“Sono stato in carcere per quasi 18 mesi, ingiustamente accusato da Sara Tommasi”.

 

“Sono stato in carcere per quasi 18 mesi, ingiustamente accusato da Sara Tommasi”. Il produttore cinematografico Federico De Vincenzo, tornato in libertà da pochi giorni, racconta la sua verità a Radio Club 91 nel corso della trasmissione “I Radioattivi”, condotta da Ettore Petraroli e Rosario Verde.

Rispondendo alle domande del giornalista del Mattino Leandro Del Gaudio, De Vincenzo ripercorre tutte le tappe della vicenda: “Dopo una cena insieme, Sara Tommasi mi chiese di intraprendere la carriera di attrice porno perché la sua visibilità era in calo. Abbiamo così iniziato un rapporto di lavoro sancito da un contratto.

Facciamo un primo film a Milano, “La mia prima volta”, che ottiene un grande successo. Ma nelle settimane seguenti la Tommasi diffonde un comunicato in cui mi accusa di averla drogata. Io la chiamo e le chiedo spiegazioni. E lei mi rassicura dicendo che era stata un’invenzione del suo avvocato per far parlare un po’ del film. Intanto il rapporto tra me e Sara continua per sua volontà. Le facciamo un nuovo contratto e iniziamo le riprese di “Confessioni private”, film poi sequestrato dalla magistratura. Al termine delle riprese, però, mi arriva una denuncia per violenza sessuale, sequestro di persona, minacce aggravate e somministrazione di sostanze stupefacenti.

Voglio chiarire che ho ricevuto l’avviso di garanzia dopo alcuni mesi e nel frattempo Sara ha continuato tranquillamente a lavorare con noi. E’ a questo punto che le dico che sarebbe stato opportuno interrompere il nostro rapporto di lavoro perché io dovevo tutelarmi. E lei si offre di ritirare la denuncia, cosa che effettivamente fa, perché sostiene di essere stata indotta a presentarla dalla madre e dal suo avvocato.

Il procedimento però va avanti e vengo arrestato. Mi hanno lasciato in carcere per 18 mesi. Nel frattempo Sara Tommasi ha girato altri film a luci rosse. Eppure lei è stata ascoltata dai magistrati e ha detto che nessuno l’ha obbligata a fare nulla, come confermato anche da testimoni dell’accusa. Allora mi chiedo: possibile che solo sulla base di un racconto, senza riscontri, una persona incensurata venga tenuta per 18 mesi in galera senza un processo?”.

De Vincenzo si dice molto provato dalla drammatica esperienza del carcere: “E’ stata un’esperienza paurosa, uno Stato civile dovrebbe mantenere i propri detenuti in modo dignitoso e invece nelle celle spesso non c’è l’acqua potabile e non c’è neppure la carta igienica. Se non hai i soldi resti senza. E’ spaventoso lo stato di degrado in cui è costretta a vivere la popolazione carceraria, senza un minimo di umanità, tra topi grandi come gatti, sporcizia e con malati di Aids che condividono con detenuti sani quei pochi centimetri di spazio a disposizione”.  

Francesca Cicatelli 

Radio Club 91 

392 9225216 

www.club91.it

fm 95.2

 

 

 

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...