SANTA MESSA DOMENICA 22 OTTOBRE

Domenica 22 Ottobre 2017       
S. Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla)
29.a Tempo Ordinario
Grande è il Signore e degno di ogni lode
Liturgia: Is 45,1.4-6; Sal 95; 1Ts 1,1-5b; Mt 22,15-21
PREGHIERA DEL MATTINO 
Concedimi, Signore, di nuotare contro corrente. Liberami dalla tentazione di installarmi comodamente nel mondo dove l’abbondanza, il piacere di consumare o il desiderio di potere e di avere usurpano così spesso il tuo posto. Non permettere che io abbandoni il tuo servizio per farmi schiavo di ciò che è opera dell’uomo. A Dio ciò che è di Dio! Che il tuo Spirito scolpisca nel mio cuore la parola di tuo Figlio, affinché la mia parola e la mia condotta – la mia vita – siano la manifestazione, la testimonianza e il richiamo permanente della tua presenza amorosa e piena di sollecitudine in questo mondo indifferente che ti relega nell’oblio.

ANTIFONA D’INGRESSO 
Io t’invoco, mio Dio: dammi risposta, rivolgi a me l’orecchio e ascolta la mia preghiera. Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali. (Sal 17,6.8)

COLLETTA 
O Padre, a te obbedisce ogni creatura nel misterioso intrecciarsi delle libere volontà degli uomini; fa’ che nessuno di noi abusi del suo potere, ma ogni autorità serva al bene di tutti, secondo lo Spirito e la parola del tuo Figlio, e l’umanità intera riconosca te solo come unico Dio. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA  
Ho preso Ciro per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni. 
Dal libro del profeta Isaia 45,1.4-6
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l’ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso. Per amore di Giacobbe, mio servo, e d’Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio; ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall’oriente e dall’occidente che non c’è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n’è altri».
Parola di Dio. 

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 95)
R. Grande è il Signore e degno di ogni lode.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli. R.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri. R.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine. R.

SECONDA LETTURA 
Memori della vostra fede, della carità e della speranza. 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1Ts 1,1-5b
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace. Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro. Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
Parola di Dio. 

CANTO AL VANGELO (Fil 2,15-16) 
R. Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.
R. Alleluia.

VANGELO 
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo 22,15-21
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglie in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore. 

OMELIA
L’ipocrisia dei farisei e dei sadducei proclama la veridicità di Gesù, che essi cercano di cogliere nella rete di un dilemma sapientemente calcolato: o egli afferma che il tributo ad uno Stato straniero e idolatra è lecito, e perde la stima di coloro che non accettano il dominio romano; oppure dichiara che questo tributo è illecito, e apre la porta al suo processo con l’accusa di istigare la sedizione. “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare”. Gesù non è il capo di un movimento di rivolta: il suo discepolo deve compiere i suoi obblighi civici. È in questo modo che l’ha capito la prima Chiesa (Rm 13,1-7; 1Pt 2,13-17). Ma ciò che è importante e decisivo, e che non sembra preoccupare i farisei, è il seguito: “E a Dio quello che è di Dio”. Soltanto a Dio
si devono l’adorazione e il culto, e né lo Stato né alcun’altra realtà di questo mondo possono pretendere ciò che è dovuto esclusivamente a Dio. Il martirio è l’espressione suprema della resistenza cristiana di fronte al tentativo assolutistico del potere temporale di usurpare il posto di Dio (Ap 20,4). A Dio ciò che è di Dio! Ma tutto appartiene a Dio, che è il creatore. Ed è per questo che non si può astrarre Dio durante la costruzione della città terrena, “quasi che Dio non meriti alcun interesse nell’ambito del disegno operativo ed associativo dell’uomo” (Reconciliatio et paenitentia , 14). L’uomo può realizzare la pretesa blasfema di costruire un mondo senza Dio, ma “questo mondo finirà per ritorcersi contro l’uomo” (ivi , 18).

PREGHIERA SULLE OFFERTE 
Donaci, o Padre, di accostarci degnamente al tuo altare, perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita nuova. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE 
“Rendete a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio”. (Mt 22,21)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE 
O Signore, questa celebrazione eucaristica, che ci ha fatto pregustare le realtà del cielo, ci ottenga i tuoi benefici nella vita presente e ci confermi nella speranza dei beni futuri. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE 
Sotto l’azione dello Spirito, l’amore di Dio che arde nel cuore dell’uomo si diffonde in pienezza fino nell’intimo dell’essere umano. L’anima, finalmente commossa, si mette a desiderare di vedere Dio con i suoi occhi di carne. Ora, come può l’uomo dallo sguardo così limitato cogliere Dio, che il mondo stesso non può contenere. L’amore non si preoccupa di sapere se una cosa è sicura, conveniente o possibile: l’amore non giudica; non ragiona; non calcola. Non si consola con il pretesto che una cosa è impossibile, e la difficoltà non lo ferma.
Cosa dire di più? L’amore fa nascere il desiderio; l’amore non può non desiderare di vedere ciò che ama. I santi considerano un nulla la ricompensa di Dio, se non potessero vedere il Signore. Come, infatti, credersi amati da Dio senza poterlo contemplare? Dio, dunque, conoscendo il desiderio degli uomini di vederlo, ha scelto un mezzo per rendersi visibile, un mezzo che fosse un grande beneficio per gli abitanti della terra, senza essere un gesto di decadenza nei confronti del cielo. Infatti, l’uomo, che Dio aveva creato sulla terra a sua immagine, poteva essere considerato in cielo come poco degno d’amore? “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”, aveva detto il Signore. Il vero culto deve rendere all’immagine di Dio l’omaggio che rende al Signore stesso. Se Dio si fosse servito in cielo della forma di un angelo, sarebbe restato invisibile come prima; se egli si fosse incarnato, sulla terra, in un essere inferiore all’uomo, avrebbe abbassato l’uomo invece di innalzarlo. Che nessuno dunque, fratelli, consideri come un’ingiuria fatta a Dio il fatto che egli sia venuto verso gli uomini attraverso un uomo, e che egli abbia trovato presso di noi il modo per essere visto, lui che vive e regna come Dio ora e nei secoli dei secoli. Amen!

SAN PIETRO CRISOLOGO

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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