SPECIALE GIOVANNI PAOLO II- Prima Parte

Reportage

Reportage

 

La sera del 2 aprile 2005,  Giovanni Paolo II lasciò la vita terrena. Il primo maggio di un anno fa, la beatificazione

 E’ stato il 264esimo vescovo di Roma, e Papa della Chiesa Cattolica e sesto sovrano dello Stato della Città del Vaticano, fino all’elezione di pontefice avvenuta il 16 ottobre del 1978

SETTE ANNI SENZA GIOVANNI PAOLO II, IL PIU’ GRANDE EVANGELIZZATORE  DELLA CHIESA CATTOLICA

Nella storia della Chiesa, non capitava da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore.

Eredita’ difficile, quella di Papa Raztingher

 

 

  “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa! » L’Omelia della messa di inaugurazione del pontificato(22 ottobre 1978)

 

di Giuseppe Sangiovanni e Michela Vigliotti

 

Roma- Sette anni dalla morte, un anno dalla beatificazione. La sera del  2 aprile del  2005 si spense con un viso sereno, tipico di chi abbandona questa vita senza rimpianti né rimorsi, con animo puro, e il 1 maggio del 2011 venne proclamato beato dall’attuale predecessore. E’  Papa Giovanni Paolo II, una vita straordinaria, di quelle che restano per sempre sulla bocca e nel cuore della gente,  una di quelle storie senza tempo stampate sui libri, senza tempo, come può essere una canzone di Battisti, come una favola della Disney. Karol Josef  Wojtyla, nato a Wadowice, (Polonia)  il 18 maggio del 1920, primo pontefice polacco della storia, che iniziò questo lungo, arduo cammino il 22 ottobre del 1978. E’ stato il 264esimo vescovo di Roma, e Papa della Chiesa Cattolica e sesto sovrano dello Stato della Città del Vaticano, fino all’elezione di pontefice avvenuta il 16 ottobre del 1978. Un uomo, un operaio che lavorava tante ore al giorno nelle cave di Cracovia, un brillante studente che si laurea in filosofia, che si sentì, giovanissimo, chiamato al sacerdozio, che combatteva il Comunismo, che predicava contro aborto ed eutanasia, e a favore dei principi della chiesa sulla sessualità dell’uomo, sul celibato dei preti, sul sacerdozio femminile. Un uomo, che andava  in mezzo ai lebbrosi senza paura di contrarre la malattia, perché quella vera è nel cuore impuro della gente, e che pagava gli studi universitari a tanti studenti che hanno tutte le marce tranne quelle del danaro, che perdona chi ha tentato di togliergli la vita del corpo. Un Papa fatto beato dal proprio immediato successore, evento capitato dopo circa un millennio nella storia della Chiesa.  Un uomo, prima che un Papa, di cui storia e bontà d’animo sfociano nell’infinito,  che non apparteneva a questo mondo.  Un uomo, un Papa, di cui a morire è stato solo il corpo, perché le impronte restano marcate sulle vie del mondo. Primo papa non italiano  dopo 455 anni, cioè dai tempi Adriano VI,  è stato inoltre il primo pontefice  polacco, e slavo in genere, della   storia.

  “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa! » L’Omelia della messa di inaugurazione del pontificato(22 ottobre 1978)
   

I NUMERI

GRANDE EVANGELIZZATORE

PAPA DEI RECORD

Un Papa “maratoneta”. Centoquattro, i viaggi apostolici in tutto il mondo. Folle stratosferiche mai riunite per eventi religiosi. Tutti gli altri papi messi insieme non coprono la distanza percorsa dal papa venuto dall’Est

 

Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate Mondiali della Gioventù, fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell’ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato. Sul piano dei rapporti con l’Italia, i viaggi sottolinearono l’intenzione di separare l’aspetto politico da quello religioso, come il Pontefice stesso tenne a sottolineare, due anni dopo la revisione, ricordando che il precedente papa a visitare quella città era stato Pio XI, in veste anche di capo di Stato: “Da allora, la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa”. WojtyÅ‚a beatificò e canonizzò molte più persone di ogni altro pontefice: le persone da lui beatificate furono 1338 e quelle canonizzate 482, mentre i predecessori nell’arco dei quattro secoli precedenti avevano proclamato soltanto 300 santi. Il  14 marzo 2004,  il suo pontificato superò quello di Leone XIII come terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX  e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).

Le origini

Karol Józef WojtyÅ‚a, era il terzo figlio di Emilia, nata Kaczorowska  e di Karol WojtyÅ‚a senior ex-ufficiale dell’esercito asburgico. Da giovane veniva chiamato dagli amici e dai familiari “Lolek”

Sua madre Emilia morì nel 1929 per insufficienza renale e una malattia cardiaca congenita. Quando Karol, che aveva 9 anni, seppe della notizia disse: «Era la volontà di Dio»Suo fratello maggiore, Edmund, di professione medico, noto anche come Mundek, morì nel 1932 per aver contratto la scarlattina all’età di 26 anni, da un paziente. La sorella Olga, invece, era morta poco dopo la nascita nel 1914 prima ancora, dunque, che Karol nascesse. Dopo la morte della madre Emilia, suo padre, un uomo molto religioso, si impegnò con tutte le forze per fare studiare il figlio Karol. La sua gioventù venne segnata da un intenso rapporto con l’allora numerosa e viva comunità ebraica di Wadowice.

