Santa Messa domenica 8 Settembre

LA PAROLAgesu-7
8 settembre 2013
Domenica
Natività della B.V. Maria (f)
23.a Tempo Ordinario – III

PREGHIERA DEL MATTINO
O Signore, aiutami a saper trasformare l’ardente desiderio di seguirti in capacità di farlo. Rendimi capace di riconoscerti, amarti e servirti in tutti i miei fratelli, in tutte le mie sorelle.
Fa’, o Signore, che nello spirito del “farmi prossimo” io sia attento e partecipe alla croce che portano coloro che incontrerò, e che, nel modo di vivere quella che tu oggi mi donerai, possa aiutarli a comprendere il tuo grande disegno di amore che passa per il mistero della morte, la gioia della risurrezione e la speranza della gloria.

ANTIFONA D’INGRESSO
Tu sei giusto, Signore, e sono retti i tuoi giudizi: agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124)

COLLETTA
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l’eredità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Sap 9,13-18)
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
Dal libro della Sapienza
Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo?
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito e furono salvati per mezzo della sapienza».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 89)
R. Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte. R.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca. R.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! R.
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda. R.

SECONDA LETTURA (Fm 1,9b-10.12-17)
Accoglilo non più come schiavo, ma come un fratello carissimo.
Dalla lettera a Filemone
Carissimo, ti esorto io Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù.
Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore. Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,135)
R. Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
R. Alleluia.

VANGELO (Lc 14,25-33)
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Parola del Signore.

OMELIA
Voler essere discepoli del Cristo significa avere scelto e deciso di seguirlo, significa avere scelto Cristo come unico punto di riferimento della e nella nostra vita.
Lo seguiamo perché lo amiamo e perché abbiamo fondato su di lui, e solo su di lui, il nostro progetto di vita.
Vivremo, nonostante tutto, infedeltà ed errori quotidiani, ma non saranno questi a troncare la nostra sequela se sapremo accettarli e viverli come limite e quindi come parte della croce che ogni giorno ci è chiesto di portare. Una croce fatta di grandi e piccole sofferenze e miserie, ma è proprio l’adesione alla “nostra” croce la via per divenire e rimanere suoi discepoli.
La Chiesa, oggi e sempre, è costruita da chi ha il coraggio di affidarsi soltanto a Dio e seguire Gesù con totale abbandono e senza nessun compromesso.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, sorgente della vera pietà e della pace, salga a te nella celebrazione di questo mistero la giusta adorazione per la tua grandezza e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo”. (Lc 14,27)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della parola e del pane di vita, per questi doni del tuo Figlio aiutaci a progredire costantemente nella fede, per divenire partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
Sono tanti i calcoli e i progetti che facciamo e disfacciamo ogni giorno della vita. Molto spesso fare calcoli si trasforma in una parte, non trascurabile, del nostro vivere quotidiano, un vivere affannato e forse anche angosciato.
Gesù ci dice che per iniziare una costruzione occorre sedersi e fare i calcoli necessari, se vogliamo portarla a compimento. E quale può essere per noi la costruzione più importante di quella della nostra vita? La vita che ci è affidata perché, realizzando il disegno che Dio ha su di noi, contribuiamo alla costruzione del regno.
Ecco allora che c’è un calcolo che dovremmo fare prima di tutti gli altri, un calcolo che se sarà esatto ci condurrà inevitabilmente a costruire tutta la nostra vita su Cristo. Una volta fatta la scelta giusta, tutto verrà di conseguenza.
Scoraggiamento e paura non ci mancheranno ma non spetta a noi nemmeno il giudizio su noi stessi, perché abbiamo scelto di rinunciare a tutti i nostri averi e quindi siamo dei “poveri”, degli “affidati”. Ci siamo affidati a Cristo Via, Verità e Vita e ci riaffidiamo a lui, costantemente, nella grande certezza che solo da lui prende luce ogni istante del nostro esistere e tutto il nostro progetto. Questa è la grande ricchezza di noi poveri!
EMMA CAVALLARO

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...