UNA BRUTTA PAGINA DI GIORNALISMO.

 Non ci sono altri termini per definire quanto accaduto ieri e oggi su alcuni organi di informazione e social network.
Alcune testate giornalistiche hanno riportato la notizia della scomparsa di un illustre docente, molto conosciuto e stimato, anche iscritto all’albo dei giornalisti. La notizia non è vera ed è totalmente priva di fondamento.
Quanto accaduto ha giustamente turbato la famiglia, ma anche i numerosissimi amici e conoscenti.
In pochissimo tempo la clamorosa bufala è rimbalzata, come un primordiale tam tam, sui social network ed è stata ripresa anche dagli organi di informazione, procurando sconcerto e incredulità in quanti ben conoscono l’illustre collega.
Molti si sono scusati pubblicamente con la famiglia per l’errata notizia diffusa e riportata, figlia di una fretta che non può giustificare episodi così gravi.
È giunto il tempo di un mea culpa perché errori del genere non abbiano più a ripetersi: abbiamo assistito a un corto circuito dell’informazione. Chi esercita la professione di giornalista ha il dovere morale, professionale e deontologico di raccontare la verità e di verificare le fonti in maniera accurata.
Quanto avvenuto in questi giorni, con la falsa notizia riportata, deve suonare come un severo monito per l’intera categoria che, suo malgrado, è stata protagonista di una brutta pagina di giornalismo.


Associazione Giornalisti Campania Valle del Sarno
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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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