Santa Messa Domenica 16 Settembre 2012

LA PAROLA DI OGGI
16 settembre 2012
Domenica
Ss. Cornelio e Cipriano
XXIV tempo ordinario – (B) – IV

PREGHIERA DEL MATTINO
O mio Gesù, tu sei il Cristo, il Figlio di Dio: ti riconosco per colui che sei, e voglio riprodurre in me la tua vita, prendendo la mia croce per alleggerire la tua. Soltanto così, anche a rischio della vita terrena, potrò avere parte nella tua risurrezione, e goderti nella vita senza fine.

ANTIFONA D’INGRESSO
Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te; i tuoi profeti siano trovati degni di fede; ascolta la preghiera dei tuoi fedeli e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)

COLLETTA
O Padre, conforto dei poveri e dei sofferenti, non abbandonarci nella nostra miseria: il tuo Spirito Santo ci aiuti a credere con il cuore, e a confessare con le opere che Gesù è il Cristo, per vivere secondo la sua parola e il suo esempio, certi di salvare la nostra vita solo quando avremo il coraggio di perderla. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Is 50,5-9a)
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori.
Dal libro del profeta Isaia
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 115)
R. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo. R.
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
“Ti prego, liberami, Signore”. R.
Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato. R.
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi. R.

SECONDA LETTURA (Gc 2,14-18)
La fede, se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo?
Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gal 6,14)
R. Alleluia, alleluia.
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore,
per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
R. Alleluia.

VANGELO (Mc 8,27-35)
Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
Parola del Signore.

OMELIA
Anche oggi si sentono le voci e i giudizi più contrastanti su Gesù: c’è chi lo ritiene un saggio, un generoso moralista, un protagonista della storia, e c’è anche chi lo calunnia, chi lo odia. Ma la sola, la vera identità di Gesù è quella proclamata da Pietro: “Tu sei il Cristo”. Se riduciamo la fede cristiana al chiuso di un orizzonte umano, per quanto nobile, siamo in errore: Cristo è venuto a portare la salvezza eterna, la speranza soprannaturale, non una dottrina per rendere più tollerabile la convivenza umana, anche se è interessato alla redenzione di tutte le realtà terrene, sempre in funzione della felicità eterna. Non basta riconoscere Gesù come Figlio di Dio: bisogna imitarlo in ciò che egli ha di più specifico, cioè nell’amore alla croce che non è il fine, ma il mezzo necessario per compiere la redenzione. Se vogliamo essere corredentori non possiamo rifuggire la croce, perché solo attraverso di essa, perdendo la nostra vita, la ritroveremo nell’eternità, partecipando alla risurrezione di Cristo.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, Signore, i doni e le preghiere del tuo popolo, e ciò che ognuno offre in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Voi chi dite che io sia?”. “Tu sei il Cristo”, disse Pietro a Gesù. (cf. Mc 8,29)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La potenza di questo sacramento, o Padre, ci pervada corpo e anima, perché non prevalga in noi il nostro sentimento, ma l’azione del tuo Santo Spirito. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
“Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Cerchiamo di capire, con l’aiuto del Signore e la sua grazia, ciò che vuole farci capire con queste parole “rinnegare se stessi”.
Come ci si può rinnegare quando ci si ama? Ciò va oltre un ragionamento umano. È proprio dell’uomo dire: “Come ci si può rinnegare quando ci si ama?”. Eppure il Signore ci insegna che, per amare se stessi, è importante rinnegarsi: poiché amandosi ci si perde, e rinunciando a sé ci si ritrova. “Chi ama la propria vita la perderà!”, ci ha detto. Ecco un ordine che viene da colui che sa ciò che comanda; egli sa consigliare perché sa istruire, e sa ristorare perché ha voluto creare.
Dunque, colui che si ama sappia perdersi: costa assai perdere ciò a cui si è attaccati. E non esiste una persona che non ami se stessa; e come bisogna cercare di amarsi “bene”, così bisogna evitare di amarsi male. Amarsi lasciando Dio da parte, lasciare Dio da parte per amare se stessi, non è restare in sé, al contrario. Si è come esiliati dal proprio cuore, quando si disdegna la vita interiore e ci si attacca alle cose esteriori. Non dico forse la verità? Non è forse certo che tutti coloro che fanno il male non hanno che disprezzo per la loro coscienza? Dal momento in cui si hanno dei riguardi per quest’ultima, si mette fine ai propri errori. È così che, dopo aver lasciato Dio per amare se stesso, attaccandosi alle cose esteriori, ad altro che a lui, il peccatore arriva a disprezzare se stesso così profondamente.
Dove sei, ora, amico di te stesso? Fuori, purtroppo. Tu ti alieni desiderando la ricchezza esteriore. Perché agire così? Torna in te! Lascia le cose esteriori per tornare in te, e va’ da colui che ti ha creato ed è venuto a cercarti!
SANT’AGOSTINO

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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