TOSSE CONTRO STARNUTO: TUTTO SUI SINTOMI PIÙ POPOLARI

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La tosse e lo starnuto sono i due malanni più diffusi dell’inverno: viaggio alla scoperta dei principali veicoli di contagio dei virus e del modo per evitare di contagiare il prossimo.

Tosse contro starnuto: tutto sui sintomi più popolari
Impegnati come siamo a recuperare il respiro o a tirare su con il naso, difficilmente ci fermiamo a riflettere sullo starnuto e su una crisi di tosse. E invece questi due gesti così frequenti sono talmente sorprendenti, oltre che importanti, che meriterebbero ben più di una semplice pausa di meditazione. Perché tosse e raffreddore sono importanti? Perché sono tra i principali veicoli di malattie infettive più o meno pericolose, dal virus dell’influenza in su; perché sono sorprendenti? Perché i dati raccolti da diversi studi scientifici lasciano – è proprio il caso di dirlo – senza fiato…

Veicoli di virus
Un gruppo di ricercatori americani della Drexsel University di Philadelphia ha compilato un faccia a faccia tra tosse e starnuto. Vediamo cosa ne è risultato:

LA TOSSE

Una sequenza di colpi di tosse dovuta a un raffreddore può riempire d’aria una bottiglia da 2 litri;
con un colpo di tosse, dalla bocca escono fino a 3 mila particelle di saliva;
un colpo di tosse produce un flusso di aria, acqua, saliva e muco che raggiunge anche 2 metri di distanza;
le particelle di saliva prodotte da un colpo di tosse possono raggiungere la velocità di 75 km l’ora.

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LO STARNUTO

Un singolo starnuto può contenere e dunque veicolare anche centinaia di milioni di virus;
uno starnuto arriva a far fuoriuscire da naso e bocca anche 40 mila goccioline di saliva;
la maggior parte delle goccioline è grande come un capello (circa 100 micron); alcune di esse sono visibili soltanto grazie a un microscopio;
le goccioline più veloci possono raggiungere i 350 km l’ora

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Ma cosa succede alle goccioline emesse da un colpo di tosse o uno starnuto? Dipende dalle loro dimensioni: quelle più grandi (e dunque pesanti) cadono rapidamente a terra; quelle più piccole e leggere possono rimanere sospese nell’aria di una stanza quasi indefinitivamente. Non solo: gli scienziati Usa hanno dimostrato che rifare il letto di un ospedale o aprire la porta di una stanza “infetta”, può far risollevare le goccioline ricche di virus che vi si erano depositate ben oltre l’altezza di una persona.

Meglio non ridere né fischiare
Un altro studio condotto da ricercatori di Singapore ha preso in considerazione – oltre ai colpi di tosse e agli starnuti – le particelle di saliva che fuoriescono da naso e bocca anche quando si ride in modo scomposto, si canta a squarciagola, si fischia, si russa…
La conclusione è stata una sola: in tutti questi casi il rischio di diffusione di germi patogeni è elevatissimo.

In particolare, fischiare e ridere a crepapelle sembrano essere i veicoli più pericolosi perché il materiale che viene prodotto raggiunge distanze molto elevate. Certo, per la capacità di contagio contano moltissimi altri fattori: la sopravvivenza nell’aria del virus, la risposta immunitaria delle singole persone…
Ma di certo, la raccomandazione più elementare (e di buona educazione) resta anche quella più efficace: coprirsi bocca e naso con la mano, quando si tossisce o starnutisce.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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