorge della sua durata. Quando percorrevo la Bressa, al tempo i cui i poveri curati erano quasi tutti malati, pregavo il buon Dio lungo la strada. Vi assicuro che non sentivo il tempo passare. Lo sanno coloro che si perdono nella preghiera come il pesce nell’acqua, perché sono interamente in Dio. Nel loro cuore non vi è via di mezzo.
Oh! Come amo queste anime generose!
San Francesco d’Assisi e santa Coletta vedevano nostro Signore e gli parlavano come noi ci parliamo. Mentre noi, quante volte veniamo in chiesa senza sapere cosa veniamo a farci e cosa vogliamo chiedere! Eppure, quando si va da qualcuno, si sa bene perché ci si va. Alcuni sembrano dire al buon Dio: “Vengo a dirvi due parole per sbarazzarmi di voi”. Penso spesso che, quando veniamo ad adorare nostro Signore, possiamo ottenere ciò che vogliamo, a patto di chiedergli con una fede vivissima.
SAN GIOVANNI MARIA VIANNEY, CURATO D’ARS

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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