“UN MATTONE PER TOGOVILLE”

“Un mattone Per Togoville” è lo slogan scelto per la cena di beneficenza in programma per la serata di domani venerdì, per raccogliere fondi necessari alla costruzione di un ospedale in Togo.

A promuovere l’iniziativa in favore della popolazione sudafricana è il sindaco Antonio Carusone che, nella sua veste di medico volontario dell’associazione nazionale Aviat, ha già partecipato lo scorso mese di settembre ad una missione umanitaria in Togo, dopo le precedenti sempre nel continente africano realizzate negli anni scorsi, ed in vista della prossima esperienza da volontario che lo vedrà impegnato sempre nella capitale Lomè a marzo 2016.

Nella piacevole cornice di villa Samuel, sarà possibile trascorrere una serata all’insegna della generosità e dell’amore per il prossimo, tramite l’acquisto di un mattone recante il nome del donatore che simbolicamente darà un contributo significativo per la realizzazione a Togoville, l’antica capitale togolese, del villaggio ospedaliero in favore di bambini, donne, anziani e di tutti i cittadini residenti in una delle nazioni più povere e arretrate dell’Africa intera.

Una struttura fondamentale per assicurare un minimo di assistenza sanitaria alle popolazioni locali e le cure mediche necessarie agli ammalati con l’obiettivo di salvarne la vita e di ridurre drasticamente il tasso di mortalità, in Togo tra i più alti del continente.

Dai vaccini alla prevenzione delle patologie dei più piccoli, fino alla pratica e alla cura di talune branche mediche per le quali sarebbero sufficienti ovunque delle semplici attività ambulatoriali e che, invece, in quella parte del mondo sono troppo spesso cause di decessi e di malattie degenerative che affliggono indiscriminatamente l’intera popolazione.

Non solo e soltanto partecipando alla cena si potrà dare il proprio contributo, ma anche acquistando un mattone, recante il nome del donatore, al costo di 10 euro si porrà una pietra miliare per aiutare tante persone in difficoltà che vivono in una situazione di profonda arretratezza e di disagio economico, sociale, culturale e medico.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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