SERGIO DE SIMONE, LA PICCOLA VITTIMA DELLA SHOAH IN CAMPANIA, PORTATO IN SCENA NELLO SPETTACOLO VINTI E VINCITORI

 

         Il più vecchio si chiamava Riccardo Salmoni, 77 anni appena compiuti quando varcò la soglia della camera a gas di Birkenau. La più piccola, Luciana Pacifici, aveva 8 mesi e ad Auschwitz non ci arrivò, morì durante il terribile viaggio verso la Polonia. È questo l’epilogo della storia di due delle quaranta vittime della Shoah in Campania: 19 uomini, 16 donne, 3 bambini e due neonati. Tutti originari di Napoli, una città che con gli ebrei aveva imparato a convivere da secoli.

         La Campania ha un rapporto con la Shoah molto particolare. Sul territorio erano ben quattro i campi di concentramento ed uno, in particolare, in provincia di Caserta: Sparanise. Soprannominato ‘a cajola (la gabbia) dagli sparanisani, il centro casertano è stato l’ultimo a vedere il passaggio degli ebrei in terra campana.

         Tra i personaggi che il Progetto Tradizione & Traduzione porterà in scena mercoledì 25 gennaio alle ore 20,30, presso il Teatro Comunale «Costantino Parravano» di Caserta, con lo spettacolo Vinti e Vincitori, c’è una piccola vittima campana della Shoah, il napoletano Sergio De Simone, unico italiano tra i venti bambini di varia nazionalità selezionati ad Auschwitz come cavie umane per esperimenti medici.

         L’opera Vinti e Vincitori, scritta da Patrizio Ranieri Ciu con il grande penalista scomparso Alfonso Martucci, sarà interpretata dai giovani artisti della Compagnia della Città e si avvarrà della partecipazione straordinaria, nel ruolo del Giudice, del primo cittadino, il sindaco Carlo Marino, testimoniando così una piena convergenza tra cittadini e istituzioni della città di Caserta, uniti e compatti nel rinnovo del ricordo del dramma più buio della storia dell’Umanità.

         Il teatro diviene un’aula di tribunale e sul suo palco è istituito un vero processo al valore del ricordo, anzi la Memoria si farà portatrice di un’accusa contro chi la diffama, la nega e tende a confondere i confini della verità. La storia tiene banco contro il negazionismo ed il revisionismo in un percorso in cui accusa e difesa si affrontano, attraverso testimonianze tra la più drammatiche della pagina più oscura del ‘900.

         Vinti e Vincitori è una lunga riflessione, un dibattito del cuore e della mente tra continui capovolgimenti di fronte ed intense testimonianze. Un modo per rivivere e riascoltare le terribili voci dell’Olocausto, per non dimenticare e per chiedersi se fosse possibile giudicare, per noi, oggi, quel momento storico che ha segnato il punto più basso della nostra umanità.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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