SANTA MESSA DOMENICA 5 NOVEMBRE

Domenica 5 Novembre 2017    
S. Zaccaria profeta

31.a Tempo Ordinario
Custodiscimi, Signore, nella pace
Liturgia: Mal 1,14b – 2,2b.8-10; Sal 130; 1Ts 2,7b-9.13; Mt 23,1-12
PREGHIERA DEL MATTINO
Dio, Padre nostro che sei nei cieli, tu ci hai dato con Cristo l’unico e il migliore maestro della perfezione evangelica. Tutto quello che ci insegna ed esige da noi, egli stesso l’ha realizzato nella sua vita, soprattutto quando si è fatto nostro umile servitore ed è morto per noi sulla croce, nella più grande umiliazione. Io imploro il tuo aiuto perché possa evitare le ipocrisie, la falsa pietà, l’avidità, il desiderio della gloria, il non essere conforme nella vita alla fede che professo. Insegnami la vera umiltà. Essa è la verità e si manifesta nell’amore che si mette a servizio di tutti e che riconosce ogni altra persona più importante di sè.

ANTIFONA D’INGRESSO
Non abbandonarmi, Signore mio Dio, da me non star lontano; vieni presto in mio aiuto, Signore, mia salvezza.

COLLETTA
Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa’ che camminiamo senza ostacoli verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore …

PRIMA LETTURA
Voi vi siete allontanati dalla retta via
Dal libro del profeta Malachia 1,14 – 2,2.8-10
Io sono un re grande, dice il Signore degli eserciti, e il mio nome è terribile fra le nazioni. Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Voi vi siete allontanati dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento; avete rotto l’alleanza di Levi, dice il Signore degli eserciti. Perciò anch’io vi ho reso spregevoli e abbietti davanti a tutto il popolo, perché non avete osservato le mie disposizioni e avete usato parzialità riguardo alla legge. Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l’uno contro l’altro profanando l’alleanza dei nostri padri?

Parola di Dio. 

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 130)
R. Tienimi vicino a te, Signore, nella pace.
Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze. R.
Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l’anima mia. R.
Speri Israele nel Signore,
ora e sempre.R.

SECONDA LETTURA
Siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1 Ts 2, 7-9. 13
Fratelli, siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. Voi ricordate infatti, fratelli, la nostra fatica e il nostro travaglio: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno, vi abbiamo annunziato il vangelo di Dio. Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l’avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete.
Parola di Dio

CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, Alleluia.
Come servi fedeli, vegliate e pregate in ogni momento,
per essere degni di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
R. Alleluia.

VANGELO
Dicono e non fanno. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo 23, 1-12
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filatteri e allungano le frange; amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ”rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare ”rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno ”padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare ”maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato”.
Parola del Signore. 

OMELIA
Che cosa significa essere cristiano? Andare a Messa, battezzare i propri figli, fare la comunione a Pasqua, rispettare i comandamenti? Nel Vangelo di oggi, Cristo svela la falsità della religiosità dei farisei servendosi dell’esempio dei sacerdoti dell’Antico Testamento: “Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo; ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno”. Viene da pensare ai genitori e agli educatori: non basta parlare o insegnare, bisogna dare il buon esempio. Quante volte un padre alcolizzato, una madre negligente o degli educatori poco adatti avviano i bambini alla menzogna? Quello che dovrebbe essere il comportamento del vero cristiano appare nell’insegnamento di san Paolo ai Tessalonicesi. Chiamato da Cristo sulla via di Damasco, san Paolo scoprì, per un’improvvisa folgorazione, tutto il mistero di Cristo e capì che l’essere cristiano consiste nello spirito di apostolato. Egli stesso, pieno dello Spirito di Cristo risorto, lo trasmise agli altri. Essere cristiani vuol dire questo: non tanto rispettare ciecamente delle formule o dei precetti, ma donare Cristo agli altri, mediante una vita cristiana onesta, perché, grazie all’apostolato della preghiera, della sofferenza e delle opere, il cristiano possa divenire una forza vivente del Vangelo di Cristo. Questo è l’insegnamento di Gesù ed è così che deve vivere chi vuole essere cristiano.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Questo sacrificio che la Chiesa ti offre, Signore, salga a te come offerta pura e santa, e ottenga a noi la pienezza della tua misericordia. Per Cristo…
ANTIFONA ALLA COMUNIONE 
Tu mi indichi il sentiero della vita, Signore, gioia piena nella tua presenza.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE 
Continua in noi, o Dio, la tua opera di salvezza, perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita ci preparino a ricevere i beni promessi. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE 
Diffidiamo dei farisei. La liturgia della parola di questa domenica presenta brani molto severi. Le parole del profeta Malachia sono molto aspre di fronte all’irriverenza nei confronti di Dio, dimostrata dal popolo eletto e dai suoi sacerdoti di ritorno nella terra promessa, dopo la schiavitù babilonese. Le parole rivolte da Cristo ai farisei e alle guide spirituali di Israele sono altrettanto severe. I sapienti e i farisei spiegano al popolo le Sacre Scritture e la tradizione. Cristo dice: “Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo; ma non fate secondo le loro opere”. Ed ecco perché: “Dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito”. Cristo denuncia la loro falsità, la contraddizione fra le loro parole e le loro azioni. Essi non eseguono gli ordini e, quando fanno qualcosa, lo fanno solo “per essere ammirati dagli uomini”. Non si preoccupano di Dio, ma di quello che dirà la gente. Vivono nella menzogna. Il loro comportamento è dettato dall’orgoglio e dall’ipocrisia, dal disprezzo verso gli altri, dall’irriverenza nei confronti di Dio. Esso è contrario alla giustizia e a tutto quanto Cristo insegna. L’insegnamento di Cristo è fondato, infatti, sul perfezionamento in spirito e verità, sull’umiltà e sull’amore, sull’armonia tra gli uomini, tra fede e vita, tra parola e azione. L’atteggiamento di Gesù nei confronti dei farisei di ogni tempo è lo stesso. Bisogna svelare la falsità e la menzogna, l’infamia, la superficialità e l’orgoglio. La verità è al di sopra di tutto! Ma l’umiltà è verità. L’Amore è verità. Scacciamo la sufficienza e l’orgoglio dal nostro animo, dalle nostre parole e dal nostro comportamento! Perché “è un abominio per il Signore ogni cuore superbo, certamente non resterà impunito” (Pr 16,5). Il cammino che porta al regno di Dio passa per l’umiltà. A questo proposito, i discepoli chiesero al Signore: “Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?”. E Cristo, indicando un bambino, rispose: “In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 18,3). Cristo è un modello di umiltà: “Imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29). Dobbiamo allontanare con tutte le nostre forze il pericolo dell’ipocrisia e del farisaismo. Molto spesso gli uomini sono come quelle figure dai molteplici volti che dipingeva Picasso… Dobbiamo curarci della nostra ragione e del nostro cuore, trovare l’armonia tra parola e azione, tra fede e vita, tra forma e contenuto, perché la nostra perfezione abbia un fondamento, per assomigliare a Cristo, per non essere mai abbandonati da lui. Cristo ha riservato i giudizi più severi a chi si abbandona ai peccati di Lucifero: orgoglio e ipocrisia. E io, sono un vero cristiano, non solo in chiesa, ma anche nella vita di ogni giorno?

Mons. TADEUSZ KONDRUSIEWICZ

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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