SPECIALE GIOVANNI PAOLO II

La sera del 2 aprile 2005,  Giovanni Paolo II lasciò la vita terrena. Il primo maggio di un anno fa, la beatificazione

 E’ stato il 264esimo vescovo di Roma, e Papa della Chiesa Cattolica e sesto sovrano dello Stato della Città del Vaticano, fino all’elezione di pontefice avvenuta il 16 ottobre del 1978

SETTE ANNI SENZA GIOVANNI PAOLO II, IL PIU’ GRANDE EVANGELIZZATORE  DELLA CHIESA CATTOLICA

Nella storia della Chiesa, non capitava da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore.

Eredita’ difficile, quella di Papa Raztingher

 

 

  “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa! » L’Omelia della messa di inaugurazione del pontificato(22 ottobre 1978)

 

di Giuseppe Sangiovanni e Michela Vigliotti

 

Roma- Sette anni dalla morte, un anno dalla beatificazione. La sera del  2 aprile del  2005 si spense con un viso sereno, tipico di chi abbandona questa vita senza rimpianti né rimorsi, con animo puro, e il 1 maggio del 2011 venne proclamato beato dall’attuale predecessore. E’  Papa Giovanni Paolo II, una vita straordinaria, di quelle che restano per sempre sulla bocca e nel cuore della gente,  una di quelle storie senza tempo stampate sui libri, senza tempo, come può essere una canzone di Battisti, come una favola della Disney. Karol Josef  Wojtyla, nato a Wadowice, (Polonia)  il 18 maggio del 1920, primo pontefice polacco della storia, che iniziò questo lungo, arduo cammino il 22 ottobre del 1978. E’ stato il 264esimo vescovo di Roma, e Papa della Chiesa Cattolica e sesto sovrano dello Stato della Città del Vaticano, fino all’elezione di pontefice avvenuta il 16 ottobre del 1978. Un uomo, un operaio che lavorava tante ore al giorno nelle cave di Cracovia, un brillante studente che si laurea in filosofia, che si sentì, giovanissimo, chiamato al sacerdozio, che combatteva il Comunismo, che predicava contro aborto ed eutanasia, e a favore dei principi della chiesa sulla sessualità dell’uomo, sul celibato dei preti, sul sacerdozio femminile. Un uomo, che andava  in mezzo ai lebbrosi senza paura di contrarre la malattia, perché quella vera è nel cuore impuro della gente, e che pagava gli studi universitari a tanti studenti che hanno tutte le marce tranne quelle del danaro, che perdona chi ha tentato di togliergli la vita del corpo. Un Papa fatto beato dal proprio immediato successore, evento capitato dopo circa un millennio nella storia della Chiesa.  Un uomo, prima che un Papa, di cui storia e bontà d’animo sfociano nell’infinito,  che non apparteneva a questo mondo.  Un uomo, un Papa, di cui a morire è stato solo il corpo, perché le impronte restano marcate sulle vie del mondo. Primo papa non italiano  dopo 455 anni, cioè dai tempi Adriano VI,  è stato inoltre il primo pontefice  polacco, e slavo in genere, della   storia.

  “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa! » L’Omelia della messa di inaugurazione del pontificato(22 ottobre 1978)
   

I NUMERI

GRANDE EVANGELIZZATORE

PAPA DEI RECORD

Un Papa “maratoneta”. Centoquattro, i viaggi apostolici in tutto il mondo. Folle stratosferiche mai riunite per eventi religiosi. Tutti gli altri papi messi insieme non coprono la distanza percorsa dal papa venuto dall’Est

 

Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate Mondiali della Gioventù, fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell’ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato. Sul piano dei rapporti con l’Italia, i viaggi sottolinearono l’intenzione di separare l’aspetto politico da quello religioso, come il Pontefice stesso tenne a sottolineare, due anni dopo la revisione, ricordando che il precedente papa a visitare quella città era stato Pio XI, in veste anche di capo di Stato: “Da allora, la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa”. WojtyÅ‚a beatificò e canonizzò molte più persone di ogni altro pontefice: le persone da lui beatificate furono 1338 e quelle canonizzate 482, mentre i predecessori nell’arco dei quattro secoli precedenti avevano proclamato soltanto 300 santi. Il  14 marzo 2004,  il suo pontificato superò quello di Leone XIII come terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX  e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).

Le origini

Karol Józef WojtyÅ‚a, era il terzo figlio di Emilia, nata Kaczorowska  e di Karol WojtyÅ‚a senior ex-ufficiale dell’esercito asburgico. Da giovane veniva chiamato dagli amici e dai familiari “Lolek”

Sua madre Emilia morì nel 1929 per insufficienza renale e una malattia cardiaca congenita. Quando Karol, che aveva 9 anni, seppe della notizia disse: «Era la volontà di Dio»Suo fratello maggiore, Edmund, di professione medico, noto anche come Mundek, morì nel 1932 per aver contratto la scarlattina all’età di 26 anni, da un paziente. La sorella Olga, invece, era morta poco dopo la nascita nel 1914 prima ancora, dunque, che Karol nascesse. Dopo la morte della madre Emilia, suo padre, un uomo molto religioso, si impegnò con tutte le forze per fare studiare il figlio Karol. La sua gioventù venne segnata da un intenso rapporto con l’allora numerosa e viva comunità ebraica di Wadowice.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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